Mi dispiace, tanto.

965 60 3
                                    

Piove, piove di nuovo e forte. Il sole è scomparso ancora per la milionesima volta dal cielo di Annville.

Mi trovo sotto il porticato di casa mia da come minimo un ora, guardo fisso di fronte a me, incantata, cerco di pensare.

Per quale motivo, continuo a chiedermi, per quale motivo due fratelli gemelli di diciassette anni dovrebbero odiarsi così tanto? Non si è sempre detto che i fratelli omozigoti sono le coppie più legate al mondo? O è solo uno dei tanti luoghi comuni in cui la nostra mente vive?

Forse, forse qualcosa nel passato li ha fatti dividere, d'altronde lo sguardo di Justin non mi piace per niente, ha qul non so che di spaventoso. E poi quel ragazzo è strano! Ha girato intorno a me in un nano secondo... come ha fatto? Adesso si scopre che è un vampiro! No, no, non diciamo cavolate.

Però se tra di loro c'è tutto questo astio,perché Dave non mi ha semplicemente detto di stare alla larga da una persona che è esteticamente uguale a lui? Non avrebbe avuto più senso?

Ho mal di testa, mi scoppia la testa! Basta non riesco più a pensare,tanto una soluzione non la trovo, meglio lasciar perdere sia biondo uno sia biondo due.

Ma Dave è stato così carino con me! Così dolce! E poi sento che tra di noi c'è già qualcosa di forte, anche se lo conosco da pochi giorni.

La pioggia smette gradualmente di scendere fino a scomparire del tutto. So quello di cui ho bisogno.

Mi sistemo lo zainetto in spalle e mi dirigo verso il mio parco. Arrivata là mi siedo sulla mia solita panchina un po' più bagnata del solito, tiro fuori il quaderno con le lettere e inizio a scrivere.

Cara mamma, le cose si stanno facendo un po' strane ora. Dave, il ragazzo di cui ti ho già accennato qualcosa, mi ha nascosto di avere un fratello gemello e sinceramente non so più che fare: se riesce a non dirmi di avere una copia vivente chissà quante cose potrebbe nascondermi di più importante, la sincerità è importante per me, di persone che mi tenevano le cose nascoste ne ho già avute due... non credi abbia ragione?

Smetto di scrivere perché sento che qualcuno è vicino a me, alzo gli occhi e lo vedo,appoggiato a un albero mentre mi fissa.

- Con chi ho il piacere di parlare ora? - dico con voce più stizzita di quello che avrei voluto.

- Sono io, Dave -lui sembra preoccupato, sembra davvero che gli importi di me.

- Cosa c'è?

- Vanessa io, beh, volevo scusarmi per oggi, è stata uma giornata un po' complicata...

- Imbarazzante direi...

- Sì, ma ecco è che Justin ha la grande capacità di rendere tutto imbarazzante, tutto più brutto di quello che è realmente.

- Si chiamano pessimisti.

- Oh no, magari fosse solo quello...

- Che cos'è allora?

- Niente - ma come niente?!?! Ma basta segreti! Voglio andarmene.

- È bravissimo a far sentire le persone uno schifo - dice d'un fiato per fermare la mia figura che stava alzandosi dalla panchina - è capace di distruggere anche l'autostima più forte, e non solo ma perché dobbiamo parlare di lui? Insomma, non sarebbe meglio risolvere altri quesiti? Lui non deve significare niente per te, assolutamente, mai - perché dice questo?

- Di cosa dovremmo parlare allora, dimmi tu! - esclamo.

- Del nostro bacio ad esempio - so che è proprio questo quello di cui voglio parlare con lui da ieri sera, ma ora no, non è il momento. Voglio andarmene e lo faccio, lasciandolo lì da solo con un discorso importante sospeso per aria.

Prima di affrontare questo argomento ho bisogno di avere le idee un po' più chiare, ora sono troppo confusa. La vita di questo ragazzo è davvero un casino, a quanto pare, ma non so neanche il perché.

Fossi in me lo lascerei perdere perché di casini ne ho già abbastanza di mio, ma a quanto pare non sono più in me. Perché una parte di me mi spinge verso quel ragazzo, vuole estremamente che io faccia parte della sua vita in qualche modo, vuole cercare di risolvere l'enigma che rappresenta Justin, vuole capire.

Ma allora perché mi sto allontanando da Dave, perché? So che un motivo c'è, ma è più importante delle ragioni per cui dovrei dargli, darci una possibilità?

_ Ciao Vanny, tutto bene? - mi chiede mia zia appena torno a casa.

- Sì, grazie... dove andate?

- Al cinema, i bambini volevano vedere il nuovo cartone animato, sai... vuoi venire?

- No, grazie, divertitevi! - me ne vado in camera.

Ma che cosa sto facendo? Non ci posso credere, sto davvero decidendo di evitare l'unica persona che sia stata in grado di tirarmi su dopo la partenza dei miei? Sono un'idiota, ma ho ancora tempo per rimediare!

Scendo le scale in fretta e furia, per fortuna gli altri se ne sono già andati. Arrivo la porta, la apro di scatto e mi ritrovo Dave proprio mentre stava per bussare, come al solito siamo in sintonia.

Come faccio a sapere che è proprio Dave? Non lo so, lui non sorride e non guardo i suoi occhi: so che è lui e basta. Lo sento.

Prima che lui possa dire qualcosa o prima che la mia mente possa fare cavolate mi avvicino a lui e lo bacio, sento le sue dolci e protettive labbra che accarezzano le mie, la sua mano destra si appoggia alla mia schiena stringendomi a lui.

Poco dopo, troppo poco tempo dopo si stacca da me e mi guarda amorevolmente, ci parliamo come solo noi siamo capaci di fare.

- Mi dispiace - sussurra - tanto - non capisco neanche di che cosa si dovrebbe dispiacere.

- Anche a me - rispondo e poi vengo assalita dalle solite mie paranoiche domande - ma cosa ci facevi qui?

- Ah, beh, avevi dimenticato le tue lettere al parco e ho voluto riportartele indietro. Non sapevo neanche se sarebbe stata una buona idea, ma lasciarle lì sulla panchina era escluso e portarle a casa mia sarebbe stato ancora peggio, quindi...

- Le hai lette? - dimmi di no, ti prego, dimmi di no!

- Assolutamente no! Non lo farei mai!

- Fiuuu, scusa non volevo dubitare di te, ma non si sa mai!

- Tranquilla Vanny - è la prima volta che mi chiama così! - ora devo andare, ci vediamo domani a scuola - mi dà un leggero bacio sulla guancia e se ne va, voltandosi ogni venti passi finché non scompare dietro l'angolo della via che porta a casa sua.

Cavolo, questa volta mi sa che sono proprio cotta. Mi sento leggera come una farfalla, spero solo di non iniziare a volare troppo in alto, perché almeno così quando cadrò non farà troppo male.

#spazioautrice

Ciao ragazzi!

Cosa ne pensate di questa storia? Vi piace? Spero di sì!!!

Fatemi sapere, commentate e stellinate!

XOXO

C.



Opposite Twins ~ The Villain and The GoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora