Piccoli progressi

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Cara mamma,

sto meglio. Oggi mi sento meglio.

La giornata è appena iniziata, ma mi sento già piena di energie.

È da quando ve ne siete andati che non mi sento così, non so perché. Forse perché ieri ho parlato delle cose che mi rattristano a un ragazzo appena conosciuto.

Dave, lo adoro davvero. Mi ha fatto sfogare, si è sfogato con me, lo conosco da meno di ventiquattro ore e mi sembra di conoscerlo da una vita. È una bella sensazione, mi dà gioia.

Oggi non sarò triste, oggi non sarò scontrosa. Quando sorriderò sarà perché davvero ho voglia di sorridere.

Tutto questo perché so che lo rivedrò.

Non avevo mai scritto una lettera al mattino, ma non ho un diario e avevo bisogno di trasmettere queste impressioni a qualcuno, senza essere iudicata e senza dover sentire i consigli di qualcuno.

Ne parlerò senz'altro a Rose appena la vedrò, cioè tra pochissimo. Lei mi ascolterà e poi saprà cosa consigliarmi di fare. Se cercarlo o aspettarlo.

- Ciao Vanny - mi dice Sam, il mio piccolino.

- Ciao tesoro!

- Oggi sei più bella - mi abbraccia.

- Grazie piccolino, tu sei sempre bellissimo invece - Sam ha solo sette anni ma è un bambino davvero straordinario. È sensibile come pochi a questo mondo, sa sempre cosa dire al momento giusto, dovrei prendere lezioni da lui ogni tanto.

- Sorridi sempre Vanny - mi dice e se ne va.

- Ciao zii! - dico avvicinandomi alla porta, esco e vado ad abbracciare Rose.

- Vanessa Patterson! Dimmi ORA a cosa devo questo tuo ritorno di gioia!

- A chi vorrai dire - rispondo enigmatica e lei mi rivolge una faccia sconcertata, sconvolta, curiosa e incapace di attendere.

- CHI?

- Ho, ho conosciuto un ragazzo ieri, be non proprio ieri, l'avevo incontrato due giorni fa per la strada. È nuovo, ed è davvero carino. Comunque, ieri ci siamo presentati, facciamo Informatica insieme. Si chiama Dave, devi conoscerlo.

- Dave eh, mmm, meglio non presentarlo a Paul.

- Perché io e Paul non stiamo mica insieme, e neanche io e Dave - dico diventando inspiegabilmente rossa in viso.

- Già, per ora ahahah, comunque... Paul può perdonarti il fatto che non lo vuoi perché sei concentrata sulla faccenda dei tuoi, ma non credo ti perdonerebbe il fatto che non lo vuoi ma vuoi qualcun altro...

- Ma chi ha detto che vuole chi!

- I tuoi occhi, mia cara, i tuoi occhi... ma ora sorridi e annuisci che arriva il tornado Katherine.

E, infatti, ecco l'inconfondibile ondata di profumo alla pesca che mi avvolge.

- Ma ciao bambole! Come vi va la vita?

- Ciao Kath, tutto bene dai. Te?

- Oh ragazze mi sono scontrata con quella stupida di Anne!

- Cosa? - scatto.

- Stava parlando non so bene di cosa con Mark, e lui era strano, be più strano del solito. Occhi bassi, spalle ricurve, dopo poco ho capito. Mark - dovete sapere che per quanto strano possa sembrare Mark è il migliore amico di Katherine, la narcisista e il secchione, coppia strana ma infallibile - Mark stava sopportando le offese di quella stronzetta. E, qui lo dico e qui lo nego, IO sono l'unica che può prendere in giro quel ragazzo! Quindi, in poche parole, ho tirato fuori gli artigli e, oh povera Anne, credo non si farà vedere per un po'... - dice tutta contenta.

- Cos'hai combinato Kath? - le chiede Rose divertita e preoccupata.

- Oh niente, diciamo che Dietrich, il capitano della squadra di football, non il figlio dell'ingegnere - abbiamo anche l'onore di avere due Dietrich nel nostro paese - mi aveva raccontato qualcosa di molto divertente su di lei e lui una notte nel bosco... be segreto svelato!

- Non hai paura che Dietrich lo scopra? - le chiedo.

- Mmm, nah, mi deve dei favori, parecchi. Ma ora andiamo che si fa tardi. Io e te, Vanessa, abbiamo Informatica ora! Rose, tesoro, a dopo!

Rose mi lancia un'occhiata in stile fai-colpo-baby e mi avvio con la mia amica/tornado verso l'aula.

Non appena scavalco l'entrata della classe mi accoglie il bellissimo sorriso di Dave, seduto al primo banco, da solo.

Odio il primo banco, ma non ci penso due volte a sedermi accanto a lui. Kath mi rivolge uno sguardo omicida e comprensivo allo stesso tempo e io le spiego con gli occhi che le spiegherò più tardi. Io, lei e Rose comunichiamo così, con la vista. Credo non ci sia legame più stretto di quello che sancisce noi tre, se si potesse riusciremmo anche a comunicare a chilometri di distanza con il solo pensiero, ma questo è purtroppo impossibile.

- È un piacere rivederti Vanessa - il mio nome detto da lui suona così dolce, così bello.

- Anche per me - gli rispondo sorridendo dolcemente.

Sta per rispondermi quando un volantino viola viene spiaccicato sul mio banco e la voce euforica di Katherine annuncia:

- Tu, io, Rose a questo party, sta sera!

- No, Kath, ti prego, io.. - inizio, devo trovare una scusa.

- Puoi venire anche tu ovviamente - dice a Dave facendogli l'occhiolino, poi si va a sedere.

Mi volto verso il mio vicino di banco con uno sguardo pieno di comprensione.

- Mi dispiace, lei è, è...

- Un capo naturale? - si mette a ridere.

- Già, ma non sei costretto tu, se non vuoi...

- Se ci vai tu verrò volentieri - conclude.

Sospiro un 'okay' trattenuto dal mio sorriso felice. I suoi occhi azzurri scrutano i miei, non sono mai stata molto brava a mantenere il contatto visivo con un ragazzo che conoscessi da poco, ma con lui mi sento diversa.

Oggi sarà diverso, sorriderò, sorrido, per davvero


Opposite Twins ~ The Villain and The GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora