Capitolo 1

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PROLOGO


Quattro anni prima

è l'ultima volta che attraverso la Grand Central Station. Corro verso il treno della mia dipartita, il capo coperto e i soli pochi vestiti che sono riuscita ad infilare nella piccola sacca. Devo fuggire da ciò di che ho causato. Quando mia madre ha chiamato il nonno non mi è stata lasciata scelta. Il mio trasferimento in Kentucky è deciso e con effetto immediato.

Quattro anni dopo

In questi quattro anni vissuti a casa dei nonni non ho creduto una sola volta che sarei tornata a New York, fino ad oggi, 29 agosto. Aperta la buca delle lettere ho trovato una corposa busta dalla Columbia University. La guardo perplessa perché avevo accuratamente evitato di inoltrare richiesta ad ogni college della zona, ma mio nonno crede che io avrei molte più possibilità in un'università di prestigio e ha inviato personalmente la mia candidatura. 

Ecco perché oggi, dopo oltre quattro lunghi anni, attraverso di nuovo a passo deciso la Grand Central Special. Ai miei occhi non sembra essere trascorso un solo giorno e nemmeno al mio cuore.




CAPITOLO 1

"Grazie per essere venuta a prendermi, sei stata molto gentile. Il mio nome è Amelia River." Continuo a sorridere gentilmente alla ragazza al mio fianco, trascinando a fatica le mie due valigie per i corridoi della Columbia. Una volta deciso di trasferirmi è intervenuta la nonna, ex studentessa, e grazie ad alcune telefonate è riuscita ad ottenere la mia ammissione ad una delle più facoltose case di tutto il campus, la Eaton House.  La mia futura coinquilina, a comitato di benvenuto, mi ha atteso davanti all'ingresso del College  per accompagnarmi al nostro alloggio. Durante il breve percorso osservo la ragazza, nonostante le apparenze non deve essere molto alta, tolte le vertiginose scarpe con tacco raggiungerà a stento il metro e cinquantacinque, ma è molto magra e decisamente prosperosa, i capelli lisci e biondi tagliati in un caschetto leggermente più lungo delle orecchie contrastano piacevolmente con la pelle abbronzata e gli occhi verde scuro. è veramente bella, anche troppo.

"Oh, nessun problema!" Esclama sorridendomi sinceramente. "Sono contenta di dividere finalmente la stanza con qualcuno, iniziavo a sentirmi sola. Io sono Spencer, e sarò la tua sorella maggiore essendo del secondo anno!" 

Parla molto velocemente e con tono decisamente troppo entusiasta per i miei gusti. Io sono sempre stata abituata all'esclusiva compagnia dei miei nonni. Dovermi confrontare con lei ogni giorno potrebbe mettermi in difficoltà.

"Sorella?" Le domando, ripensando alle sue parole. Inizio ad intuire che nn deve trattarsi della semplice casa dormitorio - studio illustratami dalla nonna. Maledico me stessa e la mia poca attitudine alle ricerche in internet, ma sono più una ragazza da libri.

Lei in risposta scoppia a ridere sonoramente. "Certo. La Eaton House è una vera e propria confraternita. E ad ogni sorella del secondo viene assegnata una matricola con il compito di accompagnarla per tutto il primo anno di iniziazione." Mi spiega come se stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo. 

Alzo gli occhi al cielo segnandomi mentalmente di dover fare quattro chiacchiere con nonna il prima possibile. Come può aver anche solo immaginato che questo posto fosse il meglio per me.

Uscite dall'edificio principale attraversiamo il cortile alberato, inspiro profondamente assaporando il dolce profumo delle foglie che si preparano all'autunno in arrivo. Fin qui non sembra male.  La villa è una delle case più antiche e imponenti del campus, fatta eccezione per le numerose biblioteche, e l'interno, se possibile, è anche più elegante dell'esterno e curato nel dettaglio. Pareti color perla decorate con meravigliosi quadri antichi, divani rosso porpora dal taglio d'epoca e costosissimi tappeti persiani in ogni stanza. Ora capisco il motivo delle generose donazioni di mia nonna, come di tutte le famiglie delle ammesse.
Saliamo le ampie gradinate in marmo che portano al piano superiore e svoltiamo nel lungo corridoio di destra, oltrepassando una decina di porte; su ognuna di esse una lavagnetta con i nomi delle occupanti. Ci fermiamo di fronte a quella con scritto il solo nome di Spencer.

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