È da mezz'ora che sono qui, sotto la pioggia, al freddo, ad aspettare che arrivi Dave.
Non voglio entrare a scuola senza di lui, non prima di avergli dato questo maledetto braccialetto. Ieri quando ho visto per la seconda volta Justin che baciava Kath sono corsa nell'unico centro commerciale della città e l'ho comprato. È carino in fondo, un braccialetto di cuoio dalle fibre intrecciate, spero gli piacerà. Almeno però io starò tranquilla, e anche gli altri potranno riconoscerli, l'ultima cosa che voglio è litigare con Katherine perché ha baciato il fratello sbagliato.
Una figura dai capelli biondi si sta lentamente avvicinando a me nella nebbia. Manca solo un corvo che gracchia e sarebbe il perfetto clima da omicidio.
- Ciao Justin - dico non appena riconosco il ragazzo. Lui mi guarda sorpreso ma una traccia di ammirazione gli passa sul volto.
- Ciao Vanessa - dice rivolgendomi quel suo solito sorriso ambiguo, è proprio bravo a far sentire la gente in imbarazzo - cosa ci fai qui tutta sola? - si avvicina a me oltrepassando la linea che segna la distanza di sicurezza, ma non posso farci niente, sono completamente bloccata.
- Aspetto Dave - dico come se non fosse abbastanza ovvio.
- Aspetteremo insieme - dice lui sul mio volto. Lo fisso negli occhi e mi ci impegno molto, non devo assolutamente guardarlo sulle labbra perché potrebbe pensare che voglio baciarlo e strano com'è sarebbe anche in grado di farlo.
Lui invece inizia a guardarmi tutto il volto e a sorridere, vedo il suo sguardo e incomincio lentamente a comprenderlo. A differenza di suo fratello, e in effetti di tutte le persone che abbia mai conosciuto, è difficile capire cosa passa per la testa di Justin. È sempre così enigmatico, quando parla, quando pensa, persino quando si muove. Sembra sempre che voglia intendere qualcos'altro rispetto a quello che in realtà dice.
- Quindi il mio caro fratellino non ti ha messo ancora abbastanza paura da farti scappare da me, interessante - dice a un tratto.
- Già - rispondo, anche se in realtà non ho paura di lui perché sento di non dover temere che mi faccia del male. Non mi conosce ancora quindi non potrebbe mai dire qualcosa contro di me, e all'infuori di questo, cos' altro potrebbe fare?
- Tieni - dico a un certo punto tirando fuori dalla borsa il braccialetto. D'altronde se lo vedrò avvinghiato a qualcuna almeno potrò vedere subito il marrone del cuoio e tranquillizzarmi.
Gli allaccio il braccialetto al polso del braccio destro e quando lo sfioro mi prendo la scossa, non mi era mai successo prima, neanche quando in palestra i miei compagni si divertivano a giocare parecchio con i palloni da basket e a passare per ogni compagna a infastidirla. Quando rialzo gli occhi vedo i suoi, sempre fissi su di me che hanno però leggermente cambiato tono. Sembrano quasi capirmi, o meglio, sembrano volermi capire. Ma non ho tempo di ragionare perché Dave arriva cingendomi per un braccio e osservando con dubbio il braccio di suo fratello.
Non ho proprio voglia di affrontare un altro scambio di occhiate tra fratelli gemelli così mi avvio verso la scuola.
La prima ora ho come sempre Storia, l'unica ora in cui non ci sia nessuno dei miei amici, ne sono in effetti felice: un po' di respiro!
La professoressa ci dice che dobbiamo assolutamente fare la ricerca per dopodomani, chi non la fa avrà un'insufficienza, devo assolutamente ricordarmene oggi pomeriggio. Per il resto parla dell'inizio della rivoluzione industriale, segue un programma tutto suo!
Le altre ore di lezione scorrono rapide e ne sono felice, quando arrivo a casa mi precipito al computer e inizio a fare le mie ricerche.
All'inizio rido, rido proprio forte di fronte a tutte le cavolate che ci sono scritte.
Ma poi leggo due piccoli aggettivi che vengono affidati ai gemelli: veloci e forti. La prima volta, quando avevo visto Justin che aveva girato velocemente intorno a me, e a quando Dave alla festa si era girato di scatto riuscendo a tenere con le sue sole braccia un secchio pieno di colla che Paul e Trevor insieme facevano fatica a portare.
Leggo, ne leggo davvero tanti di articoli, alcuni strani, alcuni impossibili, alcuni verosimili. Sembrerò un'idiota lo so, ma devo andare a chiedere.
DAVE
Finalmente a casa! Oggi, come tutti i giorni in realtà, è stato difficile. Quando sono arrivato a scuola e ho visto mio fratello così vicino a lei mi sono spaventato, non ragionavo proprio.
E poi lei gli ha regalato quel braccialetto! Lo so, mi ha detto che l'ha fatto perché così tutti ci potevano distinguere, ma è che ora lui ha qualcosa di lei, e io no. Ma lei ha scelto me, e sceglierà sempre me, non devo preoccuparmi.
La porta si apre e compare Justin con la sua nuova preda: Katherine. Sinceramente non mi piace il fatto che lui faccia i suoi giochetti con un'amica di Vanny perché anche lei ci starà male, ma se lui si concentra su qualcun'altra non pensa alla mia ragazza.
- Ehi fratello! - esclama.
- Lasciala in pace - dico con tono poco convinto.
- Ma come! Tu hai la Hamia e io non posso neanche prendere la sua migliore amica.
- La Hamia? Ma che dici? - dice Katherine.
- Non parlare di queste cose! - esplodo e lui fa proprio quello che mi sarei aspettato.
- Kydoimos - dice guardandola negli occhi. Questo è l'incantesimo di confusione, rende le persone che lo patiscono completamente inutili. Non capiscono più niente, finché colui che ha lanciato il sortilegio non decide di ritirarlo, allora la vittima ricorderà solo quello che l'altro ha deciso. È uno degli incantesimi preferiti da mio fratello, come tutti quelli che implicano la sua possibilità di avere il controllo su qualcuno.
- Sei un idiota - gli dico e lui di tutta risposta mi sorride - perché non te ne sei andato via?
- E ti lasciavo da solo a fare da baby-sitter alla ragazza? Ma che fratello sarei stato? E poi manca poco ai nostri 18 anni, voglio godermi i nostri ultimi attimi insieme! - fa lo sbruffone.
- Da baby-sitter? Lo sai vero che lei è l'unica che se volesse potrebbe salvarti le palle in caso di bisogno? E devo forse ricordarti che siamo tornati in questa città nel bel mezzo del nulla perché là fuori è pieno di gente che ci cerca per vendicarsi si nostro padre?
- Oh ma come la fai lunga! La vuoi... - inizia ma la porta si apre e Vanessa appare sorridendomi, sorridendo a mio fratello, e sconvolgendosi di fronte alla vista della sua amica.
Ci siamo.
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Opposite Twins ~ The Villain and The Good
FantasyUguali, stessi occhi, stesso volto, stesso fisico. Opposti, cattivo, buono, dolce, stronzo. Una ragazza, due gemelli. Tre vite, una storia. Una città, mille magie. #27 in Fantasia 12/04/2016 #24 in Fantasia 22/05/2016