CAPITOLO 33.-LEXIE-

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"C-Come?" mi domanda titubante.
"A quanto pare la tua famiglia parla molto più di te" affermo con aria saccente incrociando le braccia.

Lerman abbassa la testa sempre con le mani in tasca. "Perché ti interessa?" domanda senza guardarmi.

La neve comincia a cadere a fiocchi leggeri tutt'attorno a noi due. Soli, su questa terrazza isolata dalla quale si sentono lontane urla e una leggera musica di sottofondo.

Guardo il cielo scuro coperto da nuvole pesanti e sfrego velocemente le mani sulle braccia provocandomi dei leggeri brividi.
Pensavo di non avere freddo ma sbagliavo, forse per questa strana atmosfera che si respira tra noi, o forse semplicemente per la neve.

Continuo a sfregare leggermente le mani sulle braccia per cercare di smettere di tremare. È così strano, non tremo mai.
Improvvisamente sento qualcosa di caldo che si posa sulle mie spalle e volto la testa di scatto per incrociare gli occhi blu di Logan che mi osservano mentre le sue mani posizionano la sua giacca sulle mie spalle nude.

Rimango per un attimo a fissare quel gesto così naturale e spontaneo e un sorriso si presenta sul suo volto mentre mi accarezza velocemente il braccio con le sue dita affusolate.

Un brivido mi percuote la schiena e distolgo lo sguardo velocemente per non guardarlo.

Lerman si posiziona affianco a me e incrocia le braccia sul parapetto voltando il viso verso di me.

"Che vuoi Lerman?" domando acida guardandolo.
"Avevi freddo e non hai detto nulla... Sei sempre così orgogliosa?" domanda con un ghigno in volto.
"Non azzardarti a fare quella faccia Lerman!" affermo io scatenando una sonora risata da parte sua.

Dopo qualche secondo però la sua espressione torna seria e deglutisco a fatica ricordandomi di ciò che gli ho 'ordinato'.
Gli ho detto di parlarmi di Freddy.

"Perché mi hai chiesto di Freddy... Come sai di lui?" mi domanda.
Mi mordo il labbro inferiore con forza fino a sentire un po' di sangue scivolare in gola. Forse non avrei dovuto chiedergli uno sforzo così grande dopo quello che ho saputo da sua nonna.
"Perché si Lerman"
"Non è una risposta Collins" risponde a tono sottolineando il mio cognome con fermezza.
"Si che lo è. Voglio sapere di Freddy"
"E io voglio sapere perché lo vuoi sapere, chi ti ha parlato di lui?"
"Tua nonna" esclamo esasperata.

Lerman si ferma per un istante come per soppesare quello che gli ho appena detto.
Il mio sguardo si addolcisce nel vedere un ragazzo completamente spaesato che guarda a terra facendo schizzare gli occhi a destra e a sinistra.

Mi avvicino leggermente a lui. "Mi ha detto anche che..." a quelle parole mi blocco: cosa gli dico adesso? Che so del suo periodo di depressione? Che vorrei sapere cosa è effettivamente successo in quel periodo?

Lerman mi guarda in attesa di altre informazioni.

"... che hai avuto un... un periodo di depressione" dico tentennando cercando di essere il più delicata possibile. Anche se io non sono mai stata delicata. Affatto.

"Oh..." riesce a dire solamente. Si appoggia di nuovo al parapetto con entrambi i gomiti premuti sulla superficie fredda di marmo.

Un vento freddo si leva nel cielo scuro della notte della Vigilia di Natale e mi stringo nella giacca di Logan rendendomi conto che sa di lui. Ha quel odore delicato e silenzioso, un odore che non penetra e infastidisce ma che si sente lentamente e rende tutto più leggero.

"Lerman io..." provo a dire ma le parole mi si bloccano in gola. Tossisco appena e poi riprendo: "... solo non riesco a credere a quello che tua nonna mi ha detto"
"Perché? Perché una persona così noiosa come me non ha mai provato a suicidarsi?" afferma con tono canzonatorio.

GAY? || Logan LermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora