Twenty-Five

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Quando aveva accettato di lavorare nell'agenzia di Xander non pensava minimamente di poter arrivare così in alto, soprattutto non dopo tre mesi.

Infatti quella mattina Xander bussò alla porta dell'ufficio di Harry ed entrò, dopo aver ricevuto il permesso, con un sorrisone ed un bicchiere pieno di caffè in mano.

"Salve, Xan" salutò Harry, indicando subito dopo la sedia di fronte per farlo sedere. Xander non se lo fece ripetere due volte e si accomodò, poggiando il bicchierino davanti ad Harry. "Come mai questa felicitò di prima mattina?" chiese divertito. "E grazie per il caffè!"

"Figurati" poi accavallò le gambe e si sporse verso Harry, aggravando il suo peso sulle braccia. "Ho una notiziona per te!"

"Di cosa si tratta? Dai, non tenermi sulle spine!" gli schiaffeggiò il braccio.

"Mi hanno chiamato stamattina da nientepopodimeno che-" fece un rullo di tamburi sulla scrivania, improvvisato con le mani "-da Parigi!"

"E sei felice perché?" non capì Harry, aggrottando la fronte. "Ti piace la città?" scherzò.

"Ma no, sciocco!" sbuffò. "Hai presente quale azienda di moda si trova a Parigi?"

Harry ci pensò un attimo e poi spalancò di colpo gli occhi. "Dimmi che non è quella che penso io!"

"Ah-ah! E' proprio quella che stai pensando tu!" Xander annuì e sorrise a trentadue denti, lasciandosi andare felice sulle schienale della sedia. "Mi hanno detto che ci vogliono lì per degli scatti, che saranno poi mostrati in tutto il mondo e utilizzati per delle riviste"

"Non ci posso credere. Io amo totalmente la Yves Saint Laurent, Xan!" rimase con la bocca aperta, ancora incredulo. "Sei sicuro di non averlo sognato? O è un pesce d'aprile?" controllò il calendario "No, non può essere, siamo a dicembre" blaterò.

Xander rise divertito e "No, assolutamente no" disse, mostrandogli un bigliettino strappato sicuramente dalla sua agenda. Su di esso vi stava scritto

Avenue George V 7, Parigi
10 gennaio, ore 15:30

"Oh cavolo, è tutto assolutamente vero!" Harry si morse il labbro. Mancava poco più di un mese e sarebbe andato in Francia per degli scatti per la Yves Saint Laurent. Se c'era una cosa che Harry amasse fare -dopo mangiare Louis con gli occhi- era fotografare: un paesaggio, la folla in centro, i suoi figli, Louis. Ed era felice del fatto che la sua passione fosse divenuta un lavoro che gli ha dato sin da subito molte soddisfazioni.

Cioè, la Yves Saint Laurent, pensò.

"Sarà la tua occasione, Har!"

Doveva assolutamente parlarne con Louis, doveva condividere la sua gioia. Il liscio conosceva perfettamente la fissazione che aveva suo marito per quella azienda: addirittura una volta gli aveva regalato, per il compleanno, una di quelle tante camicie stravaganti, colorate e strane -che Louis non avrebbe mai e poi mai indossato; preferiva qualcosa di più comodo e meno appariscente, proprio come una tuta.

Quindi, una volta congedato Xander, impugnò il cellulare e cercò il contatto di Louis. Lou Bear spuntò davanti ai suoi occhi e sorrise: alla fine non l'aveva cambiato il nome, anche se aveva ventisei anni e leggere quel nomignolo imbarazzante era... imbarazzante. Ma lasciò correre.

A Lou Bear (09:10) - Hey Lou, lo so che lì è notte fonda, ma devo assolutamente dirti una cosa bellissima!
A Lou Bear (09:11) - Mi hanno proposto di fare degli scatti per la Yves Saint Laurent, capisci? Proprio la YVES SAINT LAURENT! Dovrò andare in Francia a gennaio!

You're never • Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora