Era passata una settimana dall'ultima volta in cui avevo visto Alex. Una settimana in cui mi ero recata ogni sera fino alle 2 in quel maledetto bar, da sola o con Merida, o con tutti i miei amici. Ma nulla. Di lei nemmeno l'ombra. Pitt credeva che volessi cambiare residenza, ero sempre lì. Passavo il mio tempo facendo la spola dal bancone ai divanetti, bevendo sambuca o altri intrugli (tutto fuorché acqua) e leggendo. Quando proprio non ne potevo più uscivo a prendere una boccata d'aria. Nulla. Non riuscivo a staccarmi di dosso quella sensazione. Vederla riflessa nello specchio, voltarmi, sentire improvvisamente il suo profumo così vicino, un profumo del tutto sconosciuto, il tocco delle sue mani sul mio viso, il solletico dei capelli sulla mia fronte e poi le sue labbra, fresche, morbide, delicate, che premevano e spingevano sulle mie, quel bacio dolce e leggero che si era posato così inaspettatamente su di me. Mi sembrava incredibile. Una persona che avevo visto due volte nella mia vita mi aveva baciata, mi aveva letteralmente strappato un gesto così intimo, così romantico, così sognato. Ed io non la conoscevo. Ero stupita di me stessa. Una persona che nemmeno conosco mi bacia, in un bagno per giunta, ed io non faccio nulla? E' una cosa incredibile. Non sono mai stata un tipo molto aperto. La mia vita era fatta di matematica, letteratura e aiutare gli altri. E basta. Pochi conoscevano la mia vita, la mia storia, e sapevano anche che non amavo particolarmente parlarne. Ridevo e scherzavo con tutti, ero pronta a consolare chiunque me lo chiedesse, ma ero riservata. Molto riservata. Quella donna, invece, era riuscita a sopraffarmi, a sciogliere un po' di quel ghiaccio che si era posato sul mio cuore. E non la conoscevo nemmeno. Questa cosa mi destabilizzava, non riuscivo a comprenderla. E quando non capisco le cose, vado in tilt. Mi chiudo a riccio finché non riesco ad arrivarci in fondo. Fino alla fine. Dovevo vederla, dovevo parlarle, volevo che mi desse qualche spiegazione.
Quella sera, una settimana dopo quel bacio, mi trovavo al bar con Nicky, Merida e Matt. Stavamo parlando del più e del meno, anche se io con la testa non ero molto presente, cosa che Merida mi fece subito notare.
"Ehi Pipes che succede?"
"Cosa? Niente, perché?"
"Ti vedo un po' strana da qualche giorno a questa parte, sicura che non sia successo nulla?"
Come faceva sempre a capire le cose senza che io le parlassi?
"Ma no Mer, non ho nulla, sono solo un po' stanca... non farmi sempre da fucking psycologist!", adoravo i termini inglesi, rendevano così tanto l'idea!
"Pipe puoi dirmi quello che vuoi, ma tu non me la racconti giusta.."
"Dai Mer, è stata un sessione pesante, è ovvio che sia stanca, sono stanca anch'io", disse Nicky.
"Beh ma ovvio che sono stanca anch'io per gli esami!"
"Ma stai zitta che tu fai Fisica e non sai nemmeno cosa voglia dire studiare!" la schernì Matt tirandole una nocciolina e mettendosi a ridere, mentre io e Nicky tirammo a nostra volta qualche nocciolina a Merida.
"Oddio ecco la setta dei matematici pazzi contro di me", ironizzò e tutti scoppiammo a ridere.
Dopo qualche birra e un giro di tequila-sale-e-limone, era circa l'una, Merida, Nicky e Matt decisero che era giunta l'ora di raggiungere il letto.
"Resto ancora un po' qui", dissi e li salutai.
Mi piaceva, in fin dei conti, rimanere lì dopo che i miei amici se n'erano andati. Mi piaceva stare lì da sola a raccogliermi un po', a pensare alla serata, a bermi l'ultima cosa da sola prima di andare a casa e mettermi a letto, salutando definitivamente la notte. Era una specie di "rito". Certo, in quell'ultima settimana, l'attesa prevedeva anche l'arrivo di una persona, ma in ogni caso, faceva parte di me. Estraniarmi dal mondo e vedere le cose dal dì fuori mi dava modo di riflettere e di raccogliere un po' di felicità dei bei momenti passati insieme agli altri.
Finii la mia anima nera, salutai Pitt e mi voltai verso la porta per uscire.
Ma, come ho detto all'inizio, la vita è davvero imprevedibile.
Quando arrivai quasi davanti alla porta, questa si aprì e capii che non era ancora il momento di andare.
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Just a girl in a bar || WATTYS2016
FanfictionNon sempre sappiamo cosa ci può accadere. La maggior parte delle volte la vita cambia quando meno ce l'aspettiamo: quando stiamo camminando per strada, quando siamo ad una festa alla quale non volevamo andare, quando perdiamo un treno. O, sempliceme...