_Chapter 12•

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Iniziò dicendo che forse sono due capitoli insieme,ma va bene così...grazie a chi legge.
NON SCORDATE DI VOTARE,GRAZIE E BUONA LETTURA⭐️

•Alexander.
Era già mattina,un altro giorno e io mi sentivo così bene.
Mi alzai e visto che Kim aveva il giorno libero,senza svegliarla dopo essermi preparata uscìi di casa prendendo l'autobus per non toccare  la macchina che gli sarebbe potuta servire per fare spesa eccetera nel arco della giornata.
Arrivata davanti al enorme edificio del mio ufficio con un caffè fumante tra le mani fredde mi misi a pensare al giorno prima e a quanto fossi stata bene.

*"cosa cazzo ci fai qui?"gli dissi vedendolo sul mio letto.
"Ti guardo"rispose semplicemente.
"Ecco guarda di andare a fanculo,mi hai fatto prendere un colpo cretino!"lo ripresi
"Per cosa?Per il fatto che sono nel tuo letto da più di due ore o perché ti sto fissando?"
"Tu sei psicopatico"a questa affermazione soffoco in una risata iniziando ad agitarsi sul letto.
"Ricorda oggi vieni con me in un posto"
"Dove dal estetista?"scherzai.
"Quasi...per negozi"annunciò emozionato.
"Eh?!No,no,no,odio la fila"
"Ti tocca,ora vedi di cambiarti che sennò faremmo tardi"
"Vattene da camera mia e io mi preparo!"
"Okay,vado a preparare la colazione visto che sono sicuro che non me la preparerai"
"Vedo che impari in fretta..ora via"lo spinsi fuori dalla stanza e chiusi a chiave.
Dopo essermi lavata faccia,denti e mani mi truccai leggermente,tirai su i capelli e infilai i soliti lejjins,una maglietta monocolore bianca e una camicia verde e blu il tutto accompagnato dalle mie fide vans nere.
Presa la borsa scesi.
"Ma quelli sono i miei colori preferiti!"parlò a bocca piena.
"Non ti emozionare e mangia come un normale civile!"
"Scusa hai ragione,vuoi?"me ne offrì un po sorridendo.
"No grazie non ho fame.."declinai l'invito con un sorriso gentile,visto che ci avrei dovuto passare la giornata almeno avrei dovuto farmelo piacere.
"Andiamo!"esclamai.
Solo ora,arrivati al centro commerciale,avevo notato i suoi capelli tirati su con il gel,jeans chiari,maglietta nera,camicia blu aperta e vans nere.

Tutto ciò gli stava da Dio ma non gli e lo avrei mai detto.

Quel ragazzo aveva sempre uno zaino con cambi dentro.
"Spiegami perché ti fai un mazzo tanto per farti i capelli e ti infili il cappello e occhiali"
"Sveglia!Non voglio disordini,cosa tranquilla..solo io,te e la mia carta di credito"
"Sappi che io ti saprei riconoscere in tutti i modi,come del resto i ragazzi.."non pronunciò  parola e fino all'entrata del centro commerciale.. regnò il silenzio.
"Bene,che devi comprare?"ruppi il ghiaccio.
"Camicie,jeans,magliette.."disse in tono vago con lo sguardo perso nelle vetrine.
"Ne hai a pacchi!"lo brontolai
"Non è vero-mentii-ora aiutami"
Scelse milioni di jeans e ne provò cinquecentomila per comprarne due.
"Due paia di jeans su..quanti cazzo erano?"
"Un bel po" rise di gusto abbracciandomi lateralmente.
Cercai di non attaccar briga solo a mezzogiorno lasciandolo fare.
"Oddio,il gelato!"dissi come una bimba alla vista di Babbo Natale.
"Ci fermiamo a prenderlo?"chiese.
"No dai è ora di pranzo ormai.."
"E beh? È un reato?C'è scritto da qualche parte che non si può?"chiese scioccato.
"Hai ragione Alexander 2 buttiamoci"
Entrammo e ne uscimmo con due coni,per lui cookies e fragola, e per me limone e cioccolata.
"Non è come quello in Italia,ma può andare"commentai.
"Come è in Italia?Siediti e racconta sono esausto una pausa mi può solo fare bene"
Iniziai a parlargli del mio paesino, aneddoti spiritosi e del resto del Italia e lui ne sembrò affascinato.
"E questo è quanto"finii.
"Dovremmo andarci sai?Già mi piace"
"Se se,come no,se le mie amiche ti vedono ti saltano addosso e mia madre penserebbe subito che tu sia il mio fidanzato oppure che stia con uno di voi."risi di gusto.
"Si fa interesse il caso delle amiche..."disse malizioso.
"Casa Nova,andiamo,vorrei vedere se hanno qualcosa anche per me"
"Giusto,io devo prendermi una maglietta"
Girammo negozio per negozio senza litigare o offenderci e nessuno ci vide.
"Alexander,guarda"seguii il raggio del dito e che ciò che vidi fu una salopette di jeans  bianca con un'po di spacchi e decorazioni sulla parte alta.
"Cha carina"commentai.
"Provala no?"
"Ehm..okay"
Uscii dal camerino e dovevo ammettere che mi stava bene.
Feci un giro su di me e subito Cam  mi chiese come se fossimo in uno di quei programmi in televisione  sul matrimonio:
"È l'abito giusto?"chiese.
"Credo di sì"dissi facendo finta di piangere abbracciandolo.
"Non ci credo,la mia piccola bimba si sposa"imitò una voce da mamma.
Dopo che sentimmo ridere dei commessi ci staccammo ridendo,pagai e uscimmo dal centro commerciale che era già pomeriggio inoltrato.
"Cameron-battei la mano sulla fronte-ma tu non dovevi comprare una maglietta?"
"Fa nulla ne ho a pacchi"cerco di tranquillizzarmi.
"Scusa,se vuoi torniamo indietro ma sai che questa cosa del matrimonio mi devasta."dissi fingendomi in ansia.
"Cara,respira,andrà tutto bene"rispose come una damigella d'onore.
Scoppiai a ridere insieme a lui.
"Oh mio Dio,guarda Cam"gli mostrai il video di Kim e Carter.
Ridemmo e dopo che lui entrò nel vialetto di casa scese con me accompagnandomi alla porta.
"Bene,grazie per la giornata di acquisti"dissi davanti alla porta.
"Grazie a te prometto di non fare più irruzione a casa tua"
"Ecco bravo sennò ti denuncio,coglione"
"Okay,buonanotte Alexander"
"Buonanotte"dissi ricambiando il bacio sulla guancia.
"Comunque è miracolo che non abbiamo litigato"urlò dalla macchina.
"Cerco di convivere con il male"dissi ridendo.*

The GamE•|| #Wattys2016 CameronDallas/CarterReynolds Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora