3. Inferno

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Una strana nuvola grigia era posata al centro del vulcano e la sua dimensione continuava ad aumentare.

Louis fu spinto nella bottega dal padrone, ma non appena si avvicinò alle macine, sentì dei rumori e degli scoppi in lontananza.

All'improvviso dal cuore della pianura del Vesuvio si innalzò un'enorme colonna di fumo.

Salì in cielo con la velocità di una vampata e lasciò esterrefatti i Pompeiani che stavano osservando la scena.

Tutti coloro che si trovavano nel foro, compreso Harry, volsero gli occhi al cielo e videro distintamente enormi macigni scuri schizzare dai fianchi della colonna e iniziare la loro parabola discendente verso terra.

Il banchiere si girò per parlare al suo segretario, quando una minuscola pietra lo colpì in testa.

Essa non lo ferì, ma gli tolse la parola e lo lasciò interdetto per un attimo.

Harry si chinò a raccogliere ciò che lo aveva colpito e si accorse, non appena lo prese in mano, che il sasso era caldo.

Non fece in tempo a dire nulla, che dal cielo cominciò a cadere una miriade di piccole pietre che si trasformarono, poi, in breve tempo, in grossi sassi.

Tutta la gente, che era presente nel foro, iniziò a correre disperata, accompagnata dal rumore assordante delle pietre sui tetti così come da quello, sinistro e cupo, delle tegole che si frantumavano sotto i colpi delle rocce piovute dal cielo.

Assieme alle pietre, Pompei venne ricoperta, fin da subito, da cenere finissima.

Harry si trovò avvolto da una nebbia terribile: la città era letteralmente scomparsa e la visibilità era ridotta a poco più di un metro.

Il banchiere correva come un disperato, gli occhi gli bruciavano e lacrimavano di continuo e faceva fatica a respirare.

A causa della cenere e della vista offuscata, urtò un carro fermo sulla via, che lo fece cadere a terra.

Nella caduta perse conoscenza e rimase sdraiato sulla strada ignorato da tutti.

Nel frattempo,nel negozio del panettiere dove lavorava Louis, si era scatenato l'inferno:
tutti urlavano e piangevano e il padrone gridava ordini assurdi ed incomprensibili.

Louis, approfittando della confusione, prese un otre di acqua e scappò dalla bottega.

Avanzò con difficoltà nella nebbia e nello strato di sassi che ricopriva la strada di almeno venti o trenta centimetri.

Aveva in mente un piano per salvarsi e conosceva molto bene le strade della città perché il padrone lo mandava spesso a fare delle consegne in alcune case della zona.

Alla fine, giunse al ponte sul fiume Sarno lungo una cinquantina di metri e al di là di esso, sapeva, ci sarebbe stata la salvezza....

Stava iniziando ad attraversarlo, quando l'occhio gli cadde su un corpo disteso per terra, vicino ad un carro e parzialmente ricoperto da pietre e sassi.

Pompei ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora