Capitolo 6

89 6 0
                                    

La pelle d’oca,
i brividi,
il respiro mozzo,
le gambe che tremano.
La colpa è tua,
Amore.

Il giorno dopo...

Mi alzai verso le sette del mattino, nervosa e agitata. Cominciai a girare dentro casa mangiandomi le unghie con addosso un pigiama. Mi misi sopra il letto e mi feci il tuppo. Mi chiamò Angelo e risposi.

"Pronto"!
"Buongiorno principessa!"
"Buongiorno!"
"Hai impegni per oggi?"
"No perché?"
"Ti va di passare un weekend diverso?"
"Angelo per ora sono molto nervosa..."
"Appunto per questo, sono solo due giorni al lago di Como."
"Non lo so."
"Dai, devo farmi perdonare! Ormai ho prenotato il treno e l'hotel."
"Sai sempre come convincermi!"
"Allora fai le valigie, passo alle 14."
"A dopo."
Sapeva sempre come convincermi. Ora sarebbe meglio andare a preparare le valigie. Ehm... che dovevo portare? Non ne avevo la minima idea. Alla fine misi due maglioni, due jeans, un vestito e le mie amate scarpe da tango. Non so perchè, ma non riuscivo a separarmene. Avete presente quella strana sensazione, quando sapete che se vi separate da qualcosa, quella cosa ti mancherà più di tutte le altre? Questo era quello che mi sarebbe successo se mi fossi separata dalla danza. Perché la danza era vita, la danza era amore, la danza era divertimento; ma soprattutto la danza era libertà. Libertà, proprio così, libertà di potermi esprimere al meglio, libertà di essere veramente me su quel palco, libertà di sentirmi qualcuno almeno una volta nella vita. Sapevo che nessuno mi avrebbe mai tolto ciò, neanche il più brutto dei mali.
Aspettai che si fecero le 14, nel frattempo chiamai mio fratello e gli dissi che sarei andata al lago di Como per il weekend, mi disse che non c'erano problemi. Mi chiamò Jackson, appena vidi che era lui non sapevo se rispondere o no visto quello che era successo la sera prima. Dopo 5 secondi trascinai il dito sullo shermo per rifiutare; mi lasciò un messaggio.
"Ciao Katy, ti volevo dire che ho due biglietti per il concerto di Alessandra Amoroso, so che ti piace molto e volevo dirti se ti va di andare assieme."
Non potevo credere che aveva trovato quei biglietti, li cercavo da mesi e non li avevo ancora trovati. Mi sarebbe piaciuto un mondo andare a quel concerto ma avevo promesso ad Angelo che sarei andata con lui al Lago di Como. Dovevo scegliere, il concerto oppure andare al lago? La risposta era semplice.

"Mi piacerebbe un mondo venire, ma ho altri impegni." Gli dissi.
"Ah ok..." fu la sua risposta.
Angelo come detto a telefono si presentò a casa mia alle 14. Mi baciò la mano come se fosse un cavaliere.
"Pronta per partire principessa?"
"Si, mio cavaliere."
Mi prese le valigie e andammo alla stazione. Non mi piaceva molto quel suo romanticismo, ma mi faceva sentire bene.

"A telefono mi sembravi agitata, qualcosa non va?"
"Ti ricordi il famoso saggio di cui parlo sempre?"
"Si."
"Ancora non ho fatto nemmeno una prova..."
"La solita. E quand'è?"
"Fra una settimana."
"Non preoccuparti io credo in te."
"Ho paura di non farcela..."
"So che quando salirai su quel palco spaccherai!"
"Stavolta è diverso."
"Cosa è diverso?"
"Non posso preparare un'esibizione da quattro soldi, devo essere perfetta."
"Lo sei sempre."
"Ma se sono un disastro?"
"Il mio disastro preferito."
Mi morsi il labbro inferiore, mi piaceva questo suo lato. Questa sua parte nel farmi rimanere senza parole. Mi misi a guardare il finestrino e mi toccavo i capelli.
"Adoro quando ti "mordi il labbro."
"Perché?"
"Quando una persona si morde il labbro muore dalla voglia di baciare."
"Tu sei sicuro che voglio baciarti?"
"O con me o con nessuno."
Alla sua risposta la mia faccia cambiò, feci un sorriso come se non me lo aspettassi e alzai il sopracciglio sinistro.
"Ti prego non lo fare!"
"Cosa?"
"Quando alzi il sopracciglio muoio dalla voglia di baciarti."
"Allora lo dovrei fare più spesso."
"Se lo facessi sempre saresti rimasta senza labbra per quante volte le avrei morse."
"Scommettiamo?"
"Andata."

Ci aspettavano 2h 25 minuti di treno, ma almeno eravamo insieme. Salimmo e ci sedemmo vicini. Ci misimo ad ascoltare J-AX con le cuffie, collegate come i nostri cuori, e a cantare le sue canzone. Tutte le persone che ci guardano male. Poi Angelo mi disse una frase della canzone il bello d'esser brutti.

"Ora che ti ho tra le mani dopo anni a farmi i film!"
"E io non mi sento nemmeno così cesso da quando mi specchio negli occhi tuoi." Allora io risposi.
"Tu brutta? Non mi fare ridere..."
"Dico solo la verità!"
"L'importante è che piaci a me."
Lo baciai ed eravamo letteralmente attaccati mi addormentai tra le sue braccia.

Arrivati presimo l'autobus per andare al lago e una volta scesi andammo all'hotel. Era carino, un hotel a 3 stelle, piccolo ma bello. Salimmo in stanza e trovai un letto matrimoniale. Diventai rossa, gli avevo detto che per ora non mi sentivo di farlo.

"Angelo ma questo letto?"
"Non ti piace?"
"Ti avevo detto che per ora non ho intenzione di fare niente."
"Sarà difficile resistere."
"Dai smettila."
"Allora che faccio?"
"Non cambiamo stanza, ma non farti venire strane idee."
"Va bene."
"Vado a farmi la doccia."
"Ok."

Mi feci la doccia ed Angelo sistemava le valigie. Non mi sentivo di farlo e lui mi aveva capito per fortuna. Avevo lasciato il telefono nell'altra stanza.

JACKSON'S POV
Mi sembrò strano che non era voluta andare con me al concerto del suo idolo così la chiamai.
"Pronto." non era la voce di Katy, ma quella di Angelo, così staccai.
Erano assieme, ovvio, erano fidanzati. E io lo stupido che le andavo dietro. Non potevo sopportare questa storia.

KATY'S POV

"Sono pronta, andiamo?"
"Va bene, ti ha chiamato qualcuno, ho risposto e ha staccato."
"Chissà chi era.."

Scesimo e andammo a cenare, tutto sommato era abbastanza buono. Salimmo e stavo per andare a letto quando Angelo mi disse:"Non ci andiamo alla serata danzante?"
"Sono stanca, poi è troppo affollato"
"Va bene, balliamo qui allora?"
"Aahahah va bene"

Andammo nel balcone e si vedeva il lago, era uno spettacolo, il lago era bagnato dalla luce della luna. Ballamo senza musica, delle volte mi fece girare. Non se la cavava male, ma non era tanto bravo, si vedeva che si impegnava per me. Era bello poter passare un pò di tempo con lui, mi mancava.

Dance with RomeoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora