Capitolo 30 - Festival parte 2. Nei panni di Selene per un giorno.

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Capitolo 30 – Festival parte 2. Nei panni di Selene per un giorno.

(Questo capitolo non è stato posto a revisioni. è stato scritto di fretta e per tanto conterrà, sicuramente, errori grammaticali e di punteggiatura. Mi scuso in anticipo.)

C'eravamo teletrasportati, o meglio ad ogni insegnante e membro dell'esercito, a cui non fosse stato assegnato un qualche fiore della Casta da proteggere, era stato dato un Eklesir∃ d'argento.

Ci avevano poi circondati, in modo tale che la magia si diffondesse su tutti gli studenti.

Gran parte dei soldati, generale compreso, erano rimasti all'Accademia, per supervisionarla.

Dopo che la luce argentata ci aveva avvolti, i contorni dell'edificio erano iniziati a scomparire, per lasciare il posto alla città di Tenot.

Questa sorgeva in pianura, per lo più.

Era in parte avvolta dai boschi, ma questi, seppur compatti, non presentavano alberi di grosse dimensioni, ma al contrario, esili alberi da frutto.

Seppur fosse inverno, erano tutti in fiore. Per quanto ne sapevo, poteva anche esser qualcosa di normale, dato che non riuscivo a riconoscerne nessuno.

Tenevo ancora la mano di Abby.

Eravamo in una sorta di raduna, che si andava ad immettere in più strade, già ricche di bancarelle e rumore, seppur fossimo ancora alle prime ore della mattinata.

Mentre gli insegnanti si premuravano di consegnare una cartina della zona ad ogni squadra, mi presi un attimo per osservare da cosa erano travestiti i miei amici.

Lucas era un elfo. Con le orecchie appunta e la parrucca celeste intrecciata, era facile riconoscerlo.

Indossava una veste di ugual colore e ai piedi pareva calzare scarpe di corteccia.

Adam era, invece, un fauno.

Vestiva con dei semplici pantaloni marroni, che andavano a coprirli i piedi, così che passassero per zoccoli. Sul capo facevano mostra due lunghe e bitorzolute corna.

Era oggetto di più sguardi, da parte delle ragazze, dato che il suo costume lo lasciava a torso scoperto.

Adocchiai Delia nella folla, che via via andava a disperdersi, verso il Festival.

Indossava una parrucca nera, sormontata da una tiara. Dietro di lei facevano mostra due ali da fata, come quelle di Abby, solo decisamente più elaborate.

Il suo vestito, d'alta sartoria, era quello di una principessa o di una regina, e si faceva largo tra la massa, con grazia. Chiunque vi scontrasse, quasi per tener fede al gioco, si inchinava, o forse portava semplicemente alla consorte del Giglio, come membro della Casta.

Di Iarlaith non c'era traccia.

Ma forse era meglio così, mi decisi, dato il costume che indossavo.

<< Forza incamminiamoci anche noi >> mi spronò la mia compagna di stanza, trascinandomi verso quella che doveva essere una delle vie principali.

La città pareva davvero abitata da nani, elfi e fate. Tolto il fatto che la maggior parte delle persone erano vestite come tali, anche le piccole case a schiera, colorate e avvolte, per lo più da edera e altri fiori, facevano la loro parte.

Ai piedi di queste erano state allestite ogni sorta di bancarella. L'aria era ricca di profumi speziati e dolci, mentre si rivolgeva lo sguardo al cielo si potevano vedere ghirlande di fiori, appartenenti alla Casta.

<< Non ho mai visto nulla di simile >> mormorò Adam, davanti a noi.

<< Già >> affermò Lucas, con lo sguardo sognante.

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