33. Felicità

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Gli occhi di Louis si riempirono di lacrime e il suo cuore cominciò a battere furiosamente nel petto, per una felicità mai provata prima.

Harry, intanto, succhiava dolcemente il suo pene, accompagnandosi con leggere carezze sui suoi fianchi magri.

Louis, non essendo abituato a ricevere simili attenzioni, venne rapidamente nella bocca di Harry che inghiottì tutto senza dire una parola.

Quando sollevò la testa, si stupì di trovare il ragazzo che piangeva silenziosamente.

" Perché piangi, passerotto?" chiese il banchiere, baciandogli uno zigomo.

" Io sono tanto felice...perché quello che hai fatto vuol dire che un po' mi vuoi bene...ma adesso io ti ho contastimato e...mi dispiace "

" Contaminato, si dice contaminato, piccolo...ma non preoccuparti i passerotti come te non possono contaminare, perché sono troppo dolci..."

" Grazie, padrone e io...se vuoi...puoi...insomma...puoi...fare sesso con me...sono contento se sei tu..."

" No, assolutamente no, Louis..." rispose serio Harry.

" È perché non sono bello, vero? Perché non ho gli occhi scuri e i muscoli?"  bisbigliò lo schiavo.

" No, piccolo, tu sei il ragazzo più bello del mondo per me. Vorrei davvero fare l'amore con te, ma le tue ferite devono guarire, sia quelle fisiche, sia quelle dello spirito."

" Anche tu sei il padrone più bello del mondo!" disse Louis di slancio.

Harry sorrise e tese la mano allo schiavo dicendo:

" Adesso andiamo, percorriamo il sentiero che ci riporta a casa. È dietro le rocce ed è un po' ripido. Ce la fai?'

Louis annuì e i due si avviarono insieme.

Non appena giunsero a destinazione, il banchiere disse:

" Vai a lavarti alle terme. Io devo parlare un attimo con Lucilio e poi ti raggiungo."

" Giochiamo a palla?' chiese Louis speranzoso.

" Sì, tesoro, giochiamo a palla!"

Mentre Louis correva felice alle terme, Harry entrò in cucina ed invitò il cuoco ad uscire e a seguirlo all'esterno.

Non appena si trovarono fuori dalla portata di orecchie indiscrete, il banchiere disse:

" Louis non è come gli altri schiavi, per me.
Volevo che lo sapessi, dato che tutta la servitù della casa ruota intorno a te.
Anche se è Veturio il mio attendente, so che sei tu colui che gli schiavi ascoltano.
Esigo che nessuno, ripeto nessuno, sfiori Louis neppure con un dito!"

" Padrone, vedo che le parole che ho detto stamattina al ragazzo ti sono servite!" disse il cuoco.

" Come?" chiese perplesso il banchiere.

" Ho visto la tua ombra fuori dalla porta della cucina e ho pensato di darti una mano. Da solo non avresti mai ammesso che quello scricciolo ti piace.
....perché ti piace, vero? O mi sbaglio?"

Harry annuì e aggiunse:

" Potrei farti frustare per la tua impertinenza!"

" Ma non lo farai...ami troppo la mia cucina !" rispose Lucilio prima di rientrare nel suo " regno".

Harry rise fra sè e, scuotendo la testa, si diresse verso le terme per raggiungere Louis.

Pompei ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora