2. Un panettiere

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Gli occhi in questione appartenevano ad un giovane schiavo di circa diciassette anni, Louis, che, da quando era poco più che un bambino, lavorava nel negozio di panettiere del suo padrone.

Ogni giorno, alla stessa ora, guardava fuori dalla piccola finestra che dava sulla strada e aspettava di vedere passare il bel giovane che gli faceva battere il cuore...

" Louis! Smettila di fantasticare, stupido idiota, e lavora!!" gli urlò il suo padrone, emergendo dalla semioscurità della cantina con una lunga pala di legno in mano.

Lo schiavo, allora, corse a raccogliere la farina appena uscita dalle macine, la passò al setaccio e separò la parte buona dai frammenti del guscio dei chicchi sminuzzati.

Il movimento del suo setaccio e di quelli degli altri schiavi presenti misero in circolo nell'aria una polverina di farina finissima e Louis cominciò, come al solito, a tossire e a respirare a fatica.

Il ragazzo, senza perdere tempo, si recò in una stanzetta laterale, dove mescolò la farina con acqua e lievito in un recipiente di pietra.

Fatto questo, ritornò alle macine e riprese il suo pesante e monotono lavoro.

Dopo alcune ore, il padrone spense il forno e Louis emise un sospiro di sollievo...era finita un'altra giornata di lavoro!

Insieme agli altri schiavi, uscì dal negozio e venne condotto nella vecchia stalla dove dormivano tutti i servi che lavoravano per il panettiere.

Il padrone diede a ciascuno un tozzo di pane secco, un'invisibile fetta di formaggio e una ciotola d'acqua, poi se ne andò chiudendo la porta a doppia mandata.

Louis, dopo aver mangiato quel poco che aveva, si sdraiò sulla paglia che costituiva il suo letto, e pensò al giovane uomo che vedeva passare ogni giorno davanti al forno.

Fantasticava sul suo nome, sulla sua professione e su quanti anni avesse.

Immaginava la sua bella casa, i cibi squisiti che mangiava e, a volte, faceva finta di conoscerlo e, nei suoi sogni, si vedeva passeggiare con lui, ridere e scherzare.

Si addormentava sempre con il sorriso sulle labbra e quello rimaneva per lui l'unico momento bello di tutta la sua giornata.

Il giorno dopo, Louis fu svegliato, all'alba, dal suo padrone e, non appena uscì dalla stalla, si stupì del fatto che nessun uccello stesse cantando, nonostante il clima non freddo.

Si accorse, inoltre, che nell'aria aleggiava un vapore caldo che gli bruciava gli occhi, ma non ci fece caso e seguì gli altri schiavi verso il forno.

Prima di varcare la soglia del luogo in cui lavorava, volse lo sguardo al Vesuvio e ciò che vide lo lasciò senza fiato.

Per gli schiavi il lavoro di panettiere era uno dei più pesanti e terribili, infatti chi lo svolgeva moriva giovanissimo.....cosa che non capiterà nella mia storia...come al solito ci sarà un finale felice❤️

Pompei ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora