Non dicemmo niente a Zac, per oltre un mese ma comunque io dovetti partire per andare trovare Courtney.
Le sue condizioni erano stabili, fortunatamente si sarebbe ripresa entro un paio di mesi, certo si sarebbe persa un'estate con nostro figlio, ma l'importante ora è che torni ad essere la stessa donna di una volta.
Quella donna così, forte, coraggiosa, pronta a lottare fino alla fine, purché tutto torni giusto come prima.L'ho sempre ammirata molto, e anche ora , sono seduto qui su questa scomodissima sedia ad osservarla dormire.
Tutti questi macchinari mi mettono in soggezione.
Courtney si muove, lentamente apre gli occhi, e finalmente, rendendosi conto di dove si trova, inizia a scorgere con gli occhi ogni singolo particolare della stanza.
Mi vede, intento a fissare il suo braccio e la sua gamba rotta, e quel fastidiosissimo collare bianco sul collo."Cosa ci fai tu qui?" Mi chiese con un filo di voce.
"Sono venuto a vedere come stavi? Quindi...ti senti meglio?"
Mi guardò, disgustata, e sempre con un filo di voce aggiunse.
"Oh, certo sto benissimo, non puoi capite quanto, infatti il gesso alla gamba e sul braccio sono solo per bellezza...sai, ora va di moda" la sua risposta sarcastica mi fece una crepa nel petto, non me la ricordavo così, acida, se così si può definire.
"Va via" mi disse guardando fisso, fuori dalla finestra."Ho intenzione di restare per altri due giorni, e non ho bisogno del tuo consenso, resterò. Fine della storia" tornò a guardarmi.
"Smettila di fare il bambino e tornatene a casa." Il suo viso pieno di lividi la rendeva le sie espressioni ancora più cupe."Sta zitta, resterò due giorni e poi andrò via, devo badare a nostro figlio"
Non so se riuscirò ad ottenere un po di rispetto, ma la cosa certa è che Courtney è molto preoccupata per lui.
Si gira di scatto verso di me.
"C-come sta il mio piccolo? Gli è arrivato il mio regalo di compleanno? Ha dei buoni amici?"provò a dire balbettando.Sorrisi tirando fuori una piccola risatina.
"Sta benissimo, e grazie, di avermelo portato, mi rende felice quella piccola peste, è un bambino speciale, diverso dagli altri, credo sia l'unico bambino a piacermi o al quale io possa piacere"dissi con fare sicuro, insomma i bambini non mi sono mai piaciuti e io non sono mai piaciuto a loro.
Mi sorrise.
"Sei suo padre e lui è tuo figlio, mi pare ovvio"
Mi fece cenno di sedermi, sapevo che l'argomento 'Zac' l'avrebbe addolcita, ma mi stupisco di quanto sia facile fargli cambiare umore, parlando solo del bambino.
La feci parlare, mi raccontò tutto quello che era successo dopo il disastro, e io non potei trattenere le lacrime, troppo male gli è stato causato , o meglio, gli ho causato, come diamine ho fatto a fare una stronzata del genere, con la ragazza che amavo, non potrò mai perdonarmelo, non credo che farla venire da noi possa diminuire i miei sensi di colpa e ogni mia preoccupazione riguardo a lei.
"Hey, Ross, non c'è bisogno di piangere, grazie a Zac ho ritrovato la felicità che non avevo da tempo, lui è la causa di ogni mio sorriso, ha riempito il mio cuore di gioia e ha colmato la mia testa di un solo e unico pensiero al quanto stupendo" sorrise " insomma, mi ricordo quando ha detto per la prima volta mamma...aveva 9 mesi, era un piccolo batuffolo di carne, con quelle guanciotte e quel suo sorrisone stampato in faccia, i morbidi capelli biondi che mi piaceva accarezzare."
Un sorriso ancora più bello spunto sul suo viso, e anche sul mio.
"Mi ricorda te"
Mi incupì all'instante."In senso buono, tranquillo" mi prese la mano.
Ma subito dopo la lasciò.
"Ogni suo piccolo gesto mi ricorda te, siete uguali, è per questo che sono riuscita a perdonarti" mi sedetti con la schiena dritta. "In parte" aggiunse ridendo. " Sei tu che mi hai dato questo, dono, e se Zac è la causa del mio sorriso è solo grazie a te, lo devo a te. Quindi, in poche parole, anche tu hai contribuito al ritorno della mia sperduta felicità" ridemmo " e voglio specificare che era assente da molto prima di quel casino, non sei stato solo tu, ci sono stati molti altri fattori in anni precedenti, e giuro, che quando tu sei arrivato, era ritornata anche una parte di me stessa...che in solo due anni era scomparsa ancora." Mi strinse più forte la mano. " Quindi, grazie e ancora grazie, scusa se non sono mai riuscita a dirti tutto questo in 4 anni, scusa se ti ho fatto stare in pena e ti ho fatto credere di essere la colpa la causa di tutti o disastri della mia vita, scusami se non ti ho parlato prima...e scusami se non ti ho mai detto, di non aver mai smesso di amarti"Amarmi? Oddio...No.
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Spero che vi sia piaciuto e che abbia commosso voi, come anche me....
Volevo informarvi che ho pubblicato una nuova piccola storia, si chiama Eyes 00.00 , è su Ross, sarà aggiornata molto spesso, è un genere diverso dagli altri, e l'ho scritta per farvi leggere qualcosa mentre aspettate l'aggiornamento di questa pazza storia...hahaha.
http://w.tt/1WtwIrs
Ecco il link de primo capitolo...spero passiate a leggerla e che vi piaccia...se volete lasciate un like un commento....Volevo dirvi che non era questo il capitolo che avevo intenzione di scrivere...avevo tutta un'altra idea, ma mi sono stupita rileggendolo, avrei voluto scrivere cose completamente diverse, eppure si sa, gli scrittori scrivono quello che provano, nei loro libri, o la prima cosa che gli passa in mente scrivendo una parola, infatti da quella parola riesco a scrivere un completo discorso, magari senza neanche averlo pensato, hanno fatto tutto le miei dita e le lettere sulla tastiera, non ha lavorato solo il mio cervello, ha lavorato anche il mio cuore.
Comunque....piccole #Remma shippers continuo a 15 like e 10 commenti
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Teacher /R.L
Fanfiction[In Revisione] Non poteva essere reale, quel sentimento. Non poteva essere reale cio che io provavo per lui. Ma non potevo neanche pensare il contrario...lui e quei suoi stupidi giochetti, quegli sguardi, quel suo modo di essere dolce e furioso all...