32. Mi dispiace di non essere una persona...

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Harry osservò disperato il punto nel mare in cui il corpo di Louis era stato risucchiato.

Non ci penso due volte, si tolse la tunica e i sandali e, incurante della vertiginosa altezza, si gettò in acqua.

L'impatto con essa gli tolse momentaneamente il respiro, ma, non appena si riprese, volse lo sguardo a destra e a sinistra cercando il ragazzo.

A circa duecento metri dal punto in cui era, vide all'improvviso una mano spuntare tra le onde.

Nuotò disperatamente in quella direzione, finché il suo corpo non urtò qualcosa ed Harry seppe che si trattava di Louis, quando due occhi azzurri lo fissarono terrorizzati.

" Smettila di agitarti, passerotto, stai tranquillo...appoggiati a me...ti porto fuori di qui" disse Harry cercando di farsi capire dallo schiavo.

Louis mise le braccia intorno al collo di Harry e il banchiere, nuotando con calma, raggiunse la piccola insenatura sabbiosa sotto lo strapiombo.

Non appena uscirono dall' acqua, si accasciarono per terra, respirando affannosamente.

Harry si stese sulla sabbia, incurante dei sassolini e delle conchiglie rotte che si stavano attaccando su tutto il suo corpo.

Chiuse gli occhi cercando di riprendersi dalla lunga fatica e dalla paura, finché non sentì una mano sul braccio.

Si voltò e vide Louis osservarlo con gli occhi lucidi.

" Tu sei venuto a prendermi...non mi hai lasciato morire da solo..." balbettò lo schiavo tremando.

" Come farei senza di te, passerotto?" chiese Harry.

" È vero quello che ha detto Lucilio...sugli altri tuoi schiavi?"

" Sì, è vero...non ha mentito"

Louis sospirò e chinò la testa verso il basso.

" C'è una cosa, però, che non ho mai fatto con gli altri..."

" Cosa?" chiese Louis con gli occhi colmi di speranza.

" Questa " rispose il banchiere, prendendo il volto dello schiavo fra le mani e posando la propria bocca su quella del ragazzo.

Louis avvolse il collo dell'uomo con le braccia e lo strinse a sè, mentre il più grande gli fece dischiudere le labbra trasformando il bacio in qualcosa di dolce e travolgente.

Harry spinse delicatamente il ragazzo indietro, lo fece sdraiare e si posizionò sul suo corpo continuando a baciarlo.

All'improvviso si staccò da lui e gli chiese:

" Sai cosa non avrei mai fatto prima di conoscere te?"

Louis scosse la testa e spalancò gli occhioni.

" Ora te lo spiego, passerotto. La cultura romana, che è diffusa in tutto il nostro impero, ha una vera e propria ossessione per la bocca, che è considerata un qualcosa di nobile e sacro.
È uno strumento sociale perché si parla, ci si chiama, si scambiano informazioni, quindi essa deve essere pura e immacolata.
Quindi fare del sesso orale, tramite la bocca cioè, per di più con uno schiavo è considerata la cosa peggiore che ci possa essere, mi capisci?"

Louis ascoltò attentamente le parole pronunciate da Harry  e replicò:

" Ma...quando mi trovavo in quel posto...brutto...gli uomini mi facevano aprire la bocca e mi infilavano dentro il loro...e io ....non riuscivo quasi a respirare "

" Infatti è lo schiavo che deve farlo, mai l'uomo libero.....se io facessi del sesso orale ad uno schiavo resterei contaminato perché, secondo la nostra cultura, uno schiavo non è una persona..."

" Mi dispiace di non essere una persona, padrone..." sussurrò Louis triste.

Harry non rispose, prese un respiro profondo, sollevò la tunica del ragazzo e gli sciolse la fascia inguinale.

Lo guardò, poi, intensamente, si chinò e prese in bocca il suo membro.


Mi sono fatta perdonare l'ansia?

Pompei ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora