_Chapter 14•

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•Cameron.
Volevo lasciarle spazio ecco perché dopo che si addormentò la sera prima me ne andai.
Non sará stata la cosa giusta ma sentivo di farla,non amava particolarmente la mia compagnia e dormire con lei mi sembrava eccessivo.
Stavo chiudendo la cerniera della valigia quando mi ricordai dello spazzolino e altre cose 'd'estetica'.
Tornato in camera dopo essere stato in bagno la vidi seduta sul mio letto a piegare le magliette che buttai arrotolate in valigia per mancata voglia.
"Ehi"dissi.
"Buongiorno"rispose.
"Ti senti meglio?"chiesi.
"Se sono qui a piegarti le magliette,credo proprio di no"disse con una risata amara.
Non riusciva a piangere,riusciva solo a stare male.

Ormai la disperazione  era così tanta che faceva  spazio a una felicità malata o un qualcosa che gli si avvicinava.

La abbracciai,non sapendo cosa fare,togliendogli la maglietta della mani.
"Mi dispiace"la strinsi forte baciandole anche la fronte.
Non rispose ma un piccolo urletto,se così lo possiamo chiamare,uscì dalla sua bocca per essere poi accompagnato da singhiozzi.
"Cameron"disse con pochissima voce come un sussurro.
"Dimmi"risposi.
"Accompagnami a fare le valigie a casa"chiese.
"Certo,ora però-mi misi in ginocchio davanti a lei per vederla in volto-vai a darti una sistemata."annuì e senza il suo permesso gli detti una mano per raggiungere il bagno.
Quanto chiuse la porta andai a chiudere la valigia e mettere in moto la mia macchina mettendoci la valigia dentro.
Appena rientrai in casa me la trovai davanti al atrio a infilarsi le scarpe comode che si portò da casa.
"Sei tutto rosso"mi sfiorò la guancia con la mano,era proprio sotto schock se cercava di avere così contatti con me ma da un lato ne ero felice,almeno mi parlava.
"Sai,fa freddo fuori mettiti il cappotto"consigliai.
Non mi rispose.
"Io torno con la mia macchina"disse.
"Sei sicura?"chiesi.
"Certo,così non dobbiamo ritornare"rispose semplicemente.
"Stai attenta però"
"Certo Cameron"odiavo quando mi chiamava con il mio nome per esteso,rendeva tutto così duro,freddo,avrei preferito tutto a quello.
Uscimmo e poco dopo arrivammo a casa sua,Kimberly non era lì e nemmeno Ethan,come minimo Kim avrà fatto le valigie già la sera prima conoscendola e Ethan la aveva portata  con lui in  un bar per farla un po svariare.
La sera prima quando Alexander mi parlò della zia non c'era ricordo dove loro tre non erano insieme.
Uno straccio,ecco cosa doveva essere quella ragazza.
Rimasi in salotto aspettando Alex finire di fare le valigie e realizzai solo in quel momento che avevo deciso di andare dal altro capo del mondo senza biglietto.
Mandai un messaggio a Kim dove dicevo di venire anche io ma già lo sapeva,non so se per sesto senso o perché Alex glie lo aveva riferito..
"Ho fatto!"esordii
"Andiamo a prendere un caffè ti va?"chiesi
"Certo,mi presti il il cellulare per chiamare Kim?Il mio è sotto carica"
"Certo"gli e lo sbloccai e subito si mise a digitare il numero della cugina anche se ce lo avevo salvato.
"Sono nella caffetteria vicino al mio ufficio.."
"So dove è,ho già messo la tua macchina in moto,stai attenta!"le sorrisi.
Appena arrivammo,Kimberly era già pronta a confortare la cugina con le braccia aperte e una faccia da zombie.
Io e Ethan non sapevamo che fare.
"Ethan,già fatto la valigia?"chiesi.
"Mh no"
"Bene,le riportiamo a casa e andiamo a fare la tua valigia,devono parlarsi.."
"Hai ragione,devono stare un'po sole per parlare"
Ethan riuscii a parlare a Kimberly che decise di guidare la sua macchina stando attenta a Alex.
"Bene,Ethan,andiamo"
Prese le nostre due macchine andammo a casa di Ethan,facemmo le valigie e dopo aver deciso di andare al aeroporto con la mia macchina andammo a prendere le ragazze.

•Kimberly.
Avevamo il volo subito dopo pranzo per arrivare quasi la sera in Italia dato il fuso orario..
Preparai la mia valigia tirando su con il naso come faceva Alexander,dovevo essere forte per lei ma la notizia mi devastò.
La  sera prima Ethan mi fece sfogare ma questo non bastò a far uscire tutto il mal essere che portavo dentro.
Grazie a quella agenzia del amico di Ethan non pagammo gran che,Cameron prima di andarsene mi ridette i soldi che anticipai per lui per il viaggio.
Questo di Ethan e Cameron era un gran bel gesto,venire con noi... così lontano.
Arrivarono come prestabilito poche ore prima con la macchina di Cameron.
Dietro montammo io e Ethan e davanti Cam e Alexander che poggiò subito la testa al finestrino guardando il cielo cupo.
Cameron,con lo sguardo,mi chiese se potesse accendere un po di musica gli feci segno di sì anche se in lutto non si potrebbe ma noi siamo questa generazione,non viviamo senza la musica.
Dal aeroporto non ci volle molto così appena arrivati facemmo tutto con molta calma,una volta chiamato il volo eravamo già su a quel enorme aereo pieno di gente.
Iniziarono  a passare le hostess,segnale che mancava ancora un po.
Vidi Ethan avvicinarsi a Cameron che era vicino a me.
"Cam va da lei,è a pezzi,tu hai più confidenza con lei io non so che dirle.."
"Per te va bene Kim?"chiese.
"Si,certo"dissi distrattamente per poi continuare a guardare il fuori dal finestrino.
Mi accarezzò la spalle in segno di supporto e se ne andò facendo sedere accanto a me Ethan.
"Posso sdraiarmi?"chiesi.
"Certo,dormi ne hai bisogno.."
Sollevai il bracciolo che divideva in due posti e poggia la testa sulle sue gambe..da lì al ritorno a casa sembro così tutto veloce ma lento al tempo stesso...

•Alexander.
Ethan tentava di intraprendere un discorso con me ma non ci riusciva.
Apprezzavo tutto ciò ma non me la sentivo di condividere la mia tristezza con lui..non avevamo mai parlato.
"Va meglio?"
"Insomma"risposi alla voce che doveva appartenere a Cameron.
"Se vuoi ci sono.."disse.
"Lo so,credimi,vorrei solo un po riposare.."risposi.
"Certo,fai pure.."
Cominciai a cercare una posizione comoda ma visto i piccoli sedili e le mie (non troppo) gambe lunghe  non la trovai.
Guardai Cam che battè con le mani sulle gambe così ci appoggiai la testa.
"Non farò come ieri sera"tutto ciò che riuscii a sentire prima di cadere in un lungo sonno.
Mi sveglia subito in terra madre e iniziai a fare da traduttore ai ragazzi con Kimberly che non connetteva più,sembrava fatta.
Fuori dal aeroporto c'era mia madre che vedendo io e Kim con i ragazzi mi lanciò uno sguardo come per dire "dopo mi spieghi" per poi presentarsi ai ragazzi e portarci a casa.
Con lei davanti montò Kim così da lasciarmi con Ethan e Cameron dietro.
In quelle 3 ore di viaggio i due si presentarono a mia madre,mettemmo in chiaro la situazione sentimentale di ognuno di noi e di cosa facevamo noi e i ragazzi in America.
Arrivammo a casa,io e Kim  dormimmo in camera mia mentre Ethan e Cam nella vecchia stanza di Chris.
Mi mancava qualcosa quella sera..mi mancava sentirmi accarezzarmi i capelli..come la sera prima.
Passò un ora,un ora e mezza,un ora e quarantasei e io ancora non riuscivo a dormire..
Lasciai la camera per andarmi a fare un thè  caldo,di solito mi faceva bene.
Mia mamma aveva il sonno leggero così cercai di fare meno rumore possibile.
Era tutto pronto stavo per mettere le bustine in effusione quando mi sentii prendere per i fianchi.
Prima che potessi urlare una mano mi tappò la bocca.
Mi girai e c'era Cameron che ridacchiava.
"Mi hai fatto prendere un colpo!"lo ripresi.
"Ti ho beccato..che stai facendo?"chiese curioso a bassa voce.
"Un thè,non riesco a dormire..ne vuoi?"
"Certo"mi sorrise.
"Tu come mai non dormi?"chiese.
"È tutto così strano qua..il fuso orario,il materasso,tu.."
"Io?"chiesi sbalordita.
"Si,ieri eri nel mio stesso let-si fermò subito-nel senso..sei così triste anche se sei perfettamente giustificata eh.."
"Ti mancano le mie offese?"chiesi.
"Da morire"disse sarcastico e per metà serio.
"Tieni"gli passai il thè sorridendo.
"Ti ho fatto sorridere dai"disse soffiando sulla bevanda bollente.
Feci una smorfia e una linguaccia per poi passargli davanti per sedersi su una  sedia.
"È bollente!"esclamò.
"È fatto con il fuoco genio"dissi e subito dopo lui ridacchiò.
"Questa si che sei tu"sorrise.
"Al cento uno per cento baby"provai a fare una battuta ma avevo un tono triste.
"È meglio se vai a riposarti,domani sarà una lunga giornata."
"Hai ragione.."
"Davvero buono il thè"mi fece un complimento posando la tazza nel lavandino insieme alla mia.
"Grazie"risposi.
"Di nulla,buonanotte"disse abbracciandomi.

Ricambiai sia la buonanotte che l'abbraccio.

The GamE•|| #Wattys2016 CameronDallas/CarterReynolds Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora