CAPITOLO 41.-LOGAN-

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Lexie sta, finalmente, dormendo. Si agita spesso durante la notte e capita anche che svegliandomi la veda in piedi, accanto ad una finestra con le lacrime agli occhi.

Può una persona forte, improvvisamente, perdere tutta la sua determinazione? Può diventare debole qualcuno che non ha mai mostrato segni di cedimento?

Lexie mi ha sorpreso: la sua forza, il suo coraggio e magari anche la sua acidità sono come scomparsi. Una parte di me vorrebbe che tornasse la Lexie di prima, con le sue battute orribili e il suo tono da saccente. Ma l'altra parte pensa che la "nuova" dolce e docile Lexie non sia male.

È un pensiero così sbagliato volere che lei rimanga, per una piccola parte, così?

Mi sento in colpa a pensare a certe cose: mi piaceva la Lexie di un tempo, forte come il ferro, che non si spezzava mai, nonostante tutte le cose che le capitavano. A ricordare la ragazza dai capelli rossi che incontrai tempo fa, seduta contro un muro in lacrime, mi sorge un sorriso spontaneo e rivolgo il mio sguardo alla finestra mentre le mie mani afferrano la coperta e la tirano su fin sulle sue spalle: nell'agitazione di un sogno tormentato deve averla spinta via.

La guardo: i segni violacei sul suo volto la rendono più severa e devo dire che i capelli risaltano di più con il cerotto azzurro sul sopracciglio.
Questa notte sono io che non dormo: voglio restare sveglio nel caso lei si alzi dopo un altro sogno agitato e vada alla finestra, voglio essere presente quando accadrà. Voglio prenderla tra le braccia e adagiarla sul letto, spingermi sotto alle coperte con lei e stare li, a contatto con la sua pelle ad accarezzare ogni singolo livido nella speranza che guarisca prima.

Alla fine però, crollo anche io, chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal suo profumo e dalla estrema vicinanza della sua schiena al mio braccio. E in questo momento, giuro, non c'è posto al mondo in cui vorrei stare se non qui.

~

La luce entra violenta nella camera colpendo i miei occhi e costringendomi ad aprirli.
"Logan, alza quel culo e vieni di sotto" la voce mi è famigliare. Sto sognando forse?
"Lexie?"
"Già, chi pensavi fossi?" la rossa è in piedi, sulle sue gambe, con la solita occhiataccia acida che aspetta una mia risposta.
"Ma sei? ... Stai bene?" mi metto seduto mentre passo una mano tra i capelli neri.
Lexie abbassa leggermente lo sguardo. "Arrivano i miei genitori, devo stare bene" dice velocemente.
Solo ora, guardandola meglio, noto che il livido attorno all'occhio è sparito e il taglio del labbro quasi invisibile.
"Ma... come?"
"La magia del trucco" risponde senza darmi tempo di realizzare la cosa.
"I miei genitori non devono saperlo Logan... Chiaro?!"
"Dormire ti fa bene, vedo" rispondo a tono.
La ragazza annuisce con un sorriso beffardo e poi si avvia al bagno.
"Mettiti qualcosa, devi essere presentabile" dice chiudendo la porta alle sue spalle.

In questi pochi minuti sono successe troppe cose: Lexie sta bene, sembra sempre la stessa di un tempo. O forse finge di essere come prima, finge che niente di quello che è successo effettivamente le sia accaduto.
Mi alzo, raccatto dei vestiti e mi dirigo in bagno per prepararmi.

~

"Allora, cosa devo dire?" domando sistemandomi allo specchio. Indosso un maglione blu scuro, un paio di jeans e le vans. Penso di essere abbastanza presentabile, almeno, spero.
"Nulla di particolare. Sii solo gentile e..." si avvicina e mi sistema il maglione.
Così vicini posso vedere lo strato spesso di trucco sul labbro e sul sopracciglio, gli occhi stanchi e il suo profumo così tagliente.
Si blocca improvvisamente come incantata dal movimento delle sue mani sul mio maglione. Poi alza lo sguardo e incrocia i miei occhi che già da un po' la scrutano.

-Quelle labbra...- sento la voce a lato della mia testa spingermi a fare una cosa che non avrebbe senso. Io sono, fino a prova contraria, gay. Allora perché provo questa forte attrazione verso le sue candide labbra?

"...sii solo Logan" aggiunge dopo essersi schiarita la gola.mi fa un veloce sorriso e poi si allontana. Mi pento di non averla avvicinata di più a me, mi pento di non esserle andato incontro e aver assaporato nuovamente quelle labbra.

Faccio finta di nulla e sorrido seguendola giù per la scala.

In quel momento, neanche a farlo apposta, si sente il rumore della chiave nella toppa e la porta si spalanca facendomi rabbrividire.
"Lexie!" una voce acuta e alquanto fastidiosa penetra nella mia testa. Mi volto appena in tempo per vedere una bella donna abbronzata entrare come un tornado in casa.
Si avventa su Lexie stringendola tra le sue braccia sottili.

Ho modo di osservarla: è alta, magra e con lo stesso sorriso di Lexie, ha gli occhi verdi e i capelli di un rossiccio spento. Nessuna lentiggine appare sulle sue gote rosate.
"E tu devi essere Logan" la donna si avvicina e mi tende la mano che prontamente bacio con delicatezza. Rimane alquanto folgorata da questo gesto e si allontana soddisfatta.
Subito dopo di lei arriva un uomo alto con una folta barba di un leggero castano che mi tende la mano. "Ciao, io sono Oliver"
Ricambio la stretta sorridendo.

L'uomo ha i capelli corti, due occhi azzurri impressionanti e qualche lentiggine sparsa qua e la. Indossa un abito estremamente formale e anche lui, come la moglie, è abbronzato.

"Non so perché Lexie ci ha messo così tanto per presentarti..." esclama la madre di Lexie con un sorriso beffardo mentre Eddy si allontana dall'ingresso con le valigie.
"Ma oh..." la donna si avvicina velocemente alla figlia con le mani protese in avanti che subito afferrano le guance della rossa. "Lexie? Che ti è successo all'occhio?"

Il panico si diffonde nello sguardo della ragazza che però non si lascia prendere dall'agitazione e risponde più naturale possibile: "Sono caduta dalle scale"
"Oh... La tua goffaggine è ancora persistente vedo" aggiunge la madre allontanandosi e camminando verso la cucina.
"Sei comunque bellissima" sussurra Oliver raggiungendo la moglie. Lexie ricambia con un leggero sorriso e quando i genitori spariscono alla vista sospira rumorosamente.
"Ecco com'è la mia vita" aggiunge poi alzando le mani al cielo.
Eddy ci raggiunge. "Ci hanno creduto?"
"Pensi veramente che nostra madre possa preoccuparsi per qualcosa che non riguardi se stessa?" risponde a tono la rossa.
Eddy annuisce incrociano le braccia al petto.

"Lexie cara, preparati, usciamo" la madre svolta l'angolo e ci raggiunge con un sorriso, come se niente fosse successo.
"Dove andiamo?" domanda incredula.
"Stasera sarà la serata di capodanno e ci sarà la classica festa che ogni anno viene organizzata. Ti serve un abito nuovo"

La serenità di Lexie sparisce in un secondo. La guardo: i suoi occhi sono persi nel vuoto e manda giù la saliva come fosse un macigno. La madre però, sembra non accorgersi di nulla e afferra il cappotto per poi aprire la porta.
"Andiamo" la incita sulla soglia.

In quel momento Lexie si stringe a me afferrando il mio braccio con forza. Il mio cuore accelera e le mie gote diventano calde e rosse. Lexie mi sta stringendo a sé? Davvero?

"Che succede?" le sussurro.
"Vieni con me, ti prego. Non voglio stare con quella pazza tutto il pomeriggio" rivela lasciando andare un po' la presa.
Ridacchio. "Potrei venire anche io?" domando alla donna che attende ancora sulla porta. Lei annuisce con un enorme sorriso. "Certo Logan"

E così afferriamo i cappotti e le sciarpe e ci avventuriamo tra la neve.

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"When the girls talk booooys" amo quella canzone!

Anyway questo è un capitolo di passaggio. Spero vi sia piaciuto!

Vi amo, tanto. Siamo arrivati a 9K visualizzazioni! Grazie mille, per tutto.

Buona serata

GAY? || Logan LermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora