Mi alzai dalla cattedra,mo diressi verso il suo banco e la baciai.
Un bacio violento, ma pieno di passione.
Le mie braccia intorno alla sua vita, le sue mani nei miei capelli, e i sorrisi sotto i baci."Ti amo" le dissi, e quegli instanti si trasformarono in attimi,che diventarono minuti.
Avrei voluto che quel poco tempo che avevamo a disposizione fossi infinito.Ma purtroppo il suono dell'ultima campanella ci fece distaccare.
Ci guardammo un ultima volta negli occhi, senza pronunciare parola, un ultimo bacio a stampo e poi filò via, lasciandomi solo, con i troppi pensieri e le troppe emozioni che mi frullavano in testa.Uscì poco dopo da quella struttura, e potrebbe sembrare strano, ma riuscivo a percepire ancora il duo profumo nell'aria, potevo immaginare il suo sorriso e la sua risata, la sua calda voce che mi sussurrava dolci parole, i suoi occhi verdi persi nei miei, e i suoi baci stregati che mi facevano perdere il senno.
Mi rifugiai in casa, con quella piccola peste di Zac, mio figlio, ultimamente era tanto il tempo che passava con sua zia Rydel e il suo fidanzato Ellington,eppure sembrava felice.
"Papà" mi corse in contro, lo strinsi e lo presi in braccio.
"Lo sai che la zia Delly mi darà un cuginetto..."
Rimasi colpito da quelle poche parole che uscirono dalla bocca del piccolo.
In quel momento la bionda e il suo ragazzo spuntarono fuori dalla cucina.
Feci scendere Zac e corri ad abbracciare la mia unica sorella, che tanto aveva aspettato quell'opportunità.
"Oh mio dio, che notiziona" ero ancor sconvolto, quelle furono le uniche parole che riuscì a pronunciare.
"Ha spaventato anche noi" disse Rydel con un sorriso che arrivava fino agli occhi. Mi piaceva vederla così, felice, dopo tutto quello che ha passato nell'adolescenza, è un vene che ora possa ritrovarsi a questo punto, con Ellington che per quanto non mo sia mai andato a genio, è entrato nella vita di mia sorella e l'ha stravolta, dovrei ringraziarlo per molte cose, la prima è per aver fatto ritrovate la forza a Rydel, che pure avendola persa, ne distribuiva un pezzetto a tutti noi in casa, quando ne avevamo bisogno.
"Credevo che dopo l'accaduto non saresti più stata fertile,non potrei essere più felice ed orgoglioso di te sorellina" la abbraccia e un altro sorriso le spuntò sul volto.
"Questo deve essere un miracolo, per tutti quelli che ha fatto lei, non ricevendone neanche uno in cambio" disse il moro al suo fianco."Allora? Avrò un cuginetto o una cuginetta?" Si intromise Zac, guardandosi intorno.
L'innocenza di quel bambino era ormai da qualche settimana, una delle ragioni del mio sorriso, anche per quanto potesse ricordarmi un brutto periodo. Courtney, che ancora girovagava come perduta, nella mia malata mente.
***
10.30 pm
Messaggio da Emma <3Ross, ho bisogno di te.
Non sapevo cosa rispondere al messaggio.
Cosa è successo?
Non ci volle tanto prima che rispondesse.
Nulla, ho solo bisogno di stare con qualcuno con cui possa sentirmi al sicuro.
Era ancora a casa da sola?
Dimmi cosa ti preoccupa. Sono molte le volte in cui sei in casa da sola, eppure, questa è la prima che mi mandi un messaggio in cui mi dici che hai bisogno di me, amore.
Inviai il messaggio prima che potessi pentirmene. Subito una risposta.
E va bene. Credo che ci sia qualcuno in casa.
Oddio.
Come? E tu dov sei ? Sei al sicuro? Ti sei nascosta? Stai bene?
Si, sto bene. Sono nella mia stanza, ma sento dei passi sulle scale e dei rumori striduli provenire dalla stanza accanto.
Ascoltami. Sto arrivando, non preoccuparti, rimani calma e nasconditi da qualche parte nella tua stanza.
Inviai il messaggio, passarono cinque minuti, nessuna risposta.
Amore , rispondi, ti prego.
Corsi subito in macchina allacciando di fretta Zac nel seggiolino sui sedili posteriori.
Corsi il più veloce possibile, feci continui sorpassi, anche non dovuti, e inutile dire che i semafori per me non contavano, sapevo di avere un bambino a bordo, ma in questo momento c'erano troppe cose in gioco.Parcheggiai nel vialetto di casa, degli Smith, dissi a Zac di rimanere in auto, dicendogli che se avrebbe avuto bisogno di me gli bastava premere il pulsante rosso al center del monitor della macchina e si sarebbe attivato un allarme sul mio telefono.
Per mia fortuna ebbi una buona idea quando comprai l'auto, i finestrini oscurati permettevano di vedere fuori, ma non l'interno dell'auto.Non sapevo come entrare, nessuna finestra spaccata e nessuna porta rotta,questo era gia un buon segno, significava che nessuno sarebbe potuto entrar all'infuori della famiglia Smith.
In quel momento una probabile idea di speranza mi passò per la mente. Suo fratello.
Comunque non ero troppo sicuro della mia ipotesi. Cercai una chiave di scorta ovunque, ma nulla.
Forse era sul retro. Niente. La casetta sull'albero.
Frugai nei vari piccoli mobili presenti nella piccola dimora.
Bingo. La trovai sotto una scatola che diceva "e se proprio qualcuno si dimenticasse, ecco la chiave di gran classe" Risi, riconoscendo la scrittura di una piccola Emma , che giocava con le rime.Mi ricordai la poesia che mi dedicò la mattina stessa, stupenda.
Con un colpo aprì la porta.
Un ulto sommosso, proveniente dalla stanza di Emma, mi scosse e mi brucio dentro.
Corsi nella stanza."Riker?"
______
HELLO PEOPLE.
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO.CONTINUO A 10 STELLINE E 8 COMMENTI.
Un bacio a tutte.
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Teacher /R.L
Fanfiction[In Revisione] Non poteva essere reale, quel sentimento. Non poteva essere reale cio che io provavo per lui. Ma non potevo neanche pensare il contrario...lui e quei suoi stupidi giochetti, quegli sguardi, quel suo modo di essere dolce e furioso all...