Passavano le settimane e Mia diventava sempre più abile.
Ben presto riuscì a battere con facilità tutti i suoi compagni e a guadagnarsi la stima di Rin, che finalmente iniziava a rivolgerle la parola. Un giorno, dopo una lunga lezione, le chiese di rimanere nella sala. Ad Alec l'idea non piaceva ma Mia gli disse di non preoccuparsi e lo spedì nella mensa insieme agli altri cadetti. Rin la guidò attraverso l'Accademia fino ad una grande sala attrezzi. Mia non aveva mai visto quella parte dell'edificio.
"In questa stanza si allenano gli allievi che hanno già raggiunto un certo livello" disse Rin intuendo il suo pensiero "Ovviamente Kador mi ucciderebbe se sapesse cosa sto facendo, ma al livello in cui sei ora, è davvero inutile continuare a farti allenare con gli altri ragazzi" la ragazza arrossì.
Era la prima volta da quando si trovava lì che qualcuno le rivolgeva un simile complimento. Naturalmente tutti i suoi compagni sapevano che ormai aveva raggiunto un livello piuttosto alto, ma non lo avrebbero mai ammesso. Avrebbero continuato a guardarla con disprezzo per il resto della sua permanenza in Accademia. "Questo è Aaron", Mia alzò lo sguardo sorpresa, non si era resa conto che ci fosse una terza persona nella sala.
"È uno dei nostri studenti migliori. Ti allenerai con lui dopo le mie lezioni"
Aaron era un ragazzo molto alto, con un fisico asciutto ma forte. Era molto giovane, avrà avuto al massimo una ventina d'anni. Quando Rin uscì dalla sala, lui la studiò attentamente, in silenzio.
"E così sei tu la donna che ha affrontato Marko"
Mia annuì.
"Sai sono rimasto molto sorpreso quando l'ho saputo. Marko è un comandante forte e spietato. In tutta la sua vita c'è stata solo un'altra persona che sia riuscita a sconfiggerlo"
"Posso chiedere chi?"
Lui sorrise malizioso:
"Ce l'hai davanti"
Mia ricambiò il sorriso.
"Bene perché sono stufa di combattere contro quei moccioso. Voglio un avversario alla mia altezza"
Aaron rise:
"Sei molto sicura di te... mi piace"Alec se ne stava in un angolo in silenzio.
I suoi compagni non gli rivolsero mai la parola se non per fare battutine sarcastiche sul suo rapporto con Mia.
"Cos'è?" disse uno di loro "Sei il suo animaletto? Le stai sempre appiccicato come un cane e fai tutto ciò che lei ti chiede. Sei davvero patetico"
Will sorrise e lo guardò con freddezza.
"Vorresti fartela vero? È per questo che la segui ovunque, che ascolti quello che ti dice, che ti comporti in modo tanto gentile con lei", Alec abbassò lo sguardo cercando di mantenere la calma. Non poteva litigare. Se l'avesse fatto avrebbe rischiato l'espulsione.
"Possibile che non te ne rendi conto? Le donne come lei non hanno bisogno di un uomo. È troppo piena di sè per badare alla tua stupida vita. Ti consiglio di fare attenzione perché prima o poi ti lascerà indietro e non ti resterà niente", Alec arrossì.
"Ti sbagli... Mia è migliore di tutti voi. Pensa sempre agli altri e...", Will non lo lasciò finire.
"Ti conviene fartela subito prima che sia troppo tardi"
Alec si alzò da tavola furioso. Doveva allontanarsi o non avrebbe risposto di se stesso. Camminò spedito verso il dormitorio sperando che nessuno lo seguisse. Aveva davvero bisogno di stare un po' da solo. Si chiuse la porta alle spalle e respirò profondamente, cercando di calmarsi.
"Brutta giornata?", Alec sussultò sorpreso. Era convinto che nella stanza non ci fosse nessuno!
"Tranquillo non mordo. Non serve agitarsi tanto"
Il ragazzo si voltò per guardare negli occhi il suo interlocutore e rimase sorpreso quando si rese conto che si trattava di una donna.
"Chi sei tu? Le donne non possono entrare qui"
"Beh" replicò lei sorridendo "Direi che la tua amica ha cambiato tutto. Sono Lilith, piacere di conoscerti", aveva dei lunghi capelli color cenere e un corpo molto snello.
Per un attimo Alec pensò che fosse davvero molto carina. Poi, quando vide i suoi occhi, si irrigidì. Erano di un colore innaturale, rossi come il sangue e privi di qualsiasi luce
"Che... che cosa sei?"
La donna fece spallucce.
"Credo tu possa definirmi una specie di maga, anche se in molti, maleducatamente, mi chiamano strega"
"Che cosa vuoi?"
"Solo qualcuno con cui parlare", Alec rimase immobile, senza sapere cosa dire.
Il suo istinto gli suggeriva di non fidarsi ma in fondo, se Lilith avesse voluto fargli del male, lo avrebbe già fatto.
Si avvicinò lentamente, senza distogliere lo sguardo da quei suoi occhi di fiamma. Se Mia lo avesse visto in quel momento, sicuramente si sarebbe arrabbiata a morte. Stava facendo una cosa davvero stupida.
Sperò con tutto se stesso di non mettersi nei guai...
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World of Shadows
FantasyMia ed Alec sono due ragazzi molto diversi fra loro, con una sola cosa in comune. Entrambi hanno una smisurata passione per le vecchie leggende, soprattutto quelle sui cavalieri che rischiavano le loro vite per salvare coloro che amavano! Mia vorre...