Capitolo 27: Rapporto

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James era nervoso. Lui e Peter erano arrivati a Larss molto presto ed erano entrati nell'ufficio di Kador sperando di parlare con l'uomo al più presto.
Il capo dell'Accademia, purtroppo, non si era ancora alzato, perciò avevano chiesto ad una guardia di convocarlo e lo avevano atteso nel suo ufficio per quelle che sembrarono ore. Quando Kador entrò nella stanza, sbattendo nervosamente la porta, James si irrigidì. Quell'uomo non gli aveva mai fatto una buona impressione. Era terribilmente severo e freddo. Ricordava ancora la prima volta che lo aveva visto.
Aveva deciso di arruolarsi nell'esercito del Re per non gravare sulla sua famiglia e quando si era ritrovato faccia a faccia con Kador aveva avuto un gran brutto presentimento. Si chiese spesso come avesse fatto a conquistare una posizione tanto prestigiosa all'interno dell'Accademia. Non sembrava una persona forte e non aveva certo lo spirito di un cavaliere. Non che lui fosse diverso. Sapeva bene ciò che i suoi compagni pensavano di lui. Pensavano che fosse debole, che fosse un codardo e non avevano certo tutti i torti ma James era deciso a cambiare questo aspetto di se. Sperò di riuscirci al più presto.
"Quando vi ho spediti ad Aberlon non credevo di rivedervi così presto" disse Kador raggiungendo la sua scrivania e mettendosi a sedere "Guarda guarda... solo in due? Dove sono i vostri compagni?"
Peter prese la parola:
"Gli eventi di Aberlon sono stati più complicati del previsto. Dopo aver ucciso l'animale che tormentava i cittadini ci siamo ritrovati ad affrontare una creatura ben diversa"
"Uno dei nostri compagni" fece James prendendo fiato "Thom, ci ha attaccati"
"Thom!?" esclamò Kador sorpreso "Mi meraviglia molto. Sembrava un cadetto promettente... beh a quanto pare non l'ho valutato attentamente. Può capitare che un ragazzo tanto giovane perda la testa"
"Non ha perso la testa signore!" ribatté James con sicurezza "È stato vittima di un incantesimo"
Peter deglutì, osservando lo sguardo serio di Kador. Persino a lui quella frase sembrava incredibilmente sciocca eppure aveva visto coi suoi occhi lo sguardo vuoto di Thom mentre lo trafiggeva.
"Vedo che non è l'unico ad aver perso il senno"
"Non ho perso il senno! Le assicuro che è vero!" James strinse i pugni.
Immaginava che Kador sarebbe stato difficile da convincere.
"Non sembrava neppure lui. Aveva lo sguardo vuoto di un cadavere. Aaron lo ha trafitto dritto al cuore, ma lui ha continuato a muoversi, a lottare... ci ha quasi uccisi"
Kador sorrise divertito "Si, immagino che sia stato difficile per te James. Sei ancora molto giovane. Vedere un compagno morire davanti ai tuoi occhi dev'essere stato scioccante"
Il ragazzo guardò il suo compagno, aspettando che dicesse qualcosa per dimostrare che aveva ragione, ma Peter non sapeva cosa dire. Non voleva apparire pazzo agli occhi del suo comandante.
"E che fine hanno fatto gli altri due?" continuò Kador rilassato "Aaron e Mia dove sono?"
Stavolta fu Peter a parlare.
"Mentre rientravamo per fare rapporto qualcuno ci ha attaccati. Mia è rimasta ferita ed Aaron l'ha portata con sé in cerca d'aiuto" non disse nulla dell'enorme drago che era andato in soccorso della ragazza. Aaron gli aveva chiesto di non farne parola e probabilmente aveva ragione.
"Avrebbero potuto cercare aiuto a Larss. Ci sono dei guaritori molto validi in Accademia" l'uomo si appoggiò allo schienale con un sospiro "Beh... è una loro scelta... è tutto?"
Peter rimase a bocca aperta. Se ne stava lavando le mani? Non gli aveva neppure chiesto chi era stato ad attaccarli, se le ferite di Mia erano gravi, se lei ed Aaron sarebbero rientrati presto. Come poteva essere tanto indifferente?
"Deve avvertire il sovrano" disse James facendosi avanti.
Kador lo guardò irritato.
"C'è qualcosa di strano dietro questi avvenimenti. Dobbiamo aumentare le difese all'interno delle città, avvertire i cittadini di fare attenzione"
"Fare attenzione a cosa?" l'uomo stava perdendo la pazienza. Quei ragazzini lo avevano convocato nel bel mezzo della notte per avvertirlo di un pericolo che probabilmente era solo nella loro testa.
"Per quanto mi riguarda non c'è nulla di cui aver paura. La morte di Thom sconvolgerà tutti e l'assenza di Aaron dispiacerà a molti ma fortunatamente sembra che voi stiate bene. Avete fatto il vostro dovere. Potete tornare nelle vostre stanze"
Detto questo li congedò con un gesto della mano. James rimase immobile, sperando che ci ripensasse.
"Avanti, andiamo" disse Peter dirigendosi verso la porta.
Il ragazzo guardò ancora l'uomo che si era voltato verso la grande finestra del suo studio e guardava sorgere il sole, poi si voltò.

Kador si ritrovò a sbadigliare. Non era abituato ad alzarsi tanto presto. Il bello di avere una posizione tanto importante è che non doveva sottostare agli ordini di nessuno.
"Non sembri in gran forma"
L'uomo si voltò, guardando con indifferenza la donna alle sue spalle.
"Neanche tu"
Lilith aveva il fianco fasciato e il viso pallido. Attraverso le bende candide l'uomo riusciva a vedere del sangue ancora fresco. "Sembra che tu ti sia scontrata con qualcosa di grosso" sorrise divertito "Sembri quasi umana ridotta in questo modo"
Lilith sì accigliò, "Ti diverte tanto?"
Kador scrollò le spalle, "Non potresti semplicemente guarirti con la magia?"
"Non ho abbastanza energie. Le ho perse quasi completamente tentando di uccidere quella ragazza insolente" si fece avanti e sedette sulla scrivania trattenendo una smorfia quando un dolore acuto la attraversò "Quella maledetta mi ha colta di sorpresa. Aveva un drago dalla sua parte"
"Un drago?!" esclamò Kador sorpreso, "Credevo fossero estinti"
"A quanto pare ci sbagliavamo" rispose Lilith pensierosa "Ma la cosa che più mi sorprende è il fatto che questo drago l'abbia protetta. Sono creature diffidenti. Non amano gli esseri umani..." incrociò le gambe e giocherellò con una ciocca di capelli "Comunque sarà fuori gioco per un po'"
"Lo spero. Quella ragazza ha la brutta abitudine di mettersi in mezzo quando non dovrebbe. Oggi i suoi amici mi hanno chiesto di avvertire il Re. Hai esagerato. Sospettano qualcosa"
"Non preoccuparti, non saranno un problema"
Kador sorrise pregustando il momento in cui avrebbe visto il sovrano morire davanti ai suoi occhi.
"Ricordati di darmi la mia parte"
"Ma certo" fece Lilith divertita "Mantengo sempre le mie promesse... avrai la tua parte" che sciocchi gli umani. Bastava offrirgli un po' di denaro per farli cadere ai propri piedi.
Si domandò dove fosse Alec. Quel ragazzo era il suo più grande successo.
Non vedeva l'ora di rivederlo.

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