Non riesco a dormire, sento qualcosa che mi preme lo stomaco e non so bene cosa sia.
Quando Logan è tornato in camera è bastato un attimo e l'ho visto cadere sulle ginocchia e piangere. Mi era già capitato di assistere ad una scena del genere ma non mi era mai venuta la irrefrenabile voglia di avvicinarmi a lui e stringergli la mano per dargli conforto.
Non so cosa mi prende esattamente.
Mi alzo dal letto dopo aver guardato il soffitto per almeno mezz'ora e raggiungo la finestra appoggiandomi al muro e guardando fuori.
Sono le tre del mattino e tra poco si leverà l'alba. Per ora vedo solo alcune nuvole grigie e i residui della neve caduta fino a poco fa.Mi stringo nelle spalle mentre appoggio la testa al muro respirando con calma e con le braccia incrociate al petto.
"Non riesci a dormire?" domanda una voce sottile che mi fa sobbalzare.
Mi volto leggermente annuendo e Lerman si avvicina ancora di più fino a ritrovarci faccia a faccia, entrambi stanchi ma con pochissima voglia di dormire."Come mai?" domanda dopo aver contemplato un po' il panorama spento.
Alzo le spalle. "Non lo so... Forse vederti piangere ha uno strano effetto su di me" affermo guardandolo negli occhi.
"O forse il fatto che per la prima volta mi hai stretto la mano?" dice con un velo di insicurezza e sarcasmo.
Ruoto gli occhi al cielo. "Non è che adesso sono innamorata di te perché ti ho stretto la mano"
"No... certo, ma non l'avevi mai fatto. Eppure avevo già avuto un momento come questo prima..."Mi allontano dalla finestra e mi siedo sul letto con una gamba sotto l'altra tenendo le braccia serrate al petto.
Ha ragione, non mi era mai capitato di voler davvero far star meglio una persona: solitamente io le faccio star male o peggio, rimango impassibile di fronte a qualsiasi tipo di emozione.Perché questa volta è diverso?
Scrollo le spalle di nuovo e lui ridacchia tornando a guardare fuori.
Il suo profilo rimane leggermente in penombra e mi incanto per un attimo a guardare il suo lento respirare e i suoi occhi che invece sono rapidi e scattanti e osservano il paesaggio innevato.
I capelli neri sono scompigliati sulla testa e le guance ancora leggermente arrossate dal pianto.Ha pianto tantissimo, più dell'altra volta.
Quel Freddy doveva essere una persona davvero speciale per lui."Hai già chiamato tua madre per dirle che tra poco andremo da lei?" domanda facendomi tornare alla realtà.
Ci penso per un attimo. "No... domani la chiamerò" affermo poi spingendo il mio corpo contro la testata del letto e inserendo le gambe sotto al piumone.
"Non vieni?" domando senza avere il controllo delle mie parole che escono velocemente dalle labbra.
Lui sorride e annuisce arrossendo leggermente sulle guance.
"Non farlo Lerman" dico fredda.
Mi guarda interrogativo. "Cosa?"
"Non arrossire" aggiungo anche fulminandolo con lo sguardo.
"Perché no?" ribatte di nuovo convinto.
"Perché non c'era nulla per cui arrossire"
"Oh... Questo lo dici tu" esclama con tono provocatorio e una leggera smorfia maliziosa.
Ruoto gli occhi al cielo e mi metto a dormire.~
La ragazza dai capelli rossi correva felice per il corridoio della scuola con i libri tra le braccia. Non aveva mai provato quella sensazione: la felicità, era del tutto nuova per lei. Ma quel giorno era felice perché Janet, l'aveva baciata, l'aveva fatta sentire viva.
Aveva svoltato a sinistra e aveva proseguito fino alla sua classe cercando, come sempre, di non perdere qualche quaderno per strada.
Improvvisamente la sua felicità svanì. Sam, Sam Forton era davanti a lei, che le sbarrava la strada con sguardo truce e anche un po' arrabbiato.
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GAY? || Logan Lerman
Fiksi Penggemar"In quel momento era tutto diverso. Io ero diverso. Avevo sempre pensato che avrei trascorso il resto della mia vita al college con lui. Ma sbagliavo. Ero cambiato, forse quel bacio mi aveva cambiato. Forse, in quel momento, non ero più gay"