Capitolo 26 - La mia stella

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Capitolo 26 – La mia stella

Pareva una marcia funebre la nostra.

L'odore di bruciato era entrato anche nella scuola, ma fortunatamente si era fermato solo ai primi piani.

Al decimo piano l'area era stantia, come sempre. Le finestre parevano sigillate, mentre le porte delle camere spalancate, come ad invitarci ad entrare, senza però promettere che saremmo potuti in seguito uscirne.

Non fui evidentemente l'unica a ricevere tale sensazione, perché tutti gli studenti decisero di accamparsi in corridoio, una volta giunti.

Tutti i Wisteria erano lì. Gli insegnanti non ci avevano diviso per sesso, ma semplicemente per fiore. Anche volendo, a coppie, probabilmente ci sarebbe stata una camera per tutti.

Impelagava il silenzio, mentre ci accingevamo a prendere posto.

Quasi ci fossimo trasformati in una batteria di polli d'allevamento, quando l'ultimo di noi entrò, si sentì dietro di lui il forte tonfo della porta, seguito dal sinistro ruotare di una chiave, nella serratura.

In trappola.

Se anche solo un Fiore, differente da noi, fosse riuscito ad entrare, saremmo morti tutti, in quel momento.

<< Non possiamo starcene con le mani in mano >> sussurrai ad Abby, accanto a me.

Lei si limitò a scuotere la testa e a nascondere il viso, tra le ginocchia che abbracciava.

<< Hai ragione Neva >> disse Adam, poco distante, << Se non facciamo qualcosa, ho il timore che non passeremo la notte. >>

<< Come noi anche gli altri probabilmente saranno stati rinchiusi nelle proprie stanze, ma quelli che prima incitavano alla violenza avranno tempo per progettare qualcosa. >> continuò, alzando la voce, in modo da farsi udire da tutti.

<< Non possiamo uscire >> intervenne la voce di una ragazza.

Aveva i capelli neri, lunghi e le guance arrossate. La pelle invece olivastra, pareva quella tipica di chi abita sulle coste meridionali.

<< Ci hanno chiusi dentro, ovvio che non possiamo >> commentò un'altra, pulendosi il viso, dalla polvere.

Si trovava dall'altra parte del corridoio, eppure i suoi capelli rosa shocking sembravano un pugno in occhio, o l'unica nota di colore, a seconda dei punti di vista...

<< Intendevo che sarebbe un suicidio >> rimarcò la prima, scostandole un'occhiataccia.

<< Dobbiamo prendere delle misure di precauzione >> chiarì Lucas, fece per aggiungere dell'altro, ma un ragazzo si intromise.

<< Con ogni probabilità ci sarà un insegnante a fare da guardia alla porta >> fece notare.

Aveva una corporatura robusta e per certi aspetti assomigliava ad Adam.

<< L'insegnante più alto di cui disponiamo è solo un Tulipano. Se arrivassero delle Rose o delle Ipomee d'Alba? Il Prof verrebbe messo k.o., senza contare che potrebbero non entrare dalle finestre, dato che siamo al decimo piano, ma credete che non sarebbero in grado di farvi passare qualcosa trai vetri, o sotto di essi? >> esordì Lucas furioso.

Si era alzato in piedi, e i suoi capelli di solito messi in "disordine ad arte" col gel, ora ricchi di polvere, parevano un piccolo cespuglio grigio.

<< Calmati >> mormorò Adam, costringendolo a farlo sedere nuovamente.

<< Questi attacchi non giovano né a noi, né alle Lande. Noi siamo in trappola e rischiamo di esser fatti fuori, appena giriamo l'angolo, o se guardiamo troppo un altro Fiore. Dobbiamo trovare il modo di restare quanto meno uniti, soprattutto questa notte. >>

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