Il tuo respiro che mi calma se ci appoggio il cuore, la nostra storia che non sa come finire.
Una settimana dopo...
"Jessie sono nervosa. Se è successo qualcosa al mio bambino io muoio."
"Starà bene vedrai."
"Rizzi, c'è Rizzi Katy?"
"Sono qui."
Entrai in stanza con Jessie, a momenti piangevo.
"Ciao Jessie." Disse il ginecologo.
"Ciao zio."
Era un tizio alto con i capelli e gli occhi scuri sulla cinquantina.
"Che posso fare per te?"
"Potresti fare un controllo alla mia amica?"
"Certo. Di quante settimane è?"
"Sei."
"Come mai vuole fare un'ecografia?"
"Non sono stata molto bene e ho paura per il bambino."
"È normale avere un pò di paura durante la gravidanza, ma non si preoccupi. Cosa ha avuto di preciso?"
"Ho avuto la febbre alta."
"Durante la gravidanza la temperatura corporea è sempre più alta. Ha ecografie del bambino?"
"No. Questa sarà la prima."
"Okay. Andiamo nell'altra stanza."
Non avevo mai fatto un'ecografia in vita mia. L'agitazione saliva.
"Prego si distenda. Si abbassi leggermente i pantaloni e si alzi la maglietta."
Feci quello che aveva detto e mi distesi. Mi mise una specie di gel e con quel macchinario iniziò a passarlo.
"Guardi lo schermo."
"Che meravigliosa creatura!"
Mi uscì qualche lacrima.
"Non si preoccupi. Si vede un cuore che batte. Ancora non si può sapere il sesso del bambino, ma sta bene. Le dico solo di fare una dieta equilibrata, mangi solo una volta alla settimana i dolci, più verdura e pesce."
"Va bene."
"Venga domani per ritirare l'ecografia."
"La ringrazio. Quanto le devo?"
"Niente, vada tranquilla."
"Grazie zio."Uscite tornammo al dormitorio. Appena aperto la porta trovai Matthew seduto nel divano ad aspettarmi. Ero stupita, perché era lì?
"Ti stavo aspettando."
"Ciao Matthew."
"Puoi lasciarci soli Jessie?"
"Va bene."
Jessie uscì fuori.
"Che è successo Matthew?"
"Perché mi eviti?"
"Io non ti sto evitando."
"È molto che non ti fai sentire."
"Ho avuto degli impegni..."
"Di che genere?"
"Matthew non voglio parlarne."
"Non ti fidi di me?"
"È che mi fa male parlarne."
"Deve essere qualcosa di grave."
"Più complicato."
"Oggi pomeriggio ho lezione. Stasera ceniamo insieme?"
"Vediamo.."
"Ci tengo."
"Ora mi devo preparare per andare a lezione."
"Va bene ci vediamo." Disse lasciandomi un bacio sulla guancia.Che voleva da me? Okay, era un amico ma io volevo essere solo un'amica per lui. Le cose stavano così e nessuno le avrebbe cambiate. Andai a lezione e la Brown ci fece fare degli esercizi.
Alla fine della lezione..
"State migliorando bravi. Mi piacete molto, avete talento, molto talento e una forza inarrestabile. Per oggi basta così, ci vediamo domani. Katy è un piacere vedere che ti sei rimessa in forma."
"La ringrazio."
Che stanchezza! La Brown mi voleva far finire a terra dalla fatica! Mi cambiai e mi misi dei semplici pantaloni neri e una camicia bianca. Stavo per andare al dormitorio quando sentii della musica. Così seguii la musica e finii in una grande aula con delle sedie ed era molto luminosa. Non capivo chi stesse suonando così mi avvicinai e vidi che era Matthew. Era così concentrato, suonava con gli occhi chiusi, ed era fantastico. Io nemmeno in 10 anni sarei in grado di suonare in quel modo. Già che per suonare la chitarra ci avevo messo molto, il piano era bellissimo. Mi sedetti e posai la borsa a terra. Iniziai ad ascoltare tutte le varie armonie. Aveva ragione quando mi diceva che era bravo! Appena finì di suonare gli feci l'applauso così lui si girò."Sei veramente bravo."
"Grazie."
"Hai molto talento! Mi piacerebbe suonare il piano."
"Perchè non ti siedi accanto a me così ti insegno?"
"Non fa per me. Già sono molto impegnata con il ballo, figuriamoci se dovrei pure suonare il piano."
"Siediti lo stesso."
"Va bene."
Mi sedetti accanto a lui e mi feci una coda.
"Mi vuoi dire cosa non va?"
"Ti ho già detto che è meglio non parlarne."
"Sai che puoi dirmi tutto. Sono un ottimo ascoltatore." Disse prendendomi la mano. Io allora la tolsi.
"Senti tu sei un amico ma non posso stare con te."
"Perché? Non mi sembra che ti ho fatto qualcosa di male."
"Non è un problema tuo ma mio."
"Se magari dici quali sono i tuoi problemi io capisco."
"Va bene."
Gli raccontai tutta la storia e mi abbracciò.
"Non avevo idea che ti trovassi in una situazione del genere."
"La sfortuna mi perseguita."
"E la fortuna ti ha fatta arrivare fino a qui."
"Questo si, ma sto troppo male. Non lo vedo da molto tempo e mi manca moltissimo."
"Se ti manca così tanto cercalo!"
"Non posso, sta per diventare padre DUE VOLTE."
"Come due volte?"
"Sono incinta anch'io."
"Cosa?! Sai che se lo se scoprono sarai..."
"Espulsa." Continuai io per lui.
"Katy non devi dire niente a nessuno!"
"Le uniche persone che sanno la verità sono Jessie e tu."
"Wow! Ora capisco perché facevi tutta la misteriosa."
"Già."
"Il tuo segreto è al sicuro con me."
"Lo spero."
"Fidati."
"Ti devo quella cena!" Dissi sorridendo.
"Facciamo stasera?"
"Va bene."
"Ti accompagno al dormitorio."
"Grazie!"
Per tutto il tempo mi mise il suo braccio attorno al mio collo. Non dico che la cosa mi dispiacesse ma nemmeno mi piaceva molto. Mi faceva delle battute e ridevamo tutto il tempo. Arrivati al dormitorio lo salutai e mi disse che sarebbe passato verso le 8 e 30. Quando aprii la porta trovai un pacco, allora lo presi e lessi: "for Katy Rizzi". Era rettangolare e ben incartato così lo aprii. Non potevo credere ai miei occhi... era il diario di mia madre! Non lo trovavo da nessuna parte. "Sicuramente me l'avrà spedito Carlo." Pensai. Così lo sfogliai e ad un certo punto trovai disegnata in una pagina una "J". Questa "J" era sicuramente Jackson. Ma non capivo come avesse avuto il mio diario. Cioè era impossibile. Girai pagina e mi trovai di fronte ad una lettera d'amore. Già leggendo la prima riga iniziai a piangere."Ciao Katy, questo è il modo più banale per iniziare una lettera. So che non mi vuoi parlare. Mi eviti, non rispondi alle mie chiamate e questo mi fa male. So che tra di noi è molto complicato, ma volevo dirti che io ho bisogno di TE. Dei tuoi baci, del tuo sorriso, dei tuoi abbracci... di TE insomma. Perché... porca puttana... perchè ti amo! Per me stare bene vuol dire stare insieme.
Amarti, amare te è la cosa più bella del mondo, è come un viaggio sulla luna, lassù sopra ogni cosa, nell'universo che è solo nostro in cui regnano amore, pace e felicità, non smetterò mai di guardarti negli occhi verdi come il più splendido dei prati e trasmetterti col mio sguardo ogni sensazione, ogni emozione che provo quando sto con te... Ti amo, ti amo da morire, non smetterò mai di sussurrartelo mentre le mie dita sfiorano il tuo viso disegnandone i contorni...
Probabilmente neanche leggerai questa lettera perché appena vedrai il mio nome la strapperai. Ma se ci pensi in fondo è stupido non parlare perché ci facciamo solo del male a vicenda. Se invece noi parlassimo sarebbe tutto diverso, tutto più bello. Ho scritto questa lettera sul diario di tua madre perché sei importante per me e vorrei iniziare un nuovo capitolo della nostra vita.
Che sciocco che sono! Tu stai a New York, hai i tuoi impegni e io sono qui... a Milano, con una donna che non amo e con un figlio che non mi aspettavo di avere.
Katy ti prego solo di una cosa. Ho bisogno di un ti amo da parte tua per andare avanti, anche solo una parola dalla tua bocca sarebbe perfetta. Anche se dici stronzo o coglione pronunciata da te è un'altra cosa. Ti amo e i miei sentimenti non cambieranno MAI.""Wow! Ha ragione è stupido soffrire per niente. Ma non volevo che lasciasse suo figlio per me. Le cose dovevano andare così." Pensai. Piangevo a dirotto. Mandai un messaggio a Matthew e gli dissi che non volevo più andare a cena fuori. Non me la sentivo, non dopo aver letto quella lettera. Mi distesi nel mio letto e non volevo parlare con nessuno. Nel giro di cinque minuti si presentò Matthew a casa mia. Avevo dimenticato di chiudere la porta a chiave così entrò, si avvicinò e aveva in mano una pizza.
"La cena la facciamo lo stesso?"
"Matthew non sono dell'umore giusto."
"Perché?"
"Jackson mi ha scritto una lettera d'amore."
"Ma se vi fate del male a vicenda non ha senso continuare così."
"Non so più quello che faccio. Puoi farmi un favore?"
"Dimmi."
"Puoi mandargli un messaggio con il mio telefono e gli dici che sono fidanzata con te?"
"Katy non farò mai nulla del genere."
"Ti prego Matthew, fallo per me." Dissi con gli occhi lucidi.
"Non voglio intromettermi nella vostra relazione."
"Matthew ti sto chiedendo io di farlo. Almeno si rassegnerà."
"Va bene. Prima mangia la pizza."
"Solo un pezzo, non ho molta fame."
"Almeno 3 o non si fa niente."
"Okay."
Finito di mangiare la pizza Matthew gli inviò un messaggio a Jackson, non volevo guardare quel messaggio. In Italia potevano essere le tre di notte.
"Ho fatto."
"Grazie Matthew. Grazie per esserci sempre."
"Figurati."#Jackson
Non riuscivo a dormire la notte. Restavo sveglio pensando se Katy avesse ricevuto la mia lettera. Uscivo fuori, nel balcone e fumavo le mie sigarette aspettando una risposta, un semplice ciao. Una sera guardai il telefono e vidi un messaggio da Katy. Non potevo credere che mi avesse risposto. Già vedendo nelle notifiche un messaggio da Katy mi si riempiva il cuore di gioia. Appena lessi il suo messaggio all'inizio ero felice, ma poi scendendo lessi: "Non cercarmi più, mi sono fatta una nuova vita... sono fidanzata".
Buttai il telefono a terra e piansi. Non mi era mai capitato di piangere per una ragazza. Non potevo credere che si era fatta una nuova vita senza di me, con un altro ragazzo. Iniziai a fumare sigarette una dietro l'altra, ma non volevo arrendermi perché ci tenevo a quel NOI, a lei.
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Dance with Romeo
RomanceKaty, 17 anni, orfana dall'età di 14; ballerina in cerca di fortuna. Jackson, 19 anni, il classico ragazzo viziato da papà che vuole tutto ad ogni costo. Nulla è semplice per Katy, vede la vita un pò più complicata rispetto agli altri. Ha paura di p...