Harry, incurante della pioggia che stava bagnando anche lui, si avvicinò a Louis, lo prese in braccio e tornò in casa.
" Scusami, scusami, scusami...non volevo, perdonami..." ripetè stringendo a sè il ragazzo.
" La trottola...padrone...la mia bella trottola si è bagnata...." sussurrò Louis.
" Non importa, non importa, te ne comprerò un'altra più bella...non preoccuparti..." rispose il banchiere dandogli un bacio sulla fronte.
A quel contatto, Louis spalancò gli occhi e cominciò a piangere.
" Cosa c'è piccolo? Ti fa male qualcosa?" chiese Harry preoccupato.
" No...io...nessuno mi ha mai dato un bacio, padrone ed era...era così bello..."
Harry rimase senza parole e si disse che più tardi avrebbe chiesto al ragazzo di raccontargli la sua vita.
Entrò nella sua stanza e mise il ragazzo in piedi sul pavimento, gli tolse gentilmente la trottola dalle mani e la mise sul tavolo, dopo aver eliminato la tunica bagnata che la avvolgeva.
Prese una coperta bianca e calda e cercò di metterla attorno a Louis, ma questi si divincolò dicendo:
" Sono sporco, padrone, sia per la pioggia sia per...per...quello che mi facevano gli uomini in quel posto...io non voglio sporcare la tua bella coperta..."
Harry, sbuffando, gliela mise ugualmente addosso e lo prese per mano, conducendolo negli alloggi degli schiavi.
Lo fece entrare nella stanzetta che aveva occupato precedentemente e, indicandogli la brocca tutta scheggiata sul tavolo, disse:
" Lì c'è dell'acqua...puoi lavarti..."
Il banchiere uscì dalla stanza, ma rimase sulla soglia ad osservare Louis e non seppe neppure spiegarsi il perché.
Il ragazzo si tolse la coperta, piegandola accuratamente e riponendola sul letto, poi con fatica sollevò la brocca e rovesciò nel catino malconcio, che era sul tavolo, un rivolo d'acqua ormai tendente al marrone.
Stava per immergervi le dita, quando Harry gli bloccò il polso:
" No, è sporca...nessuno ha riempito la brocca da quando non ci sei."
Louis lo guardò aspettando un ordine e Harry, senza riflettere su ciò che stava facendo, lo abbracciò stretto e gli accarezzò i capelli.
Poi scostò leggermente da sè il ragazzo e osservò per la prima volta da vicino il volto di Louis notando come i suoi lineamenti fossero delicati e perfetti .
Nonostante i lividi e le escoriazioni, l'azzurro degli occhi risaltava sul suo viso, impreziosito dal ventaglio di lunghe ciglia che gli addolciva lo sguardo.
Harry si trovò ad osservare attento anche il suo corpo e, lasciando perdere la magrezza, ammirò le gambe snelle e le braccia ben tornite e poi gli occhi si posarono sul suo fondoschiena.
Voltò bruscamente il ragazzo e gli strinse le natiche con forza.
Si disse che in fondo era il suo schiavo, che lui era un cittadino, che poteva approfittare di quel bel culo e che aveva diritto di ottenere quello che avrebbe avuto al bordello....
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Pompei ( Larry Stylinson)
FanfictionUn amore nato da uno sguardo, un amore alimentato dal dolore e dalla paura...un amore vero sbocciato dalle ceneri del Vesuvio Cover di tomlinsay Questa storia non è di dominio pubblico