Nella loro felicità io vedevo la mia. Era questa la bellezza di aiutare gli altri.
GLENDA'S POV
Tutta questa storia era un inferno. La mia vita è un inferno. Non potevo più sentir parlare del mio finto figlio, mia sorella, Jackson, le mie madri, Francesco. Ma dovevo farla pagare in qualche modo a Katy e alla sua famiglia. Quindi dovevo resistere."Tanya, ho un problema..."
"Di che genere?"
"Non so se puoi capirmi." Dissi abbassando lo sguardo.
"Puoi dirmi tutto." Disse prendendo la mia mano.
"Lascia stare è una sciocchezza." Le dissi per non farla preoccupare.Se ve lo state chiedendo è vero, è lei mia sorella. Quanto tempo divise per colpa degli altri, per colpa di persone che impediscono la felicità degli altri. Per colpa di Becky, la madre di Katy. Non è stata certamente colpa di mia madre se Lorenzo e mia madre si innamorarono...
"Ormai Lorenzo si è allontanato da me per sempre, voleva soltanto una storiella; una di quelle che puoi trovare ovunque. Peccato che io tutt'ora sia innamorata e mia figlia crescerà senza un padre. Però penso che un po' piaceva anche a lui fare l'amore. I nostri posti, il tavolino dell'ufficio, in bagno, la casa al lago. Penso che fu proprio lì che rimasi incinta. Era il giorno di Natale, alla sua famiglia disse che era fuori per lavoro. Ci divertimmo un mondo. Il giro in barca, lo champagne, il camino, il letto caldo. Tutto perfetto. Peccato che dopo qualche giorno iniziarono i problemi... Vomitavo sempre così decisi di fare un test di gravidanza. Con immensa gioia scoprii di essere incinta e dissi a Lorenzo di vederci. Andammo alla casa al lago... Lui disse che dovevamo smettere di vederci perché Becky aveva scoperto tutto e teneva più alla sua famiglia che me. Avete presente quando un muro crolla; segna la fine, la fine di tutto, il mondo perfetto non esisteva più, peggio non era mai esistito. Soltanto illusioni, dolori, pianti. Non gli dissi che aspettavo un bambino, tanto non potevo cambiare le cose. Aveva fatto la sua di scelta, non lo salutai, andai di corsa in macchina e piansi di brutto. Andai a casa, chiusi tutte le porte a chiave, misi il completo che piaceva di più a lui. Bevvi dello champagne, presi una forbice, tenni fermo il polso e mi tagliai le vene dal dolore. Caddi a terra e non so come mi trovai in ospedale e accanto vidi Becky. Disse che non era lì per litigare, solo per avere delle spiegazioni. Le dissi tutto, anche che ero incinta; le scesero qualche lacrime che non asciugò, anzi si mise dei grandi occhiali da sole neri. Le sue esatte parole furono: "Ci vedremo fra nove mesi."
Esattamente nove mesi dopo si ruppero le acque ed andai in ospedale. Il medico diceva di spingere e così feci; provai molto dolore come tutte le madri, ma alla fine si trasformò in felicità prendendo in braccia le mie due figlie. Sono stata sempre perseguitata dalla sfortuna, prima da Lorenzo dopo da sua moglie. Come detto nove mesi fa si presentò in ospedale, vestita tutta di nero e con gli stessi occhiali da sole. Entrò nella mia stanza mentre stavo allattando Tanya; si soffermò a guardare Maria Chiara. La prese in braccio e disse che se ne sarebbe occupata lei; all'inizio non capivo, ma poi uscì di corsa con lei in braccio. Io gridai in cerca di qualche aiuto, ma non rispondeva nessuno. La mia bambina in mano a quella vipera. Non la denunciai perché mi lasciò un assegno con il quale ricoprire le spese di Tanya. Molti mi considereranno un mostro ma non avevo altra scelta che resistere. Ero sola, senza lavoro e nessuno mi avrebbe mai creduto."
Queste furono esattamente le parole della mia madre biologica. Quindi dovevo pensare che Katy e la sua famiglia erano delle brave persone? No! Avevano rovinato tutto e reso infelicità a mia madre per diciotto anni. Dovevo pur vendicare lei in qualche modo...KATY'S POV
Il giorno dopo...
Mi stavo per alzare come tutte le mattine alla stessa ora con Jessie mi riempiva la testa di domande sul perché fossi mancata tutta la sera."Jessie ora ti racconto; altri cinque minuti..."
"Katy alzati! Voglio sapere tutto!"
Mi lamentavo nel letto, ma alla fine pur di non sentirla parlare le dissi tutto. Sapevo che Jessie provava qualcosa per Matthew, e questa fu un'altra ragione per rimanere amici. In passato avevo fatto molte scelte sbagliate per cui volevo rimediare; aiutare gli altri per ricambiare tutto quello che avevano fatto, che mi avevano dato."Jessie è tuo, vai a prenderlo!"
"Devo andare?"
"Corri che ci fai ancora qui?"
"Grazie Katy; sei la migliore!"Mi abbracciò talmente forte che mi mancava il respiro. Ecco la mia felicità, aiutare gli altri, vedere il sorriso di qualcuno. Non volevo perdermi la scena così scesi dal letto, misi le mie pantofole, corsi e raggiunsi Jessie che aveva già visto Matthew. Erano in una delle tante sala prove. Finalmente Jessie aveva rotto quella bolla che la proteggeva ed aveva affrontato le sue paure. Corse da Matthew che stava provando, gridò il suo nome in modo da attirare l'attenzione di tutti. Quando se lo trovò davanti gli occhi seguì il mio consiglio lo baciò. Tutti in studio ad applaudire e loro che continuavano. Stavano bene insieme. Quando separarono le loro labbra sorrisero e Matthew prese la mano di Jessie per intrecciarla alla sua. Ecco della felicità in più su questa terra. Per un momento chiusi gli occhi ed immaginai io e Jackson lì a baciarci, quanto sarebbe stato bello essere lì, felici e contenti come nelle fiabe. Ma la verità era che la mia fantasia mi stava uccidendo; perché la realtà era l'opposto di ciò, la "realtà" non faceva per noi.
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Dance with Romeo
RomanceKaty, 17 anni, orfana dall'età di 14; ballerina in cerca di fortuna. Jackson, 19 anni, il classico ragazzo viziato da papà che vuole tutto ad ogni costo. Nulla è semplice per Katy, vede la vita un pò più complicata rispetto agli altri. Ha paura di p...