CAPITOLO 12. -LEXIE-

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Giro per casa in mutande con solo la maglietta di Lerman. Ha un buon profumo, così come il suo cuscino. Stamattina mi sono svegliata da sola naturalmente, mi sono girata nel letto e ho fatto un salto alto tre metri perché pensavo ci fosse un ragno sul cuscino che camminava lentamente. Invece era un fottuto post-it di Lerman.
Sono tutti così maledettamente fissati con i post-it?
'Noi partiamo, passa una buona giornata -L'

Dev'essere così dannatamente smielato ogni volta? Non ho tre anni e nemmeno ottanta e non capisco perché debba fare il carino con me. Praticamente lo sto sfruttando per cercare di non andare in quella casa.
Un po' mi dispiace, o forse no. Scendo i gradini e mi faccio il caffè, prendo una tazza e poi torno in camera a vestirmi. Mentre prendo fuori i vestiti cade il mazzo di chiavi dell'altra casa. Avevo dimenticato di averle messe li dentro, anzi, buttate. Ci sono almeno sei portachiavi che occupano più spazio delle chiavi stesse: una converse regalatomi a undici anni azzurra, un maialino la cui pancia se si schiaccia suona, una L argentata, una mini-mappa della Terra di Mezzo che mi ha regalato Ed, quando vuole sa essere un vero fratello, un nastro colorato viola che ho rubato dallo zaino di Janet e devo ricordarmi di buttarlo nel cesso e una torre. Si, una torre degli scacchi. Me l'ha regalata Melody, lei è la ragazza dai regali simbolici: sostiene che la torre mi rappresenti molto: mi muovo avanti oppure di lato senza badare a chi c'è accanto a me e sono dura da buttare giù. Forse ha ragione, forse è semplicemente andata.
Butto le chiavi sul letto e torno ai vestiti, opto per un paio di jeans verde bottiglia, un maglione bianco e le converse bianche ai piedi. Una spazzolata ai capelli che non ne vogliono sapere di stare dritti, mi fa intuire che devo legarli, così esco di casa con la matita nera attorno agli occhi e la coda di cavallo.
L'unica cosa positiva del week-end è che quando rimani al college è tutto molto più bello, silenzioso, tranquillo. Io amo la solitudine e cerco sempre di ritagliare qualche momento per schiarirmi le idee, come adesso. Cammino con il telefono che balla nella tasca e le chiavi che dondolano dalla mano e quando arrivo li davanti mi blocco. Sento come un macigno che mi spinge verso il basso e non verso la porta. È come se avessi paura ad entrare. Perché lo sto facendo poi?
Ah già, mi servono dei vestiti, non posso continuare a mettere le maglie di Lerman. Anche se sono comode mi mancano le mie felpe.
Entro e, come speravo, la casa è vuota. Questo mi da tanto tempo per prendere le mie cose e sparire a velocità super sonica.
Salgo le scale ed entro in camera mia. Non ci sono da due giorni e già mi sembra un altra camera. La foto mia e di Janet che era sopra il comodino è sparita, le foto della vacanza in Grecia, pure.

Perché?! Perché deve fare la bambina e per ripicca buttare via le mie cose?

Raccatto qualche vestito ignorando la pulizia fatta contro la mia volontà e mi dileguo. Anzi no, prima di uscire sbircio la camera di Janet.
Eric, Eric è sulle pareti. Mi avvicino al suo letto calpestando tranquillamente i suoi vestiti per terra e osservo le foto. Allora si conoscevano anche prima del vero e proprio tradimento.

Fanculo.

È come una pugnalata dritta nel petto.

Mi manca improvvisamente l'aria.

Vado verso la finestra e guardando fuori cerco di calmarmi. Ma non riesco a respirare regolarmente. So cosa devo fare: vendetta. E comincia proprio da qui dentro.

Mi avvento sulle foto e comincio a stracciarle, ma non in due o tre pezzi, no, sarebbero troppo facili da ricomporre, preferisco stracciarle in tanti piccoli pezzettini che lascio sul letto in bella mostra.
Lo faccio con tutte quelle che vedo e poi prendo uno dei suoi post-it del cazzo:

'Sorpresa! Sono passata a salutarti, spero tu sia felice, salutami Eric!
Con nonaffetto -Lexie'

Ci aggiungo anche uno di quei cuoricini orribili che faceva lei e me ne vado soddisfatta. Per sicurezza chiudo la mia camera a chiave e la porto con me.
È stata una vendetta infantile ma molto appagante, la rifarei altre cento volte. Quello che la mia troia non sa è che questa è solo una parte del piano.

Mentre cammino per tornare alla mia 'nuova' casa non posso fare a meno di pensare a Lerman...

Capitolo orribile lo soooo
Dai che è venerdì ❤️

GAY? || Logan LermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora