Alec teneva la testa bassa mentre camminava. I suoi compagni lo guardavano con ostilità. Il solo fatto di essere legato così tanto a Mia gli aveva impedito, per l'ennesima volta, di farsi degli amici.
Era abituato a sentirsi un escluso ma in passato aveva sempre avuto Mia al suo fianco mentre ora, per via dei suoi allenamenti, riusciva di rado a passare del tempo con lei.
Will gli passò accanto, urtandolo di proposito.
"Tu guarda, non ti avevo visto"
Alec evitò di guardarlo negli occhi. Il suo sguardo così irritante gli avrebbe sicuramente fatto perdere le staffe.
"Sei piuttosto insignificante senza la tua innamorata. Si è già trovata un altro?" il ragazzo lo ignorò e riprese a camminare. Se pensava che sarebbe potuto rimanere anni chiuso in quel posto tanto orribile si sentiva male.
Sperò che Mia terminasse in fretta il suo allenamento.Alec si mosse lentamente tra i corridoi della sua vecchia casa. Tutto era esattamente come se lo ricordava. Si fermò di fronte ad una grande parete, dove un quadro ad olio ritraeva la sua famiglia. Suo padre aveva un'aria molto severa, e la madre, al suo fianco, sorrideva amabilmente, tenendolo tra le braccia.
Una voce attirò la sua attenzione.
Si diresse verso lo studio di suo padre, dove la porta appena socchiusa gli permise di vedere sua madre che, urlando, veniva gettata a terra da suo marito.
Di nuovo, sentì quella voce lontana che gli parlava, "Codardo"
Questa volta non rimase immobile a guardare. Si voltò, cercando la fonte di quella voce che gli sembrava tanto familiare. Vide una piccola sagoma nell'ombra, di quella che sembrava una bambina.
Quando si avvicinò per poterla vedere meglio, si sentì raggelare. Davanti a lui c'era Mia, in quello che una volta era stato il suo corpo da bambina, che lo guardava con freddezza.
"Sei un codardo" disse severa "Come puoi startene lì immobile e lasciarlo fare?"
"Non posso fare nulla!" obbiettò lui con decisione "Se entro in quella stanza morirò anch'io insieme a lei..." Mia rise.
Una risata macabra e spenta, che lo fece rabbrividire.
"Tu sei sempre stato così. Sei sempre stato un vigliacco. Non hai il coraggio di affrontare gli altri perché hai troppa paura delle conseguenze" il suo aspetto cambiò, tornando quello che lui oramai conosceva così bene.
"Come potrei mai amare uno come te?"
Alec sobbalzò. Il cuore gli batteva forte nel petto e non riusciva a respirare. L'immagine di Mia che rideva in quel modo era impressa a fuoco nella sua mente. Alzò lo sguardo ed incontrò quello di Lilith. I suoi occhi di fiamma illuminavano la notte. Se ne stava pigramente seduta sul pavimento e canticchiava una strana canzone.
Gli altri ragazzi dormivano tranquillamente e sembravano non sentirla.
"Che cosa hai fatto?" chiese Alec ritrovando la voce. La donna lo guardò confusa:
"Sei tu vero? Sei tu che metti queste immagini nella mia testa"
"Hai fatto un brutto sogno?"
"Rispondi strega!"
La donna si incupì, raddrizzando la schiena, "Non sei molto carino, considerando tutto quello che sto facendo per te", Alec non rispose, continuò a fissarla dritto negli occhi, aspettando una risposta, "Non sono io la causa dei tuoi incubi. Non entrerei mai nella tua testa a quel modo. I sogni, mio caro ragazzo, sono il frutto della nostra mente. Ci mostrano i nostri desideri più profondi e, molto spesso, le nostre più grandi paure", infilò le dita tra i capelli iniziando a giocherellare con un ciuffo ribelle, "Puoi prendertela solo con te stesso"
Il ragazzo si prese la testa tra le mani, terribilmente confuso.
"Ma che mi sta succedendo?" si irrigidì quando sentì la mano di Lilith sfiorargli appena la schiena. La donna si sedette al suo fianco e lo strinse a se con forza:
"Non preoccuparti. Ci sono io qui con te"
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World of Shadows
FantasyMia ed Alec sono due ragazzi molto diversi fra loro, con una sola cosa in comune. Entrambi hanno una smisurata passione per le vecchie leggende, soprattutto quelle sui cavalieri che rischiavano le loro vite per salvare coloro che amavano! Mia vorre...