Capitolo 29

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CAPITOLO 29



Sono passati due giorni dal nostro incontro  e da quella sera non ho più incrociato Jake anche se è stato  impossibile non sentir parlare di lui, il bellissimo cardiochirurgo che  sta facendo strage di cuori per l'intero ospedale.

Dopo averlo visto fuggire insieme al suo seguito di adepti in camice  bianco non sono riuscita ad attendere un solo istante prima di chiamare  Josh e raccontargli l'accaduto. Lui sembra turbato quasi quanto me dal  suo ritorno, infondo l'ultima volta sono arrivati alle mani. Inoltre  teme che la presenza del mio ex possa destabilizzarmi, esattamente come  ogni volta che è entrato a far parte della mia vita.

"Mia tutto ok?" Risponde dopo solo due squilli preoccupato per la mia chiamata improvvisa, infondo ci siamo salutati solo venti minuti fa.

"Non proprio. Ho appena incontrato il cardiochirurgo che opererà mio padre." Sbotto poggiando le spalle al muro del corridoio e lasciandomi lentamente scivolare fino al suolo.

"Bene... avevo capito non sarebbe arrivato prima di domani! Ma allora perché questo tono? Cosa c'è che non va?" Sembra chiaramente confuso, d'altronde non può nemmeno immaginare quello che sto per dirgli.

"E' Jake. Josh il cardiochirurgo è Jake." Scandisco lentamente mentre poggio il mento sulle ginocchia accoccolandomi su me stesso e richiudendomi a guscio.

"No!" La mia rivelazione sembra aver shoccato Josh e per una  manciata di lunghissimi secondi sembra non saper più cosa dire,  esattamente come me. "Cosa ti ha detto? Vi siete parlati?"

"Niente! Non mi ha detto niente. Io sono riuscita a mala pena a  pronunciare il suo nome e lui... lui ha prestato attenzione solo agli  altri medici e ha detto a mia madre che terrà mio padre sottocontrollo,  se non avrà altre ricadute nelle prossime quarantotto ore procederà con  il primo intervento. Poi se ne è andato senza più guardarmi in faccia o  salutarmi."

"Beh Mia, cosa avrebbe dovuto dirti? Volevi sentirti dire qualcosa?" Mi domanda secco Josh, chiaramente poco felice della mia reazione.

"No, ovviamente no. Però..." Balbetto presa alla sprovvista dalle sue parole. "Insomma è Jake, non credevo che l'avrei mai rivisto, non adesso almeno e non qui." Un singhiozzo interrompe le mie parole, non ero preparata e questo periodo è decisamente troppo stressante per me.

"Dammi un quarto d'ora e ti raggiungo."

"No Josh, stai tranquillo. C'è mia madre qui e mi sono portata qualche pratica. Ci vediamo domani." Lo saluto cercando di tranquillizzarlo il più possibile.

"Va bene ma chiamami se avessi bisogno. Conosco Jake, probabilmente  non si aspettava nemmeno lui di incontrarti ma sono sicuro che appena  avrà metabolizzato la cosa verrà a cercarti. È pur sempre Jake infondo e  voi due siete come due magneti, vi attraete e respingete a seconda dei  poli, vale a dire il vostro umore. Mi raccomando chiamami e correrò da  te." Le sue parole riescono a strapparmi un sorriso, il mio  cavaliere dalla scintillante armatura, pronto a difendermi contro tutto e  tutti, rischiando di ritrovarsi nuovamente con un bell'occhio nero.


Questa notte sono riuscita a convincere mia madre a tornare a casa, ha  bisogno anche lei di una doccia, di dormire e mangiare qualcosa che non  si avvicini minimamente ad uno dei pasti confezionati della mensa  dell'ospedale. Non può continuare a trascurarsi in questo modo o presto  sarò costretta ad assistere anche lei. Ho dovuto insistere molto  rassicurandola che non mi sarei allontanata un solo istante da lui e  promettendole che l'avrei avvisata se ci fossero state novità.
Presto incominceranno la serie di operazioni necessarie per la  riparazione dell'aorta danneggiata e la sostituzione della valvola  mitralica deteriorata, forse già domani se non avrà ricadute questa  notte. Jake ha detto che deve superare quarantotto ore in totale  stabilità per poter intervenire, per questo le infermiere e gli  specializzandi lo stanno monitorando dandogli la possibilità di tenersi  alla larga dalla degenza di mio padre, non che la cosa mi dispiaccia.

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