CAPITOLO 38.-LOGAN-

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Il tempo qui è passato velocemente. È stata una settimana impegnativa per me, fingermi innamorato di una ragazza non è affatto facile, se poi si tratta di una come Lexie, ancora meno.

Preparo la valigia con calma mentre, con al coda dell'occhio, la osservo. Cammina velocemente per la camera raccattando le sue cose con velocità e senza garbo, come se non gliene importasse nulla.
Ancora ho in mente il ricordo di ieri notte, quando, mi sono svegliato e l'ho vista pensierosa sulla scrivania con gli occhi pieni di confusione.

Non che la cosa mi abbia stupito: infondo è una cosa normale per Lexie, da quando siamo qui pensa spesso e dorme poco la notte.
Ma questa volta l'ho vista cambiata, diversa. I suoi occhi pieni di vita si sono svuotati improvvisamente di tutta la serenità che avevano.

Era terrorizzata e sembrava quasi che avesse anche paura di me. E quando l'ho sfiorata ho sentito un brivido, un brivido di paura sciogliersi sulle spalle e sulla schiena. Le ho sfiorato la guancia dicendole che sarebbe andato tutto bene, che non avrei mai potuto farle del male. Sempre ammesso che esista qualcuno che le vuole fare del male.

"Lexie?" la richiamo. Si volta indispettita incrociando le braccia al petto con un sopracciglio alzato.
"Stai meglio?" domando gesticolando appena, sa a cosa mi riferisco.
Alza le spalle mentre il suo sguardo vacilla, gli occhi girano per la stanza evitando il mio viso.
Apro la bocca per parlare ma non credo sia il momento, la vedo irritata, non mi sembra il caso.

Lei mi osserva per un secondo e poi torna a prendere le sue cose, sul comodino, sulla scrivania. Sembra che non riesca a stare ferma, come se muovendosi possa tenere la mente svuotata completamente.

"Lexie! Logan!" la voce di mia madre ci richiama di sotto.
"Secondo te sono già venuti a prenderci?" domando incuriosito mentre scendo le scale con lei al mio fianco.
"Spero di no" afferma arrivando da mia madre che ci aspetta nell'ingresso, accanto alla porta.

"Dove sono le vostre valigie?" domanda con tono sorpreso con le mani giunte accanto ai fianchi.
Guardo attorno a me come se potessi farle comparire con un'occhiata.
Mia madre alza una mano sbuffando divertita. "Oh, tranquilli. Willy pensaci tu"

Mi volto in direzione di questo "Willy" che mia madre ha appena chiamato e che si sta dirigendo con passo rapido in camera mia.

"Willy?" domando a mia madre con un'espressione confusa.
"Il nuovo maggiordomo, tuo padre ha insistito affinché ne avessimo uno" afferma entusiasta.
"Ma da quando?" continuo con le mie domande a raffica, non sto capendo molto.
"Da qualche giorno in realtà, avevo pensato di presentartelo ma siccome partivate oggi non l'ho ritenuto importante" afferma con una risatina leggera e irritante.

Corrugo la fronte ma decido di lasciar perdere. Il mio sguardo cade sulla ragazza accanto a me: osserva la porta con un'espressione intimidita, un po' strana a dire il vero. Deglutisce mentre sento dei passi riecheggiare all'esterno.

Il campanello suona e mia madre si aggiusta i capelli prima di aprire la porta.
Mi aspetto di trovare un uomo alto, dall'aria fiera e orgogliosa come me l'aveva descritto Lexie e invece è un ragazzo dai capelli rossi che avrà, si e no, la mia età.

"Ed!" urla Lexie gettandosi sul fratello e abbracciandolo con forza, all'improvviso, tutta la preoccupazione sembra svanita.
Il giovane barcolla leggermente ma la sua presa rimane salda e stringe la sorella come solo un fratello sa fare.

Le grida hanno attirato Lindsey e Lucas che accorrono per scoprire il volto di un membro della famiglia Collins.
Appena l'abbraccio finisce sorrido al ragazzo che mi stringe la mano con forza. "Piacere Edward."
"Logan" dico semplicemente un po' in imbarazzo a dire il vero.
Lexie continua a sorridere e a guardare sul fratello. Un sorriso vero e sincero, uno dei primi da quando è qui.
"Ed ti presento Lisa, Lindsey e Lucas: la famiglia Lerman..."
Edward bacia la mano di mia madre e saluta con un semplice gesto i miei fratelli.

GAY? || Logan LermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora