Mia si riprendeva davvero molto in fretta, tanto che i guaritori rimasero a bocca aperta. Quella ragazza non era normale! A fine giornata, dopo un pasto come si deve, aveva già recuperato gran parte delle sue energie.
Aaron guardava divertito l'espressione dei preti che, di tanto in tanto, le facevano visita. Si aspettavano di trovarsi di fronte una ragazza in fin di vita, così debole da non riuscire neppure ad alzarsi dal letto, invece Mia era più allegra che mai. Si alzava spesso, sperando di poter vedere quella città di cui aveva tanto sentito parlare ma i guaritori non le permettevano di uscire. Gli venne un colpo quando la trovarono a terra ad allenare i muscoli.
"Non vedo dove fosse il problema" disse offesa rimettendosi a letto "Finirò per rammollirmi se resto ferma a letto un altro giorno"
"Cerca di capire" fece Aaron trattenendo una risata "Si preoccupano per te. Vogliono essere sicuri che tu stia bene prima di mandarti via"
Mia sbuffò "Io sto benissimo. Ci vuole ben altro per uccidermi"
Aaron aveva abbassato lo sguardo "Non scherzare... ci sei andata davvero vicina"
"Hai ragione scusa" la ragazza sospirò e si lasciò cadere sul morbido materasso "È che vorrei partire al più presto. Sento che sta per accadere qualcosa di terribile e quest'immobilità mi fa impazzire... hai avuto notizie da Larss?"
L'uomo scosse la testa "Nulla. Heilung è molto lontana dall'Accademia. Se anche James e Peter ci avessero mandato un messaggio ci avrebbe messo parecchio ad arrivare"
Mia si morse le labbra, nervosa. Ormai erano passati quasi cinque giorni da quando il loro gruppo si era separato. Era troppo tempo! Questo la preoccupava. Doveva convincere i guaritori a lasciarla andare. Non sopportava l'idea che potesse accadere qualcosa di grave e di non essere presente per dare una mano.
Si morse così tanto le labbra che ben presto sentì in bocca il sapore del suo stesso sangue. Guardò Aaron con decisione "Non importa cosa diranno. Entro stasera ci metteremo in cammino"I preti di Heilung erano tutti molto gentili. Insistettero perché Mia restasse al letto ancora qualche giorno ma la ragazza rifiutò quella generosa offerta. Era rimasta immobile fin troppo a lungo.
Uno dei guaritori offrì ai ragazzi una sacca con alcune provviste. Aaron lo ringraziò e Mia si proruppe in un profondo inchino, lasciando ricadere i ricci scuri in avanti.
"Mi avete salvato la vita. Non vi ringrazierò mai abbastanza" si tirò su e li guardò tutti negli occhi con decisione "Se mai aveste bisogno di aiuto, non esitate a chiedere"
Durante il viaggio verso i cancelli della città la ragazza poté godere di un po' del suo splendore. Così come gli interni, anche gli esterni degli edifici erano bianchi e luminosi. Le strutture erano povere e molto semplici, collegate le une alle altre da piccoli viottoli.
Alcuni edifici erano circondati da alte piante, le cui foglie e fiori finivano per seguire la forma delle loro pareti. Per quanto fosse semplice e povera aveva un certo fascino.
Le mura erano basse, appena accennate, e i cancelli erano sempre aperti per accogliere chiunque ne avesse bisogno.
Ad Heilung tutti i cittadini erano guaritori, alcuni più in gamba di altri. Ognuno di loro si prodigava per aiutare le persone in difficoltà, di chiunque si trattasse. Era l'unico luogo della Regione dove non vi erano mai state battaglie.
I guaritori non si schieravano con nessuno, e prestavano i loro servigi a chiunque, cavalieri o ladri che fossero. Nessuno si sarebbe mai permesso di profanare un simile luogo così vicino agli Dei.
Una volta varcati i cancelli di quella splendida città, invece, tutto poteva accadere. Mia ed Aaron attraversarono la foresta esterna addentrandosi sempre più in profondità. Mia seguiva Aaron che sembrava sapere con esattezza quale strada fare.
Quando nel folto della vegetazione la ragazza vide delinearsi l'immensa figura di un drago, un'enorme sorriso le si stampò sul viso "Delfine!!"
Corse verso di lei, stringendole appena il collo in quello che doveva essere un abbraccio affettuoso. Il drago mugugnò, piacevolmente sorpresa. Le fece capire quanto fosse felice di vederla e che per lei era stato difficile starle lontano tanto a lungo.
Poi fece qualche commento sgradevole su Aaron e sul fatto che l'aveva lasciata da sola in mezzo a quella fitta vegetazione senza neppure un piccolo cinghiale da mettere sotto i denti. Alla fine le era toccato cacciare qualche coniglio, ma era stato difficile farlo senza farsi notare dagli esseri umani. Inoltre quelle piccole creature erano sfuggenti. Mia rise ascoltando le lamentele dell'animale. Aaron le guardò offeso, come al solito tenuto fuori da quella conversazione.
Lo sguardo di Delfine nei suoi confronti era ancora pieno di odio. Tossì, per attirare la loro attenzione.
"Dovremmo andare non credete?" Delfine alzò gli occhi al cielo. Il ragazzo le mostrò una grande sella che gli avevano lasciato i guaritori "Prima però dovresti indossare questa"
Mia rimase a bocca aperta "Scherzi? È una sella orribile! Delfine non può indossarla!" il drago sorrise mostrando i denti aguzzi. Lei si che la capiva. Aaron sbuffò. Erano proprio una coppia perfetta
"Credimi Mia" disse deciso "Il viaggio non sarebbe affatto piacevole senza questa"Alla fine Delfine si lasciò sellare. Quando Mia salì sulla sua schiena, sentì il suo cuore battere all'impazzata. Quasi non si accorse che Aaron, dietro di lei, la stava abbracciando per non cadere.
Afferrò uno dei corni sul muso dell'animale e si tenne stretta, facendo un respiro profondo. Delfine aspettò che i due fossero pronti, poi aprì le ali, piegò le zampe verso il basso e saltò in alto, sbattendo le ali possenti con forza. Mia si piegò, colpita dal vento, ed Aaron si strinse a lei con forza.
La ragazza chiuse gli occhi, aspettando che l'animale si sollevasse. Sentiva i suoi muscoli possenti muoversi sotto le sue gambe.
Quando aprì gli occhi rimase a bocca aperta. Di fronte a lei, un cielo azzurro, immenso, si estendeva all'orizzonte, avvolgendola completamente.
Le nuvole erano stupende viste da quella distanza. Guardò verso il basso e il panorama la ammaliò. Era tutto così lontano, così piccolo. Le persone somigliavano a piccole formiche che si muovevano lentamente confondendosi con la vegetazione. Si raddrizzò, per poter vedere meglio il cielo di fronte a sé, e con cautela lasciò andare il corno a cui si sorreggeva.
"Sei pazza?!" fece Aaron sconvolto. L'uomo tremava, terribilmente preoccupato. Anche se aveva già affrontato quel tipo di viaggio non poteva fare a meno di averne paura. "Tieniti! Potresti cadere!" Mia non lo ascoltò. Aprì le braccia verso l'esterno, come per immergersi completamente in quell'immensità. Il vento le muoveva con forza i ricci scuri che le frustavano il viso. Si ritrovò a sorridere, poi a ridere. Nonostante quel forte vento le disturbasse la vista non voleva chiudere gli occhi per non perdere neanche un secondo di quello spettacolo meraviglioso. Urlò, esprimendo tutta la gioia che aveva nel cuore. Delfine, sentendo quell'urlo selvaggio, sputò fuoco, illuminando il paesaggio.
Il fuoco si spense al loro passaggio, trasformandosi in semplice fumo che costrinse i ragazzi a tossire. Aaron si irrigidì, sempre più nervoso, mentre Mia continuava a ridere.
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World of Shadows
FantasiMia ed Alec sono due ragazzi molto diversi fra loro, con una sola cosa in comune. Entrambi hanno una smisurata passione per le vecchie leggende, soprattutto quelle sui cavalieri che rischiavano le loro vite per salvare coloro che amavano! Mia vorre...