Scusate eventuali errori ma sto per morire dal sonno e non riesco a rileggere più di 1550 parole.
>GRAZIE•Kimberly.
Appena disattivai la sveglia corsi in bagno a prepararmi,avrei rivisto Ethan stamattina e mi piaceva stare con lui,mi divertivo.
"Alexander,sveglia!"
"Io sono già pronta"mi passò davanti con un libro in mano.
"Ti piace molto quel libro?"chiesi.
"Molto,poi te lo presto se vuoi.."rispose.
"Ma non è da ragazzine?"chiesi ridacchiando.
"Ehi,noi siamo giovani!"mi brontolò già in cappotto.
"Allora,Alexander prendi tu la macchina io mi farò accompagnare da Ethan,tanto faccio colazione con lui"
"Okay,dammi le chiavi però"ridacchiò.
"A lei..succede qualcosa alla macchina e sei morta!"gli sventolai le chiavi davanti ai occhi e lei le afferrò dopo avermi fatto la linguaccia.
Appena chiusi la porta Alexander era già partita,dopo cinque minuti vidi arrivare un Ethan addormentato alla guida del suo suv.
"Buongiorno bella addormentata!"dissi ridendo baciandogli la guancia.
"Buongiorno"sbadigliò per poi ridere.
Entrati al bar non facemmo altro che parlare del mio lavoro e commentare la mia 'divisa da lavoro'.
"Grazie del passaggio"dissi scendendo dalla macchina.
"Di nulla a domani"mi sorrise.
Avevo pochissimi appuntamenti oggi a differenza dei altri giorni.
"Buona giornata anche a lei"stavo salutando una paziente che stava per chiudere la porta del ufficio ma fu bloccata da una centralinista con il telefono in mano.
"Kimberly è una chiamata urgente,tua madre"mi portò il telefono alla scrivania e uscii.
"Mamma..perché piangi?"chiesi nel panico.
"Amore...la..l..la zia"non riusciva a parlare.
"La zia cosa mamma?"
"Se ne è andata,non c'è più"disse tra le lacrime.
Mi scivolò il telefono di mano battendo sul parquet provocando un suono sordo subito accompagnato da i miei singhiozzi.
Sentivo pronunciare il mio nome al telefono così prima di chiudere la chiamata risposi a mia madre e non sapendo cosa fare chiamai subito Ethan.
"Kimberly che è successo?"era preoccupato,stavo piangendo fortissimo.
"Vieni a prendermi.."riuscì a dire.
"Okay,non ti muovere da lì vengo subito!"
Presi tutte le mie cose e avvisai le mie colleghe del accaduto,avrei parlato con il superiore oggi pomeriggio.
"Kimberly stai bene?"
Ethan corse fuori dalla macchina,correndo verso di me.
Ero in lacrime,con il trucco sfatto e la faccia di un morto,suppongo.
"Dobbiamo andare in una agenzia.."
"Che è successo?"chiese.
"Mia zia..è morta"dissi prima di abbracciarlo piangendo ancora.
Mi abbracciò portandomi in macchina.
"Io vengo con te"mi rassicurò e io annui avevo bisogno di una persona come lui.
"Devo avvisare Alexander.."cercai il cellulare.
"Ci penseremo dopo,bevi.."mi porse una bottiglietta d'acqua.
"Andiamo in un posto che so io per i biglietti"aggiunse accendendo il motore della macchina per poi portarmi lontano da lì.•Alexander.
Dopo aver parcheggiato,prima di entrare in ufficio mi mandò un messaggio Cameron,come diceva lui avevo dimenticato in macchina qualcosa di mio e oggi sarei dovuta passare da lui o lui da me.
Così lo 'invitai'a pranzo.
Accettò.
Finiti gli appuntamenti cercai Kimberly ma senza successo,sarà andata a pranzo con Ethan quei due o diventano migliori amici o si mettono assieme pensai mentre raggiungo il locale in cui mangerò con Cameron.
Spero solo che non tiri fuori il mio 'invito' e mi sfotta.
"Eccoti"mi abbracciò subito e io ricambio.
"Eccomi!"ridacchiai
"Questa è tua"mi porse la mia camicia verde e blu.
"Ecco perché non lo trovavo"ridacchiai.
"Ci sediamo?"chiese pacato.
"Certo,ho una fame..."
A quella affermazione rise accompagnandomi al tavolo.
Dopo che ordinammo iniziammo a parlare di cose in generale finché un chiamata mi fece correre fuori in lacrime mentre lui pagava il tutto.
Mia zia,la zia con cui ho sempre giocato,scherzato e parlato apertamente non c'è più.Il suo sorriso...non può essersi spento quando era l'interruttore del mio..
Mi sentivo a pezzi,fuori dal ristorante seduta nella mia macchina.
Cameron entrò in macchina e subito mi abbracciò.
"Che succede?"piansi più forte tra le sue braccia mentre fuori iniziò a piovere.
"Anche il cielo piange la sua scomparsa.."dissi
tra i singhiozzi.
"Oh,Alexander ...mi dispiace.."mi strinse ancora di più facendomi sedere sulle sue gambe.
Tiravo su con il naso da un bel po' ormai ma lui era lì e se ne sta in silenzio rispettandomi.
Rispettando il dolore che mi stava affliggendo.
"Chi te l'ha detto?"chiese.
"Kimberly,partiamo domani forse"
"Viene anche Ethan vero?"chiese
"Si"risposi.
"Vengo pure io!"sentenziò.
"No,ti prego"
"Vengo pure io"ripetè
"È troppo lontano"
"Vengo pure io."insistette.
"Okay"non riuscivo a parlare se non a monosillabi.
"Dammi le chiavi."mi ordinò e io obbedii.
Si mise al posto del guidatore e con molta cautela uscii dal parcheggio dirigendosi a casa mia.
"Grazie"riuscii a dire dopo che mi toccò la spalla per consolarmi.
"Prendi le tue cose,dormi da me stasera"consiglio.
"Non ce ne è bisogno"
"Ethan farà la stessa cosa con Kimberly e non è sano lasciarti qui,da sola,dopo quello che è successo"non avevo mai sentito Cameron usare quel tono così serio ma allo stesso tempo dolce..quasi come parlasse ad un bambino.
"Dammi una mano"dissi
"Certo,andiamo.."
Presi giusto un cambio per farmi una doccia e un pigiama.
Messo nello zaino rimontai in macchina e insistetti per passare a prendere la macchina di Cameron al ristorante.
Arrivammo a casa di Cameron con due macchine diverse e una volta arrivata davanti alla sua porta entrammo.
"Ho bisogno di una doccia"dissi
"Okey,vieni ti mostro dove è"
"Grazie"
"Intanto che prendo un asciugamano nuovo prendi le scale e sali"era così serio,pacato e sapeva esattamente come comportarsi.
Dopo che raggiunsi l'enorme bagno mi posò l'asciugamano.
"Vedo che l'hai trovato da sola il bagno"mi sorrise.
"Certo,grazie"sorrisi debolmente prendendo l'asciugamano.
Prima di andarsene mi baciò sulla nuca,un gesto che mi infuse tranquillità.
La doccia non riuscii a portarmi tranquillità anzi,chiudendo gli occhi sotto la doccia tutto mi tornava in mente.
Mi vestii velocemente senza guardarmi allo specchio,mi conoscevo..se mi fossi guardata sarei scoppiata a piangere.
Ce l'avevo fatta ma mentre rimettevo apposto le cose nello zaino mi accorsi che era lo zaino che mi regalò lei come buon augurio per una nuova vita,qui,in America.
Chiusa la porta dietro le spalle,con in grembo lo zaino,con le ginocchia quasi al petto iniziai a piangere ancora..
Sentii rumore di passi che si affrettavano a venire nella nostra direzione finché due braccia mi strinsero.
Eravamo in quella posizione già da un po tanto che per il momento finii le lacrime.
"Andiamo,devi riposare"mi aiutò ad alzarmi per poi prendermi quasi in braccio.
"Vuoi parlarmi di lei?Può sembrare strano ma funziona.."mi stese su un letto,doveva essere quello dei ospiti.
Iniziai a raccontargli tutto sorprendendomi a ridere mentre raccontavo delle cazzate fatte da piccola che facevano arrabbiare mia nonna.
Era una zia molta giovane e così passammo l'infanzia quasi assieme.
Sorrideva anche Cameron mentre giocava con le punte dei capelli.
"Era una tosta!"commentò una volta che ho finito.
"Molto"rispondo sistemandomi per bene in quel enorme letto.
"Bene,riposati,se hai bisogno basta un fischio e corro"si stava per alzare dal letto quando,mettendovi via tutto l'orgoglio che avevo,gli chiesi di rimanere ancora un po,almeno finché non mi fossi addormentata.
"Certo principessa"sapeva che detestavo quel nome così cercò di correggersi ma lo fermai.
"Calma Cameron,non riesco a picchiarti per stasera"sorrisi debolmente.
"Dai,dormi ne hai bisogno"sorrise
Ero su un fianco rivolta verso di lui che aveva la schiena poggiata alla testata del letto e le gambe distese sul letto.
"Buonanotte"
"Notte"rispose cominciando ad accarezzarmi i capelli.
Anche se non gli stavo abbracciata sapevo che,in qualche modo,ero ancora li,tra le sue braccia al sicuro.•Ethan.
"Vengo anche io"
"No,fa nulla,stai pure qui è un viaggio lungo"ci ripensò.
"Vengo anche io!"insistetti.
"Okay,grazie mille"
"Adesso basta piangere,okay?"mi sorrise.
"Okay,ci provo"
"Ecco brava"mi sorrise ancora.
Arrivammo in agenzia e dopo aver fatto i biglietti e aver aggiunto Cam al ultimo minuto andammo a fare le valigia di Kimberly.
Mise dentro un completo serio e tutto il necessario come feci io dopo averla portata a casa mia per la notte.
"Sai,fa bene parlarne.."mi sorrise e mi raccontò filo per segno cosa passarono assieme,con Alexander,e l'ultima chiamata che risaliva a poco più di un mese dove le augurava il meglio qua e le lacrime non tardarono ad arrivare.
"No,no,no scusa"avevo fatto male a fargliene parlare ma nei film funziona..*Ma ti senti Ethan quando parli?Siamo nella vita reale.* ecco cosa diceva il mio inconscio.
"Non è colpa tua,è risaputo che le persone per bene muoiono e quelle cattive campano cent'anni"
"Guardarmi-gli dissi dolcemente asciugandogli le lacrime-Hai bisogno di riposare"
"Grazie,davvero"mi sorrise debolmente.
"Di nulla lo faccio con piacere"
"Tanto verrà anche Cameron con te."cercò di sdrammatizzare quando avrei dovuto farlo io.
"Mio Dio,sbaglio o si è fissato con tua cugina?"
"La cugina che domani non lo deve mollare,le ragazze gli sbaveranno dietro,come del resto a te"
"Ethan non è disponile"ridacchiai alzando le mani in segno di resa.
"Sai,illumini la stanza solo con un tuo sorriso"disse sorridendomi dolcemente.
Ci scrutammo attentamente per alcuni secondi,i suoi lineamenti erano così perfetti..come le sue labbra,secondo dopo secondo eravamo sempre più vicini..come se attratti da una calamita.
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The GamE•|| #Wattys2016 CameronDallas/CarterReynolds
FanficPassava ore davanti ai videogiochi quel cretino del cugino di Kimberly e fratello di Alexander,ma non sapeva che quel gruppo di player con cui giocava,e presto che avrebbero incontrato,erano i Magcon,la vita delle due ragazze,tutto ciò che di prezi...