CAPITOLO 1. -LOGAN-

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La pioggia batte incessantemente sulla finestra e non posso fare a meno di sentirmi stanco e fiacco. Succede sempre quando piove e ultimamente piove spesso.
"Giorno Logan" mi dice Lawrence, il mio coinquilino. Uno dei tanti in realtà. Entra in camera e nota la mia espressione. "Oggi ci vai a lezione?" Lo guardo e faccio una smorfia. Non penso proprio, non è nei miei piani in realtà. Ma devo andarci. Mi trascino a fatica fuori dalla camera e vado in bagno. Appena mi sciacquo la faccia noto delle assurde occhiaie sotto ai miei brillanti occhi azzurri. Strano.
"Buongiorno" mi saluta Harold e mi da una pacca sul culo. Ormai non ci faccio più caso. Gli sorrido. Dopo essermi infilato un paio di jeans e un maglione scendo per la colazione quei quattro gradini che dovrebbero  essere una 'scala'.
"Ciao!" Mi sorride Layla. L'unica ragazza della compagnia. Ha i capelli biondi lisci tenuti indietro da una bandana rigida rossa e la sua solita riga di eye liner che si sbava i primi dieci minuti della giornata. Indossa un paio di jeans attillati scuri e un maglione largo rosso scuro con una rosa bianca. Come sempre porta le converse ai piedi. Io sono scalzo invece e sento il freddo parquet farmi salire un brivido per la schiena. Mi scocca un bacio e poi prende la borsa ed esce.
"Dove trova quest'energia?" domanda Harold. Lui è in pigiama. E il suo pigiama in realtà è composto da un paio di boxer con delle paperelle dorate su sfondo azzurro e delle pantofole dello stesso colore abbinate a dei calzini bianchi. È proprio il caso di dire che Harold è l'esemplare più reale dell'antisesso.
Ma alla fine ha degli addominali ben definiti quindi la parte sotto interessa poco. Ha i capelli rossi davvero scompigliati stamattina e gli occhi neri ancora chiusi dal sonno. Non sono l'unico ad avere le occhiaie a quanto vedo.
Lawrence compare dalla cucina con una scatola di cereali. Indossa una camicia a scacchi nera e rossa, un paio di jeans normalissimi e le 'vans', adora quelle scarpe. I suoi capelli sono pettinati perfettamente e gli occhi attenti e rapidi come sempre. Mi siedo al solito posto e ricevo un enorme sorriso da Harold e una carezza da Lawrence. Noi la mattina non parliamo. Comunichiamo attraverso il corpo.

Così alla fine sotto la pioggia mi dirigo al college e impreco per almeno venti minuti a colpa di questo dannato ombrello rosa che non si chiude. Si, ho un ombrello rosa. Grazie a dio sono in pace abbastanza con la mia sessualità per portarlo. Se non fosse così sarebbe imbarazzante. Stamattina ho letteratura inglese, poesia e arte. Decido di saltare la prima e vado alla caffetteria della scuola. È un bel posto. Spazioso, colorato e fa il caffè che è una meraviglia.
"Giorno Wanda" dico alla signora del bar che ha una cotta per me da quando sono qui. Spero abbia capito che sono gay. Ho anche un ombrello rosa che facilita l'intuizione.
"Ciao Logan..." Mi sorride. "Solito?" Annuisco senza davvero ascoltare. È una donna sui trent'anni, carina non c'è che dire: capelli neri e occhi scuri, con una passione per i ragazzi dagli occhi chiari e per quanto ne so io, single. E disperata. Mi concentro sulle persone sedute ai tavolini e la mia attenzione viene catturata da un bel ragazzo abbastanza alto dai capelli color cenere e dagli occhi verdi.
"Si chiama Mark..." Mi fa Wanda. Sorrido. "Sai sempre come rendermi felice!"
"Lerman" una voce fredda mi saluta, mi volto. Eccola. Penso che sia una delle poche ragazze per cui varrebbe la pena essere etero. O forse no. Lexie Collins, la lesbica più famosa del college. Bella? Troppo. E ve lo dice un gay. Ha i capelli rossi con sfumature arancioni, occhi azzurro cielo e milioni di lentiggini sparse per il viso dalla pelle bianca. Ci conosciamo da una vita ma non ci siamo mai davvero messi a parlare. Io sono gay e lei lesbica prima di tutto. Di cosa potremmo mai parlare? Apparte questo è sempre stata abbastanza fredda e distaccata come persona. È conosciuta anche per la sua ironia e simpatia, ma io la vedo più come un iceberg: nasconde ciò che non vuole mostrare e sarebbe bello scoprire cosa. Sembra brutto detto così ma so che in fondo a quel cuore di ghiaccio c'è qualcosa. Ma non so cosa. E non sta a me scoprirlo.
Distolgo l'attenzione da lei e torno a fissare il bellone ma, per mia sfortuna, se n'è andato. Peccato.
Vado a lezione con il mio caffè e arrivo giusto in tempo per poesia.

"Si..." Mi fa Lawrence a pranzo quando gli chiedo se conosce quel Mark del bar di stamattina.
"Non è male... Ma è tremendamente stupido!"
Ci risiamo. Lawrence è gay ma tremendamente esigente. Vuole uno che sia bello e intelligente, simpatico e stronzo. Certe volte mi sembra di parlare con una ragazza. Anzi, peggio, con un gay con squilibri ormonali. Mancano le mestruazioni e uallà! Abbiamo creato un Lawrence da combattimento.
"Salve!" Ci fa Harold sedendosi al nostro tavolo. Lui non è gay, ma ci accetta per come siamo, anzi, quando glielo abbiamo detto era davvero felice, così tanto che ha esclamato: "Menomale, così almeno le ragazze belle vengono da me!"
Appena si siede comincia a parlarmi di quanto Reyna sia bella.
"Chi cazzo è Reyna?" Chiedo dopo un lungo monologo sui suoi occhi color cielo splendente o roba simile.
Lui mi fa una smorfia e mi parla di questa tizia che sta nel suo corso di storia e ricomincia a parlare dei suoi occhi. Ecco, se Harold fosse gay lo ucciderei.
In quel momento la vedo di nuovo. Passeggia mano nella mano con Janet McClan, la sua storica ragazza. Lei è bionda, i capelli sono sempre tremendamente perfetti acconciati in morbidi boccoli. Ha gli occhi azzurri ed è davvero alta. Indossa una gonna un po' tanto corta a fiori, una camicia con le maniche gonfie bianca e un paio di stivaletti con un leggero tacco.  A differenza sua Lexie sembra una barbona. Ho detto sembra perché in realtà qualsiasi cosa si metta addosso le sta bene. Oggi indossa un paio di jeans skinny chiari, una felpa blu scura con la scritta 'Oxford' sul petto e le sue immancabili All Star. I capelli sono lisci e svolazzano nel tiepido vento autunnale. Non è mai truccata tanto: solo un velo di mascara e secondo me è meglio così, i suoi occhi sono troppo belli per essere coperti.
"Logan!" Lawrence mi tira una gomitata e protesto visibilmente: sa che non sono tanto forte e che a differenza sua non passo tutti i pomeriggi in palestra.
"Chi stavi guardando?" Mi fa Harold. Lo fulmino con lo sguardo e prendo a tagliare la carne. Lawrence si sporge oltre alla mia spalla e la vede.
"Lexie..." Dice rivolgendosi a Harold, lui sgrana gli occhi: "Allora un po' di buongusto per le ragazze ancora ti è rimasto!"
"Beh..." Replico ammiccando.
"... Sono stato anche io etero, te lo vorrei ricordare..." Lawrence si fa più rigido a quelle parole. È sempre stato geloso di me e del fatto che fossi stato etero per un bel po'. Lui aveva accettato sin da subito la sua omosessualità, già all'età di quattordici anni. Io ci ho messo un po' di più a capirlo e, stranamente, la mia prima volta è stata proprio con Lawrence. Per questo quando parliamo di ragazze lui si irrigidisce, perché ha paura che io possa tornare etero. Ma dai! Sono finalmente in pace con me stesso. Non tornerò mai etero, cascasse il mondo.

Saaalve! Dopo 'Black Soul' ho deciso di cambiare totalmente genere. Spero vi sia piaciuta questa prima parte.
Un bacio :)

GAY? || Logan LermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora