30. Con te

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Harry si diresse verso la fonte del rumore che aveva udito e, non appena vide cosa stava succedendo, un'ira cieca lo colpì.

Louis era sdraiato a terra rannicchiato su se stesso, mentre uno dei giardinieri della villa stava cercando di spogliarlo.

Harry si precipitò come una furia contro l'uomo e lo prese a pugni.

" Veturio!" urlò con tutte le sue forze.

L'attendente arrivò di corsa e ammutolì di fronte alla scena.

" Porta questo bastardo nella cella di correzione e domani vendilo a qualcuno.
Riferisci a tutti i servi della villa che se uno di loro osa anche solo toccare Louis la loro vita sarà finita, chiaro?"

Veturio annuì e trascinò via l'uomo.

Harry guardò Louis rannicchiato per terra e il suo cuore finalmente parlò...voleva quel cucciolo per sè e voleva che imparasse a sorridere alla vita.

Quindi si chinò e disse:

" Vieni, passerotto, andiamo a dormire "

Louis si rialzò a fatica con il viso devastato dal dolore e chiese:

" Padrone, perché tutti mi vogliono fare male? Perché nessuno mi vuole bene? Io non ho mai fatto nulla di cattivo nella vita...non è colpa mia se sono uno schiavo..."

Harry lo abbracciò di slancio e gli disse:

" Non è colpa tua...non è colpa tua..."

" Padrone...tu...tu...mi vuoi un pochino di bene? Non chiedo tanto, solo un po' di bene grande come un granello di sale...."

Harry si scostò dolcemente dall'abbraccio, gli sollevò il mento con due dita e si specchiò nelle iridi blu di Louis.

Si chinò leggermente e posò un bacio leggero sulle labbra del ragazzo, che subito si distesero in un bel sorriso.

" Allora mi vuoi un po' di bene..." sussurrò Louis.

Harry annuì e gli accarezzò i capelli dolcemente.

" Io ....io ci ho ripensato...posso...posso avere la bambola? Solo per un po' di tempo...poi quando la vorrai dare a qualcun altro...te la restituisco.
Non la rovinerò, padrone..." disse Louis, torcendosi nervosamente le mani.

Harry, allora, si allontanò un istante e tornò con il giocattolo e, non appena lo schiavo l'ebbe tra le mani, lo strinse dolcemente cullandolo.

" Andiamo adesso, Louis, è tardi...ti accompagno nella tua stanzetta." affermò il banchiere risoluto.

" Io...non...per favore...non farmi stare da solo...ho paura..." rispose lo schiavo con un sussurro.

" Louis..." provò a convincerlo Harry.

" Ti prego....non ti darò fastidio...occuperò solo un angolino...oppure posso dormire per terra...mi basta sapere che ci sei..."

Harry allora cedette, lo prese per mano e lo portò a dormire nella sua stanza.

Pompei ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora