Cap 27 (Ross's POV)

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Tuo figlio.
Quelle parole rimbombavano nella mia mente, come una condanna.

Feci qualche passo indietro, poi uno avanti.
Quella piccola tenera e così indifesa creatura non poteva essere mia. Così pura, e così sbagliata.

Nella mia mente passarono immagini di 4 anni fa, le carezze gli sguardi, non ho mai immaginato che Courtney, dopo l'accaduto potesse essere incinta.

Emma era ancora li, in mobile, con le lacrime a gli occhi. Solo in quel momento mi resi conto di ciò che le stavo facendo.Avrei dovuto allontanarla al più presto da me, anche se mi sarebbe costato mille rimpianti, ma come dico io, meglio mille rimpianti che un solo rimorso.

Ero shoccato, i miei respiri erano affannati, e sentivo le mie gambe tremare. L'unica cosa che avrei potuto fare era scappare via. Si scappare via, dalle troppe emozioni, troppi ricordi, troppi pensieri e troppa paura.

Scappai via, corsi, non sapendo neanche quale fosse la mia meta, l'unica cosa che riuscì a percepire era l'infrangersi delle onde sugli scogli, che in quel momento sembrava assomigliare tanto al frantumarsi del mio cuore.
Non potevo credere di essere padre,non poteva essere mio quel bambino, eppure ogni cosa sembrava riportarmi a lui.

Rimasi li per circa due ore, si stava bene, era il mio posto preferito, li potevo scaricare tutta la mia rabbia, fare le mie riflessione e vivere un po di pace estraniandomi da tutto, nessuno avrebbe potuto trovarmi, nessuno a parte...
"Ross" il suo tono leggere e pacato si fece largo nelle mie orecchie, seguito dal tenue rumore della sabbia che andava a spostarsi sotto il peso della ragazza alle mie spalle.
"Come hai fatto a trovarmi?" Gli chiesi non sicuro della risposta.

Emma si sedette affianco a me, mi scansai di poco,e la sua espressione mi dava quasi i brividi.
"Durante il viaggio mi hai detto che amavi il mare e la tranquillità, ecco perché non poteva esserci altro posto a Los Angeles oltre questo dove cercarti" avevo raccontato fin troppo a quella ragazza.

Il rumore del mare, del vento e dei gabbiani è sempre stato l'unico a farmi stare in pace con l'anima, la mia malata, oscura, anima.

"Devo dirti una cosa" il suo tono si fece preoccupato e di istinto mi girai verso lei per capire cosa avesse.

Era seduta distesa con le gambe e io poco distante con le gambe al petto.
Non sapevo cosa volesse dirmi, ma di sicuro non era nulla di buono.

"Parla." Dissi secco.

Esitò un po prima di parlare e prima di dire la frase in questione si inceppò fra qualche Emh e Umm...
"Courtney ti ha lasciato il bambino per qualche settimana, dovrà partire per uno stage in inghilterra e dato che..."-si fermó un secondo"...mi ha detto di dirti che, per colpa tua aveva perso tutto e tutti, non aveva nessuno a cui lasciarlo e che forse sarebbe stata una buona occasione per...bhe...conoscerti,l'ha lasciato a casa tua"

Mi girai ,ghignando, verso di lei. Sapevo che aveva addolcito le parole di Courtney , non avrebbe mai potuto dire certe cose.

"Dimmi quali sono state le sue vere parole...Ora."la guardai storto, si intimorì ma tornò a parlare.
"Ha detto:In queste settimane nn posso occuparmi del bambino, quindi ci sono due possibilità, o lo lascio per la strada a giro vagare o lo tiene Ross, e tu. Non ho i soldi per comprare due biglietti. Si spera solo che dopo questo stage ne avrò almeno un po' per comprarne uno di ritorno,ora tini, ecco il suo bosone con tutto quello che ha e la lista delle sue esigenze. Trattalo bene, è l'unica cosa che mi è rimasta."-si girò a guardarlo-"...giuro sono state parole molto dolci quelle che poi gli ha detto prima di andare via, vuoi sentirle?"
Mi chiese un po' esitante.
Io annui, infondo non avevo nulla da fare. Mi sarei dovuto comunque occupare del piccolo mostro, ormai ne valeva la pena.
"Ha detto: Ciao amore della mamma, ricordati che sei l'unica ragione per cui ho voglia di vivere, comportati bene con la sua famiglia, magari con lui fai anche il cattivello ma impegnati nel fare quello che ti ho insegnato. Ti amo piccolo mio. Co rivedremo tranquillo."-la guardavo mentre spiegava il tutto, eppure riuscirono a commuovermi le ultime parole che disse in seguito, parole che il piccolo mostro, de quale dovevo imparare il nome , non aveva sentito, ma che la ragazza al mio fianco, si- e poi piangendo filò via, dando un ultimo sguardo al piccolo che tornò ad abbracciare ancora una volta , prima di dirgli: ci rivedremo di sicuro, non so fra quanto , non so dove, ma amore mio ti prometto che passeremo anche un altro, solo, unico giorno insieme."

Dio mio.

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HEY TIZIEEE.
Nuovo capitolo:
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ARIANA GRANDE DANGEROUS WOMAn...DROGA.

Teacher /R.LDove le storie prendono vita. Scoprilo ora