{ se vi piace la storia lasciate un like e un commento,non fatemi solo la visualizzazione please :)
Buona lettura }
Sono Di Nuovo davanti lo specchio, indeciso su cosa indossare per un altro noioso giorno di lavoro. Vorrei mettere i miei pantaloni strappati e una maglietta qualsiasi, ma sembrerei uno studente. Alla fine prendo dei jeans neri attillati e una camicia bianca, infilo le mie convers e scendo le scale. Qualcosa mi blocca dall'aprire la porta di casa, un impulso mi fa tornare nella mia stanza a fare un errore di cui sono certo non usciro facilmente.
Prendo il foulard di Courtney e me lo lego al collo. Nella silenziosa stanza si sentono solo i miei profondi respiri, e un gran senso di colpa.
Dopo 10 minuti passati a sorpassare degli incapaci , nel traffico, raggiungo l'istituo, parcheggio l'auto nel posto assegnato e scendo.
Un Branco di ragazzi e ragazze in cerchio spostano il loro aguardo su di me e la mia macchina. Le ragazze dovrebbero chiudere quella bocca e smettere si abavate, attirano le mosche. Iragazzi guardano la mia auto con ammirazione, manco fosse un donna nuda. Adolescenti.
Prendo la mia valigetta e saluto le troie con un cenno del capo, in risposta ricevo solo striduli urletti e le solite frasi "oddio ci ha salutato, oddio svengo" bambinette.Scuoto la testa e entro definitivamente nell istituo. Mi prendo un caffè e raggiungo l'aula di letteratura. Quasi dimenticavo che devo vedere la sua brutta faccia ogni giorno, insomma non brutta... Perchè è parecchio bella, ma shh, devo tenere a bada i miei pensieri.
Mi siedo sulla cattedra aspettando l'entrata dei ragazzi. Scruto con lo sguardo ogni singolo banco , e le scritte che i ragazzi hanno fatto. Scritte stupide , inutili e insignificanti. Su uno noto una scritta particolare scritta con il pennarello indelebile : Ross 💕, sorrido nel pensare a chi apprtenga il banco.
Bene , ho fatto colpo, la preda è nel sacco.
Prendo una matita dal mio astuccio e aggiungo sotto : pensami sempre piccola 💕
Torno a sedermi sulla cattedra,e in quel' istante la campanella suona e i ragazzi entrano.
Un Buongiorno dopo l'altro sono tutti presenti.Meglio , una scocciatura in meno,non dovrò ripetere l'argomento all'infinito.
Ora che guardo meglio manca ancora una persona. La smith.
Poco dopo bussano alla porta e con mia sorpresa , Emma, è in ritardo. Non mancano di certo le sue infinite scuse per il ritardo, che giustifico solo per il modo in cui è vestita. Converse nere ai piedi, mantenute perfettamente, le mie in confronto sono più vecchie di mio nonno, degli skinny color jeans che gli evidenziano le forme ,e una camicia a quadri bianchi e neri. Cazzo.
Appena si siede , gli si spalancano gli occhi e le guance gli si colorano di un rosso acceso.
Deve aver visto la scritta, infatti non perde un secondo per prendere la gomma e cancellare il tutto.
Soddifatto della sua reazione inizo la lezione.
***
L'ora sta per finire ma so gia che per me non finirà.
Come previsto suona, e solo 10 dei 20 studenti della mia classe rimane nell' aula.
Aspetto che tutti escano prima di continuare la lezione.
Si sente bussare ancora e sbiffando dico "Avanti"
Il preside Stevenson entra.
"Scusi dovrei parlare con lei Lynch, potrebbe uscire un secondo"
So cosa deve dirmi, e non ho proprio voglia di sentire dei rimproveri da questo vecchiaccio.
"Si, arrivo" svogliatamente mi alzo e esco dall'aula.
"Mi dica" mi rivolgo al vecchio un po troppo gentilmente per i miei gusti.
"So Che lei non è stato informato del cambiamento dell'orario"
Cambiamento dell'orario?
"Puo spiegarsi meglio.."
"Si ecco, abbiamo cambiato l'ora di due corsi , il suo e quello di scienze della vita, in poche parole gli studenti che sono nella sua classe ora dovrebbero essere nell'aula infondo al corridoio, e viceversa." Non capisco perche dirlo a me, non fa differenza, dovrebbe dirlo agli studenti, non mi cambia se sono questi studenti o quelli a cui spiegare...non c'è nessuno che io voglia vedere. Apparte la Smith.
"È una cosa da dire agli studenti questa."gli ricordo.
"Il punto è che ,il professore è assente e siccome si sono scombussolati molti orari , il supplente nell'altra classe ha gia 30 alunni e mi chiedevo se lei potesse sostenere la lezione di scienze naturale durante la sua prossima ora."
Che palle.
"Si , va bene." Tanto non ho altre opzioni , vero vecchio?
"Bene, qui cè l'avviso da dare ai ragazzi e la lezione che deve sostenere, arrivederci"
" Arrivederci." Idota.
Mandando i peggio insulti al preside Stevenson , rientro nella classe per dare la notizia.
"Allora ragazzi, prendete la vostra agenda e scrivete questo avviso, statemi a sentire non lo ripeteró due volte."
Nel dettare l'avviso ho tutti gli occhi e le orecchie della classe puntati verso di me per sentirmi. Tutti tranne la smith. Deve aver preso sonno. Perche ha preso sonno, che cazzo gli ha fatto Stellan? Merda, se l'ha toccata con un solo dito io.... Ma che cazzo sto dicendo.
Faccio cenno alla classe di stare zitti.
"shh, zitti" indico con il dito Emma che dorme.
Mentre cammino per arrivare al suo banco , gli occhi della classe mi seguono.
Mi avvicino a lei. Gli lascio un umido bacio sul collo e gli sussuro, per modo di dire..."svegliati piccola" gli lascio un altro bacio sul collo.
Sembra Pronunciare qualcosa, sembra un gemito soffocato
"Oh Ross"
Di colpo si sveglia e mi allontana.
"S-scusi prof." Diventa paonazza e poi rossa, ritorna paonazza e poi di nuovo rossa.
"Shh, dormi e sognami quanto vuoi" gli sussurro ancora ghignando e torno al mio posto.
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HEY TIZIE.❣
SPERO DI NON AVERVI FATTO ASPETTARE REOPPO PER QUESTO CAPITOLO, SO CHE NON È UN GRANCHE , MA COMUNQUE COME SEMPRE, SPERO VI PIACCIA. CONTINUO A 10 LIKE E 5 COMMENTI (non fatti dalla stessa persona ho solamente con scritto : continuaaaaa) E SE QUESTA VOLTA NON VEDO QUELLO RICHIESTO MI DISPIACE MA NON VADO AVANTI. HO GIA ALTRI CAPITOLI PRONTI E MI PIACEREBBE ANDARE AVANTI VELOCEMENTE, SCUSATE SEMBRA CHE VI STO RIMPROVERANDO.
COMUNQUE IO TORNO A SCUOLA LUNEDI PERCHE DA M SI RIENTRA SEMPRE DOPO, QUINDI AVRÓ PIU TEMPO PER POTER 'AGGIORNARE E SCRIVERE'
UN BACIOSS
#R5SOS
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Teacher /R.L
Fanfiction[In Revisione] Non poteva essere reale, quel sentimento. Non poteva essere reale cio che io provavo per lui. Ma non potevo neanche pensare il contrario...lui e quei suoi stupidi giochetti, quegli sguardi, quel suo modo di essere dolce e furioso all...
