Capitolo 13

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Mi sono sempre chiesta: ma quand'è il momento giusto per dire ti amo a una persona?

Oggi, finalmente, so rispondermi.
Semplicemente, è quando non puoi farne a meno.
Quando guardi chi ami e non riesci più a trattenerti, da quanto il sentimento straripa dal cuore.

Mi portò al cinema, non sapevo che cosa avesse in mente, e questa cosa mi spaventava un pò, lo ammetto. Era bellissimo vedere le nostre mani intrecciate; ogni volta che provavo a staccarla lui la stringeva più forte, molto di più, quasi a volere un collegamento tra le nostre anime.
Leggevo i titoli dei film che proiettavano, ma la mia paura più grande era se guardavamo l'ultimo film.
"Se non ti va di vedere questo film usciamo."
"No tranquillo!"
Ammisi che vedere 50 sfumature di grigio non fu la migliore mossa da fare. Quando c'erano delle scene hot cambiavo subito espressione, non perché non avessi mai visto quelle scene, ma perché guardavo quel film con lui, mi abbassavo e coprivo la faccia per non vedere la sua espressione. Jackson vedendomi in quello stato prima rise, poi mi prese la mano e mi portò fuori.

"Non eri costretta a vederlo se non volevi."
Non smettevo di ridere.
"Okay, ora mi fai paura Katy." Disse Jackson ridendo.
"Era molto imbarazzante!"
"Vedendoti in quello stato ho capito che era meglio uscire."
Mi abbracciò.
Era strano quell'abbraccio, non era uguale agli altri che avevo ricevuto, era il primo abbraccio spontaneo e pieno d'affetto che mi dava qualcuno.
"Vuoi andare in posto?"
"Un altro dei tuoi?
"Questo diverso."
"Che cosa ha di speciale?"
"Lo vedrai."

Era a pochi metri da lì e per tutto il tempo il mio cuore non smetteva di battere. Mi misi nell'altalena e lui iniziò a spingermi, potevano essere le 10 di sera.

"Nervosa per domani?"
"Molto."
"Dai che tu sei bravissima, io credo in te!"
"Mi fa piacere."
"Qui ci venivo spesso con i miei genitori a quest'ora. Vedevo il cielo e mi sembrava di toccarlo con un solo dito."

A me sembrava di toccare il cielo con lui, dannatamente perfetto in ogni minimo dettaglio, anche in t-shirt e jeans.
"Ti devo molto."
"Perchè?"
"Ci sei sempre stato."
"Ma che, gli amici servono a questo no?"
"Si, ma forse non voglio più vederti sotto la luce di un semplice amico."
A questo punto mi alzai e mi misi davanti a lui.
"E in quale?"
Allora feci quello che sentivo dal profondo del cuore. Basta soffrire per Angelo, stavo bene solo con Jackson. Lo baciai. Lui rise, mi mise le mani sulle guancie e mi baciò di nuovo. Il bacio più bello di tutta la mia vita. Il famoso "LUI" era arrivato ed anche il bacio perfetto. Dolce ma passionale, sembrava non volere finire mai... non solo il bacio... ma anche noi.
Io volevo solo lui. Nessun altro. Cosa me ne facevo degli altri? Gli altri non avevano ciò che aveva lui, nemmeno Angelo. Volevo i suoi baci, le sue carezze, il suo sorriso. Volevo che lui si perdeva nei miei occhi. Nei miei abbracci. Volevo che lui con me si sentiva a casa. Volevo che io diventassi il suo luogo, il suo punto di riferimento. Volevo il suo profumo sulla mia pelle. Volevo le sue carezze, quelle di nessun altro. Volevo lui, solo lui. Io e lui, tutta la vita.
Mi portò nel suo appartamento, piccolo ma grazioso, avevamo talmente voglia di farlo che entrammo baciandoci e Jackson si era dimenticato di chiudere la porta a chiave.

La sua camera era moderna con quel letto che sembrava comodissimo. Le pareti erano nere e i quadri rappresentavano delle figure astratte.

"Siamo ancora in tempo per tornare indietro."
"Chi ti ha detto che io voglio farlo?"
"Sicura?"
"Con te ogni rischio è più bello!"

Rise e iniziammo a spogliarci, non l'avevo mai fatto prima quindi non sapevo che fare, ma ero sicura di me e non l'avrei deluso. Mi buttò nel suo letto e fra l'eccitazione e i gemiti Jackson si era dimenticato di mettere il preservativo. Ma non faceva niente, menomale che a casa aveva delle pillole.

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