Capitolo 5

108 6 0
                                    

L'amore è complicato. È la cosa più straordinaria e allo stesso tempo la peggior cosa che possa capitare. Un giorno lo scoprirai. L'amore può fare molto male. Questo non significa che si debba aver paura di cadere, e soprattutto di precipitare nella voragine dell'amore, perché l'amore è anche bellissimo ma, come tutto ciò che è bello, abbaglia e fa male agli occhi. È per questo che spesso, dopo si finisce per piangere.
-JOEL DICKER

Quel bacio che sembrava non volere finire mai. Si vedeva che si amavano tanto. Ma non potevo stare con lei sapendo che non poteva stare con me, ma non mi sentivo nemmeno in grado di lasciarla. Anche se non la conoscevo bene sentivo che lei contava molto come persona. Aveva un sorriso che illuminava il mondo, una stella destinata a brillare.

"Mi sei mancato!"
"Anche tu."
"Angelo questo è Jackson, il fratellastro di Glenda."
"Piacere." Disse.
Facevo finta che la cosa mi andasse bene per Katy, ma non era vero.

Lo salutai ma capii subito che c'era qualcosa nel suo sguardo che non mi convinceva; mi dava fastidio stare con lui, condividere la stessa aria. Ebbene sì; ero geloso. Avrei voluto ucciderlo; me ne andai all'improvviso, senza dare spiegazioni; perché non sapevo che cosa avrei potuto fare se stavamo ancora nella stessa stanza.

KATY'S POV
Si vedeva che Jackson c'era rimasto male. Ero troppo emozionata dalla sorpresa di Angelo che mi ero dimenticata di lui. Ci stavamo per baciare. C'eravamo vicini e mio fratello ci aveva interrotti. Perché ci stavo male? Ero fidanzata con Angelo e neanche avrei dovuto avvicinarmi tanto a lui. Ma qualcosa mi attirava, anche se non gli volevo stare accanto, era come se fossimo destinati a stare insieme; ma non potevo. Mi mancava tantissimo quando non c'era e quando era con me eravamo una cosa sola. Non potevo certo dimenticare quel bacio fallito, i suoi occhi azzurri, ma non potevo provare qualcosa per lui, non poteva succedere.

"Angelo."
"Katy."
"Avevo voglia di vederti."
"Non eri l'unica."
Si avvicinò al mio orecchio per sussurrarmi dolci parole, pensai.
"Ti scoperei qui, adesso, in questo pavimento."
Mi allontanai a sentir quelle parole.
"Angelo sai che non voglio farlo." Dissi disgustata.
"Ma Katy io stavo scherzando."
"Non sembrava da quelle tue parole."
"Non vorrai litigare proprio ora che sono qui?"
"No." Dissi ripensandoci.
Era diverso, non sembra nemmeno l'Angelo che ho conosciuto. Qualcosa nel suo sguardo era cambiato, pensai.
"Hai visto che sai fare la brava." Disse abbracciandomi.
Annuii.
"Però potresti ripensarci." Disse toccando il mio fondoschiena.
"No, Angelo no! Non mi sento pronta."
"Andiamo in camera tua devo parlarti." Disse stringendo il mio braccio.
"Va tutto bene?" Disse mio fratello.
Annuii nuovamente.
"Muoviti." Gridò Angelo.
"Che ti prende?" Dissi preoccupata.
Entrammo nella mia camera e mi butto sul letto.
"Adesso mi spieghi cosa ti preoccupa!" Mi gridò all'orecchio.
"Non hai mai fatto così Angelo. Che ti succede?"
"Sono stanco di aspettarti! Ho venti anni e dopo molti mesi voglio scopare la mia ragazza."
"Angelo avvicinati un altro po' e mi metto a gridare." Dissi seriamente preoccupata.
"Hai ragione, scusami Katy; non volevo farti del male." Disse avvicinandosi.
Mi stava per baciare, ma lo respinsi
"Tranquillo ti perdono."
"Però prometti di non farmi aspettare molto."
"Te lo prometto." Dissi stringendo il mio braccio.
"Grazie amore."
Avevo seriamente paura che mi facesse del male, non sapevo cosa gli fosse preso; solitamente era dolce.
  
"Come vanno gli esami?" Dissi per cambiare discorso.
"Tutto bene amore, che mi racconti?" Disse stringendomi.
"Solite cose."
"Ti amo."
"Io di più."
"Non ti credo..."
"Perchè?"
"Io ho una stella accanto e le stelle sono più belle di ogni cosa!"
"Non esagerare amore!"
"Dico solo la verità."
Mi baciò, mi mancavano i suoi baci delicati, i suoi occhi scuri, ogni singola parte di lui.
"Ho una sorpresa per te..."
"Un'altra? Già averti qui è una sorpresa!"
Prese un foglio dalla tasca, non capivo il perché.
"So che non ti piacciono le grandi sorprese, ma volevo farmi perdonare per non esserti stato accanto."
"Dimmi cos'è!"
"Leggi da sola."
Lessi le prime righe.
"Angelo non l'avrai fatto davvero?"
"Invece si!"
"Grazie, ma è veramente troppo."
"Ti ho sempre detto che sei una stella, ora ne hai una con il tuo nome."
Lo abbracciai.
"Ti faccio vedere qual'è la stella!"
Aprì la finestra.
"Vedi la stella accanto la costellazione del Cassiopea?"
"Quale?"
"La più luminosa di tutte."
"Ora la vedo!"
"Quella è la STELLA KATY."
"Avrai speso un sacco di soldi."
"Ne è valsa la pena per vederti felice."
"Non so che dire, grazie di esistere, di sopportarmi, di rendermi felice."
"Ti meriti questo e altro!"
"Mi bastava solo averti accanto, non avevo bisogno di questo regalo!"
"Fatti viziare un pò!"
"Resti a dormire?"
"Mi piacerebbe ma ora devo andare a casa."

Ancora una volta finiva così, e io dovevo fingere che andasse tutto bene. Prima di andare a letto andai davanti la finestra e guardai la mia stella. "La stella Katy" suonava bene no?

Dance with RomeoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora