CAPITOLO 22. -LOGAN-

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Mi sveglio totalmente stanco, sudato e sconvolto. Scendo dal letto e faccio qualche passo per uscire dalla camera e andare al bagno.

Apro la porta e sgrano gli occhi a quella vista: Lexie in mutande e reggiseno bellissima e serena che si specchia passandosi il dito sul labbro inferiore.

Alzo le sopracciglia mentre osservo la lingerie di pizzo blu scuro che si nota tra la sua pelle chiara. Devo ammettere che preferisco questo completino a quell'altro a pois.

"Buongiorno anche a te Lerman..." fa lei accennando a un sorriso. Si volta nella mia direzione incrociando le braccia al petto e il suo sguardo si posa sul mio cavallo dei pantaloni.
Alzo le spalle con un leggero sorriso e lei scuote la testa con un espressione divertita mista a imbarazzata e facciamo cambio: io entro e lei esce facendo ondeggiare elegantemente i suoi fianchi. Non è secca, ha le sue forme e sono belle.

"LERMAN! CAZZO!" aggiunge la voce nella mia testa che mi risveglia improvvisamente.

Mi sistemo velocemente i capelli e poi vado in camera e indosso una camicia color jeans un paio di normalissimi skinny neri e le vans della stessa tonalità che trovo accanto al letto.

Scendo i quattro gradini e raggiungo il tavolo dove Lexie sta chiacchierando amichevolmente con Layla.

Quand'è arrivata?!

"Giorno..." dico io salutando i presenti. Harold mi fa un cenno dalla cucina, si sta facendo un toast e come minimo, lo starà bruciando. Ha i capelli scompigliati, però almeno è vestito: indossa un paio di jeans, una maglia bianca con una felpa blu scura e le bellissime pantofole grigie vecchie e ormai da buttare.

"Lawrence?" chiedo io sottovoce per non attirare l'attenzione avvicinandomi al ragazzo riccio senza badare alla sua espressione assonnata.
"È uscito presto stamattina, aveva lezione" mi risponde con calma Harold prendendo la fetta di pane e intingendo il coltello nella cioccolata.

Strano, che io sappia non ci sono lezioni che Lawrence frequenta che cominciano così presto alla mattina.
Alzo le spalle e prendo un po' di latte dal frigo. Quando torno al tavolo però Lexie si è già dileguata in camera mia. Anzi, nostra.

"Quella ragazza è bellissima..." mi fa Layla con occhi sognanti mentre mi siedo per mangiare. "Potrebbe farmi avere ripensamenti sul mio orientamento sessuale"
"Addirittura?!" faccio io incredulo.

Lei alza un sopracciglio.

"Beh... È tremendamente sexy..." arriva l'altro.

Ha bruciato il toast.

Layla annuisce e continua a imburrare la sua fetta di pane.

Lexie scende le scale attirando l'attenzione con i suoi skinny e il suo maglione e saluta tutti, eccetto me, con un veloce 'ciao' per poi uscire dalla porta lasciando dietro di sé una scia di profumo. Ma non un profumo dolce e stomachevole, bensì intenso e forte, come lei.

"E tu non l'hai vista in intimo a pois" aggiunge Harold tirandomi fuori dai miei pensieri.
Lancio un occhiata a Layla che alza le sopracciglia e io butto la testa all'indietro.

Questi due non cambieranno mai.

~

Le lezioni passano velocemente. Poesia e letteratura sono una passeggiata per me che amo questo genere di cose. Appena finisco le mie ore mattutine scendo le scale per raggiungere l'aula di Lawrence.

Appena lo vedo uscire gli faccio un cenno e lui saluta il ragazzo con cui stava parlando.

"Chi è?!" faccio io incuriosito. Lawrence alza un sopracciglio tenendo stretto lo zaino con la mano destra. "Un amico" dice con tranquillità.
Faccio una smorfia.
"Che c'è... Sei geloso?!" mi fa scherzoso.
"No!" dico tranquillo.

Un po' forse si.

"Dimmi tutto" mi dice prendendo una sigaretta e portandola alle labbra.
"Ti adoro quando fai così..." mi lascio sfuggire senza ritegno.

Lui mi guarda e allarga un sorriso tingendo di rosso le sue dolci guance.

"Adesso adori me e non Lexie?"

Sbuffo.

"Chi era quello geloso?"

Prendo a camminare e naturalmente mi segue senza fiatare prendendo l'accendino dalla tasca.

Andiamo nel cortile sul retro.

L'aria comincia a farsi via via sempre più fredda e non vediamo più gocce di pioggia ma solo accenni a tempeste di neve. Si sente che le vacanze di Natale si stanno avvicinando e io sono disperato.
Guardo la neve sconsolato pensando a quando dovrò tornare a casa mia.

Io odio quel posto.

"Quindi?" mi fa lui strappandomi dai miei pensieri.

Prende un po' di fumo e lo aspira lentamente.

"Quindi... Non so che fare" dico io sincero e schietto.

Tanto so che a Lawrence non posso e non riesco a mentire.

"Non puoi dire ai tuoi che sei gay..." dice buttando fuori il fumo e disegnando una stupenda O con le labbra. "... E non puoi nemmeno dirgli che scopiamo..."

"Quanta finezza Adams!" dico con un tono di leggero rimprovero.

Mi alza le sopracciglia con una ridicola espressione provocante sul viso.

"Già..." dico poi guardando il cielo e staccandomi dai suoi occhi.

Lawrence si avvicina di più a me facendomi indietreggiare.

"Potresti dargli una dimostrazione pratica..." e mi lascia un casto bacio sulla guancia.

La sento diventare di fuoco.

"No..." dico trattenendo un ghigno e la voglia di baciarlo qui.
"... Non stai prendendo la situazione seriamente"
"E tu la stai prendendo troppo seriamente" mi risponde a tono lui.

Alzo gli occhi al cielo.

"Non mi stai aiutando Law..."

Mi fa strano chiamarlo così, non lo facevo da tempo e sembra sorpreso anche lui. Così tanto che spegne la sigaretta e mi viene incontro con le mani in avanti pronte ad afferrare il mio collo.

E quindi ci baciamo. Un bacio dolce e lento. Sincero.
Ci stacchiamo poco dopo e appoggiamo la fronte l'una contro l'altra.

"Scusa..." mi fa lui sottovoce. "... Sto per dire una cosa che sembrerà stupida ma potrebbe aiutarti a sopravvivere queste vacanze."

Me lo dice così soavemente che sento un brivido scorrermi lungo la schiena. Ho freddo ma la sua vicinanza mi riscalda quasi subito.

Attendo con ansia che dica quello che vuole dirmi. Il respiro prende a farsi irregolare quando Lawrence finalmente si degna di alzare gli occhi e parlare.

"... Chiedi a qualcuno di fingersi la tua ragazza..." lo dice titubante, come se avesse paura e poi si allontana lasciando cadere le braccia di nuovo sui suoi fianchi.

Torno a sentire freddo.

"Sei sicuro?" chiedo leggermente scioccato da quella proposta.
Lui annuisce. "So che non sarà facile ma almeno sarai al sicuro da sguardo accusatori Logan..."

Lo amo. Tanto.

Mi guardo le scarpe per poi osservarlo sotto al leggero vento freddo che si insinua sotto alla mia giacca.

Questa volta sono io che mi getto su di lui e lo bacio passando una mano fra i suoi capelli perfetti. Quando mi stacco il suo profumo mi invade le narici.

Mi fa un sorriso spento e poi mi lascia una carezza sulla guancia prima di dileguarsi di nuovo dentro l'edificio.

Quando lo vedo allontanarsi per andare a lezione realizzo cosa mi ha appena detto: dovrò fingermi etero davanti ai miei genitori.

Dovrò avere una ragazza e fare finta di amarla...

Oh cazzo.

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Saaaalve!

Un altro capitolo di passaggio perché il prossimo, so che vi piacerà.

Ve se ama ❤️❤️

GAY? || Logan LermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora