CAPITOLO 34.-LOGAN-

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Questo dev'essere un incubo: uno di quelli da cui cerchi di svegliarti ma più ci provi più ti agiti e finisci a terra, arreso, distrutto.

Ecco, questo è più o meno quello che mi sta capitando: sono in apnea, completa. Stringo la mano di Lexie con il cuore che pompa velocemente nel petto e sento le gambe farsi sempre più molli e deboli.

Lucas osserva la ragazza dai capelli rossi con un ghigno soddisfatto in volto e io sudo freddo all'idea che la nostra copertura possa saltare.

"Di cosa stai parlando Lucas?" domanda mio padre con fermezza.
Guardo il ragazzo che si appoggia al sedile di pelle con tranquillità accavallando le gambe.

"Non è così forse?" continua a provocare e so che devo tenere a bada la ragazza affianco a me perché potrebbe esplodere da un momento all'altro.
"Lucas..." sussurra mia sorella scuotendo la testa. Lui la guarda e alza le spalle fregandosene delle sue occhiate.
"Lucas, smettila" intervengo io attirando l'attenzione su di me. Forse per il tono distaccato e fermo che ho usato o, forse, molto semplicemente per il fatto che sono stato in silenzio fino ad ora.
"Di fare cosa Logan?" mi domanda lui mentre Lexie prende un lungo sospiro e so che si sta trattenendo dal non tirargli uno schiaffo.
"Smettila di fare così, lei è la mia ragazza. Fine della discussione" aggiungo anche fulminandolo.
"Ma..."
"Ho detto fine della conversazione" esclamo riservandogli un'occhiataccia. Lucas mi osserva per qualche secondo e si torna ad appoggiare al sedile passando le lingua sui denti e deglutendo a fatica.

Questa volta l'ho zittito e se lo merita.

La macchina cade nel silenzio più totale e si sentono solamente i respiri pesanti di mia madre che, ancora con la testa bassa, continua a fissarsi le scarpe.

Arriviamo a destinazione e nonappena Marcus ferma la macchina apro la portiera con violenza e trascino Lexie fuori nel freddo con me. Attraverso la porta e senza badare alla domestica che mi chiede il cappotto salgo le scale velocemente e chiudo la porta alle mie spalle.

"Lerman?" mi domanda Lexie dietro di me mentre appoggio la fronte alla porta in legno bianca.
"Non ci credono..." sospiro. "Non siamo abbastanza convincenti"
"Se ti riferisci a tuo fratello posso assicurarti che il suo è solo un gioco, uno stupido metodo per ottenere attenzioni" afferma lei sedendosi sul letto e prendendo a togliersi le scarpe.
"Si..." affermo non molto convinto di quello che mi ha appena detto.
"Comunque complimenti..." mi volto a guardarla. "Non pensavo potessi usare il tono di voce gelido e duro" la ragazza ridacchia togliendosi i pochi gioielli che ricoprivano il polso e i due orecchini scintillanti.
"Sto imparando..." affermo con le mani in tasca osservando ogni suo movimento.
"Si, dalla migliore" afferma chiudendo la porta del bagno lasciandomi fuori con un sorriso da ebete in faccia.

Mi tolgo velocemente i vestiti sfilandomi la cravatta e le scarpe abbandonandole ad un lato della stanza.

Sono esausto.

Non pensavo che una festa del genere potesse avere quest'effetto su di me, non vedo l'ora di stendermi sul letto e dormire.

~

Lexie esce dal bagno dopo un'ora con i capelli legati in un concio disordinato e la mia maglia bianca che non ricordo di averle dato, non so nemmeno dove l'abbia presa.

"Quella è la mia maglia?"
"Perspicace" afferma acida appoggiandosi al letto.

Come si siede sul materasso io mi alzo velocemente e apro la porta della camera per scendere le scale e raggiungere il piano di sotto per prendere un bicchier d'acqua.

"Si può sapere cosa diavolo ti è saltato in mente, Lucas?" la voce di mia sorella è inconfondibile, alta e squillante e, come se non bastasse, è anche arrabbiata.
"Ma di che stai parlando Lindsey?!" urla lui di rimando.
Mi appoggio al muro accanto alla scala che da sul salone accostando l'orecchio per ascoltare meglio.
"Tu hai dubitato della storia tra nostro fratello e la sua ragazza?" abbassa la voce Lindsey.
"Si, perché non è... non è"
"Non è cosa Lucas?!" afferma lei con tono fermo. Posso immaginarmi Lindsey con le braccia poggiate sui fianchi e l'espressione dura.
"Non è...." balbetta lui confuso. Scorgo la testa appena e vedo mio fratello con lo sguardo basso intento a grattarsi il collo.
Lindsey sbuffa appoggiandogli una mano sulla spalla e facendogli alzare gli occhi.
"Sei preoccupato, non è vero?" dice lei con tono dolce.
Lui annuisce. "Non voglio che accada come l'ultima volta"

GAY? || Logan LermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora