Gli ultimi giorni prima del weekend passano rapidi, lezioni, bevande calde alla caffetteria e neve. Si, la neve finalmente ha deciso di presentarsi anche qui al college.
Amo la neve, amo il bianco che si posa candido sui tetti delle case, sui prati e sui rami rendendo tutto magico e natalizio.
Io, personalmente, amo il Natale, è una festività allegra, fresca e che riunisce ogni cuore e anima in un solo, unico, magico momento.
"Odio il Natale" sbuffa Lexie mentre prepara la borsa per domani mattina che partiremo alla volta della città.
"Cosa?" domando sorpreso mentre mi sdraio sul letto ringraziando il cielo che sia arrivata una breve pausa prima dell'ultima settimana.
"Si, Lerman, mi hai sentito, odio il Natale e sai qual'è la cosa che odio di più?"
Mi alzo dal letto poggiandomi sui gomiti e la guardo aspettando che parli.
"... doverlo trascorrere a casa tua, con te" afferma acida.
Sbuffo e torno a sdraiarmi con un sorriso da ebete in faccia.
"Sta tranquilla che non sei l'unica..." affermo guardando fisso il soffitto.
"Ad odiare il Natale?"
"No, a non voler andare a casa mia per il Natale" aggiungo prendendo un forte respiro.Lexie mi ignora e continua a preparare la sua borsa con calma raccattando e buttando alla rinfusa vestiti e oggetti a me sconosciuti.
Mi alzo dal letto e mi tolgo il cappotto e la sciarpa abbandonandoli sul piumone.
"Quando arriviamo in città devo farti vedere un posto..."
Mi avvicino alla finestra e scruto i leggeri fiocchi candidi mentre Lexie mi presta attenzione.Mi volto nella sua direzione e la vedo dritta di fronte a me con le braccia conserte in attesa.
Alza insieme le spalle e le sopracciglia.
"È un posto in cui amo andare" affermo poggiandomi al muro con le mani in tasca.
"E come mai a me tanto onore?" afferma con un sorriso beffardo dipinto in volto.Si avvicina con passo lento e flemmatico, un piede davanti all'altro in perfetto equilibrio.
Passo dopo passo mi arriva di fronte e siamo a pochi metri di distanza.
Deglutisco a fatica pensando a qualche giorno prima quando mi si era avvicinata all'orecchio e con tono soave e dolce aveva sussurrato qualcosa di stupido, tremendamente stupido che però, mi aveva fatto trasalire.
"N-Non lo so..." balbetto diventando leggermente rosso.
Lexie ridacchia e mordendosi il labbro inferiore torna ai suoi vestiti.
"Dov'è?" domanda poi mentre io riprendo colore.
"Cosa?"
"Il posto" aggiunge.Sorrido e caccio indietro la testa per lasciare che i miei ricordi riescano a raggiungermi nel profondo.
"È la collina dietro al nostro albergo... Quando ho voglia di rilassarmi e staccare da tutto e tutti, vado li" affermo infine perdendomi nei suoi profondi occhi verdi che meditano su quello che ho detto.
"So dov'è..." afferma poi con una leggera smorfia.
~
Finiamo la cena in silenzio guardandoci l'un l'altro e l'unico rumore che sento sono le posate e i bicchieri che vengono alzati e posati sul tavolo di legno.
Lawrence mi osserva insistentemente e il suo sguardo mi mette a disagio anche se in realtà dovrebbe farmi piacere non fa altro che agitarmi sempre di più.
STAI LEGGENDO
GAY? || Logan Lerman
Fiksi Penggemar"In quel momento era tutto diverso. Io ero diverso. Avevo sempre pensato che avrei trascorso il resto della mia vita al college con lui. Ma sbagliavo. Ero cambiato, forse quel bacio mi aveva cambiato. Forse, in quel momento, non ero più gay"