27. Buon compleanno!

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Harry si accomodò su un triclinio, appoggiando vicino a sè la bambola, ancora impacchettata.

" Vieni, Louis, siediti qui " disse il banchiere, indicando al ragazzo un altro divano.

Lo schiavo si avvicinò e si sedette impacciato, guardando il tavolo pieno di ogni ben di dio.

Harry diede a Louis una ciotola di acqua fresca con, all'interno, petali di rosa e il più piccolo se la portò subito alle labbra.

Quando il banchiere lo vide, scosse la testa ridendo:

" No, Louis, devi lavare le mani lì dentro..."

Lo schiavo diventò rosso per la vergogna e una lacrima gli scese sulla guancia.

Harry sorrise tristemente e gli disse a bassa voce:

" Vieni vicino a me, sullo stesso triclinio...ti insegno io a mangiare queste cose ".

Quando lo schiavo gli fu accanto, Harry prese un piatto di asparagi selvatici e invitò il ragazzo a prenderne uno.

Poi, da una ciotola posta sul tavolo, scelse un uovo sodo e lo offrì a Louis dicendo:

" Mangiali insieme, vedrai come sono buoni!"

Lo schiavo fece come gli era stato detto e si trovò a provare una delle cose più squisite che avesse mai assaggiato.

Vedendo che Harry prendeva altri asparagi, allungò timidamente la mano verso il piatto e si servì anche lui.

Il banchiere si versò una coppa di vino e la accostò dolcemente alle labbra dello schiavo che, però, si ritrasse subito schifato.

" Posso avere un po' di acqua ?" chiese timidamente ed Harry lo accontentò subito.

L'uomo, poi, prese un altro piatto dall'aspetto invitante e disse : " Queste sono polpette di maiale e cavolo, una delle specialità di Lucilio..."

Louis ne assaggiò una e poi, trovandole particolarmente saporite, ne mangiò altre.

Ad un certo punto, con la coda dell'occhio, Harry vide lo schiavo infilare alcune polpette in tasca e, capendo subito che lo faceva perché aveva patito tanto la fame, gli disse delicatamente:

" Piccolo, togli il cibo che hai messo nelle tasche e rimettilo nel piatto...domani avrai ancora da mangiare..."

Louis lo guardò colpevole, ma fece subito ciò che gli era stato chiesto, osservando poi da sotto il ventaglio delle sue ciglia la reazione del suo padrone.

" Mi racconti qualcosa di te? Della tua vita..." chiese Harry.

" Io credo di avere sedici o diciassette anni...non so quando sono nato di preciso, però.
Non ho mai avuto i genitori, ho sempre lavorato nel forno fin da quando ero piccolo e...basta...non so altro di me." rispose Louis con tristezza.

Harry, invece, lo abbracciò con trasporto e, dopo averlo stretto un po', proclamò:

" Da questo momento, oggi sarà il tuo compleanno!

Quindi tanti auguri per i tuoi diciassette anni, Louis!"

I piatti che ho descritto in questo capitolo erano molto apprezzati dagli antichi Romani.

Pompei ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora