Capitolo 27: La fiducia non va a braccetto coi segreti.

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Capitolo 27: La fiducia non va a braccetto coi segreti.

La mattina del giorno dopo, quasi tutti gli studenti parevano essersi volatilizzati.

Quando la porta dei dormitori femminili dei Wisteria venne aperta e ci riversammo, in formazione compatta nei meandri dell'Accademia, pareva non esserci una sola anima all'infuori di noi.

Per quanto la fame fosse moltissima, nessuno ebbe il coraggio o prese minimamente in considerazione, l'avventurarsi, per la colazione, sino al Ponte.

La mia squadra e molte altre si incamminarono dritte verso l'aula in cui, teoricamente, si sarebbe tenuta lezione.

Quando arrivammo, ad aspettarci c'era Genziana.

Nessuno si mosse dalla soglia della porta e percepii Abby trattenere il fiato.

<< Forza, che fate lì impalati? Prendete posto, non sono qui per perdere tempo >> ordinò la professoressa, senza neppure alzare gli occhi dal quaderno che stava compilando, seduta alla cattedra.

Feci per accorrere al mio banco, come gli altri, ma venni richiamata.

<< Signorina Nevaeh, dobbiamo parlare >> annunciò l'insegnante, rivolgendo verso di me lo sguardo.

Per un attimo la guardai confusa, sorprendendomi anche di quanto insolitamente apparisse poco curata la sua figura. La sua chioma era disordinata e la giacca che indossava era abbottonata un'asola si e una no. Doveva essersi occupata di sedare le rivolte della notte.

D'un tratto però, mentre aspettavo che pronunciasse parola, mi venne mente la conversazione che la mattina prima avevo origliato.

Boccheggiai, cosa dovevo aspettarmi? Che la mia copertura di Aster fosse saltata?

<< Ho valutato attentamente la sua situazione e l'interrogazione che ha portato avanti lo scorso giorno. >> cominciò, rivolgendomi un'espressione severa e distaccata.

Aveva scoperto di El, me lo sentivo. C'era da aspettarselo, in fondo chissà da quanto insegnava.

Era normale presupporre che un nuovo arrivato, dopo un'interrogazione del genere, avesse barato, in qualche modo.

<< Ne ho discusso col preside e anche se non è una procedura per me abituale, ho deciso di cambiarla di classe. >>

Rimasi a bocca aperta e non riuscì a controllarmi, << Cosa? >> domandai esterrefatta.

<< La sua propensione allo studio delle Lande e il fatto che paia dimostrare una marcata abilità nel comprendere i nostri usi e le nostre tradizioni, mi fa ben sperare, nel fatto che riuscirà a seguire le lezioni, da me tenute con gli Iris. >> concluse, per poi rivolgere la sua attenzione al registro e cominciare l'appello.

<< Aspetti >> la interruppi, << mi sta dicendo che non frequenterò più le lezioni con i Glicini? >> chiesi sconvolta.

Forse non se ne era resa conto, ma al momento, qualsiasi fiore della Casta ci voleva morti.

<< è quello che ho detto. Dalla prossima settimana non dovrà più recarsi in quest'aula. >> affermò l'insegnante, tornando all'elenco degli studenti.

Feci per parlare nuovamente, ma lei si girò un'ultima volta nella mia direzione, lanciandomi un'occhiata glaciale.

<< Le mie decisioni non si contestano. Vada a sedersi e segua la sua ultima lezione con i Wisteria. Nel fine settimana veda di farsi consegnare il programma di questo corso e di quello che andrà ad intraprendere, così da mettersi in pari. >>

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