Ok, ero disperata. Sono andata da Lerman ha chiedergli se poteva ospitarmi in casa perché io non riesco a incrociare lo sguardo di Janet. La potrei uccidere.
O lei potrebbe uccidere me. Poco importa. E ora sono in camera sua, lo guardo come se fosse un angelo sceso dal cielo e i miei occhi rimbalzano tra i suoi addominali e il suo azzurro cielo.Cazzo.
Dannato Lerman.
Mi ha appena chiesto se voglio dormire con lui. Perché no, penso immediatamente.
"D'accordo" alzo le spalle e torno in salotto a prendere lo zaino. In meno di due minuti sono di nuovo in camera e, ignorandolo completamente tiro fuori biancheria e vestiti fino a poco tempo prima accartocciati nello zaino.
Lui continua a guardarmi, sento i suoi occhi piantati sulla mia schiena.
"Suppongo che dovrai anche sforzarti di fare amicizia con i miei coinquilini..." mi dice raggiungendo l'armadio. E aprendo l'anta più vicino alla scrivania.
"Può darsi..." dico evitando di far trasparire anche solo una parte della mia paura di fare amicizia.Lascia cadere l'asciugamano e rimane a culo scoperto davanti all'armadio.
Lerman del cazzo.
Alzo gli occhi al cielo e mi voltò incrociando le braccia.
"Hai anche un bel culo direi"Lo vedo arrossire dallo specchio e mi sento soddisfatta.
"Beh... Non posso dire lo stesso di te"
"Come?" chiedo incredula.Dove vuole arrivare quel gay dal culo di marmo?
"Perché non mi fai vedere se sei alla mia altezza"
Sfacciato. Mi piace questo tipo.
"Ti piacerebbe Lerman..."
Lui annuisce. "Si... Hai visto i miei addominali, il mio sedere..." si infila la maglietta e un paio di jeans.
"Ora è il tuo turno"
Sorrido. "Vuoi giocare Lerman?"Comincio a spogliarmi anche io e in poco tempo rimango con il mio completino nero a pois.
"Bell'intimo..." dice lui osservando ogni centimetro del mio corpo. Non mi sento imbarazzata, per nulla. Starei qui per ore a farmi scrutare da lui.
"Ho interrotto qualcosa per caso?"
È una voce irritante ma curiosa. Mi sporgo oltre la spalla di Lerman e vedo Harold. Ha gli occhi sgranati e mi guarda adorante. Lo raggiungo in intimo e Lerman non mi molla un attimo."Ti piace il mio completo?" chiedo mordendomi il labbro inferiore con voce leggermente sensuale. Adoro provocare i ragazzi, perché amo anche vedere la delusione nei loro occhi quando scoprono di non avere alcuna speranza con me.
"Eccome..." dice lui. Lo scruto attentamente, le sue pupille si stanno allargando a dismisura.
"Ok bene, ciao Harold" Lerman lo spinge fuori dalla porta e la chiude di scatto.
"Perché?" mi chiede dopo essersi voltato.
"Cosa?" chiedo con tono innocente.
"Questo"
"Pensavi che avrei rinunciato a illudere un ragazzo dai capelli rossi?"
Mi guarda stranito. "Cosa c'entra questo?"
Raccatto i miei vestiti. "Mi sono sempre interessati i ragazzi dai capelli rossi, come mio fratello, se non fossi lesbica e non fosse mio fratello me lo farei sicuro."Rimane allibito.
"Chiaramente scherzo Lerman"
So di avere un pessimo senso dell'umorismo, anzi, credo di non averlo proprio, così come l'ironia ma pensavo che almeno lui potesse capirmi e ridere. Non l'ha fatto.
Mi rivesto e apro la porta.
"Non essere geloso Lerman..." gli dico sulla porta. Arrossisce.
"N-Non lo sono..."
"Come no..." scendo i gradini e vado in salotto. Questa casa mi piace così come l'aria che si respira qui.Mi arriva un messaggio: "Mi manchi un po' sai? Non vedere il tuo culo girare per casa per un po' sarà difficile"
Melody.
Sorrido, naturalmente.
Torno per un attimo alla realtà: tra due giorni potremmo allontanarci dal college per andare in città, ecco il dilemma: dove e con chi vado? Prima di scoprire il tradimento andavo con Janet in città nel "nostro" albergo. Adesso se lo vedessi vomiterei o semplicemente mi riporterebbe alla mente tanti, troppi ricordi. So già che mi troverei a disagio.
Beh, mi sa che questo week end resterò qui.Capitolo schifoso lo so, ma è un piccolo passaggio.
Non odiatemi :)
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GAY? || Logan Lerman
Fanfiction"In quel momento era tutto diverso. Io ero diverso. Avevo sempre pensato che avrei trascorso il resto della mia vita al college con lui. Ma sbagliavo. Ero cambiato, forse quel bacio mi aveva cambiato. Forse, in quel momento, non ero più gay"