Capitolo 15

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Della serie: sei complicato e strano, ma io, non riesco a non guardati con gli occhi dell'amore.

JACKSON'S POV

La sera del saggio...

Ok, forse avevo sbagliato ad andarmene, ma non avevo altra scelta. Ero strano, avevo paura che dicesse di si ad Angelo, avevo paura di perderla. Mi ero comportato da vigliacco e non ne andavo fiero, anzi mi ero pentito molto della mia scelta. Ma al solo pensiero che dicesse di si qualcosa si rompeva dentro di me. Andai in un bar e iniziai a bere scotch, uno dietro l'altro, almeno non ci pensavo molto. In quello stesso bar dopo un po' entrò Glenda, non la potevo vedere, ogni volta che si avvicinava a me era per ricattarmi.

"Ciao Jackson!"
"Ciao..."
"Non mi chiedi neanche come è andato il viaggio?"
"Sti cazzi Glenda!"
"Sii più gentile con me!" disse cambiando il tono della voce.
"Sai come funziona il nostro patto. Non siamo niente fuori da quel letto."
"Invece si, siamo fratellastri e questo non cambierà!"
"Cosa vuoi Glenda?"
"Sai che stasera sei particolarmente bello." disse toccandomi la coscia.
"Stasera non ho voglia Glenda."
"Ti ricordo che ti ho in pugno, se non fai quello che ti dico lo dirò a tuo padre!"
"Va bene, fra 10 minuti a casa mia."
"Hai visto che sai ragionare?"

Non sopportavo più quella storia, era insostenibile. Mi ricattava di continuo per fare sesso con lei altrimenti avrebbe detto tutto a mio padre. Glenda aveva scoperto il mio passato oscuro, mi drogavo e spacciavo. Una volta mi avevano beccato e la mia madre naturale pagò per farmi uscire, mio padre non sa niente. Un vizio che non avevo perso era quello di fumare, quello non me lo poteva togliere nessuno. Facevo il mantenuto, non lavoravo, era troppo noioso e mio padre mi dava un assegno ogni mese per vivere. Se avesse scoperto che mi drogavo sarebbe finita male. Mi avrebbe tagliato i viveri e sarei dovuto andare a lavorare. Glenda però scoprì tutto e da quel momento mi ricatta. Dovevo fare sesso con lei, una rottura di coglioni. Se non avesse scoperto il mio passato sarebbe stato tutto migliore. Proprio quella sera non avevo voglia di farlo, ma non avevo altra scelta.

"Un altro per favore!" dissi al barista.
"Si signore."

Bevvi l'ultimo bicchiere. Andai a casa e trovai lei già nuda nel mio letto. Entrai in camera, mi faceva proprio schifo. Non dico che non fosse bella, ma amavo Katy, non sapevo come dirle questa cosa, ma un giorno avrei dovuto farlo e non volevo. Immaginavo le parole che mi avrebbe detto: verme, stronzo, coglione. In fondo me le meritavo. Ma ci tenevo a Katy e non l'avrei lasciata andare per nessuna ragione al mondo.

"Ti sto aspettando!"
"Non mi dai nemmeno il tempo di spogliarmi?"
"Sbrigati!"
"Un attimo!"

Mi infilai il preservativo e fece tutto lei. Cominciò a baciarmi dal collo in giù, fino a farmi un pompino. Che troia, non vedevo l'ora che fosse finita. Non mi faceva nemmeno eccitare, il mio interesse era zero nei suoi confronti. La odiavo, perché mi facevo questo? Non le avevo mai fatto nulla di male. Poi si sdraiò nel letto.

"Ti voglio sopra di me!"
"Glenda basta per oggi..."
"Ma dai su!"
"Basta ti ho detto, i tuoi 5 minuti sono passati!"
"Jackson devi ammettere che a te piace farlo con me."
"Per niente!"
"Altri 5 minuti."

Cominciò a leccarmi la schiena fino ad arrivare al mio collo.

"No Glenda!"
"Sei cambiato, qualcosa non va?"
"Mi sono innanorato!"
"Di chi?"
"La più bella ragazza di questo mondo, scherzosa, con un carattere forte ma debole allo stesso tempo."
"Deve essere fortunata questa ragazza!"
"Purtroppo ha ricevuto una dichiarazione di matrimonio stasera e io sono scappato."
"Perchè?"
"Non so neanche perché mi confido con te."
"Jackson noi due siamo destinati a un legame profondo!"
"Glenda mi fai schifo, solo questo!"
"Se vuoi che vada da tuo padre sono pronta. Se rompi il nostro patto gli dirò che mi hai violentata."
"Non lo faresti!"
"Invece si!"
"Lo sai che sei proprio..."
"Cosa? Un'altra parola e mando questo file a tuo padre!"
Vidi il file nel suo telefono, era il fascicolo del mio arresto di 1 anno fa.
"Niente..."
"Riprendiamo?"
"Si..."

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