Chapter 25. Merida

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Piper se n'è andata a casa e vi ha lasciati momentaneamente in pausa. Credete che abbia lasciato solo voi? No, miei cari, ha lasciato qui anche me. La sua soul-sister che tanto decanta. Sì, sono proprio io, Merida. Quindi, per oggi, ci sarò io a raccontarvi cosa sta capitando.

Piper se n'era andata a casa con suo fratello Cal per sistemare delle cose, non mi disse niente di più di un "Ciao, ti chiamo sabato o domenica, appena le acque si saranno sistemate un po' ". Non ero molto sicura che le acque, in lei, si sarebbero calmate e poi, l'ultima volta che era tornata a casa, la meravigliosa idea che era riuscita a partorire era stata quella di voler parlare con Alex, quindi, diciamocelo, non era poi stata un granché. La professoressa Vause. Alex. Mamma mia. Non potevo proprio sopportare quella ragazza, che all'inizio pensava di essere il dio in terra, sicura di sé, orgogliosa, forte, Piper di qua, Piper di là, la bacia e menate varie...e poi? Si comporta così? Non ci siamo proprio. Ma che persona è una che si comporta così? Mi stava proprio sui coglioni quella Alex, per fortuna se n'è andata e chissà quando torna. Più sta lontana da Piper meglio è.

Erano quasi le 9 del giovedì sera, il giorno in cui Piper era partita, ed io ero ancora in biblioteca. Eravamo rimasti in pochi e io volevo finire il capitolo del libro di Meccanica Quantistica prima di andare a casa, ma una mano mi si posò sulla spalla. Mi voltai.

"Ciao", mi disse Kieran in un largo sorriso.

"Ciao!"

"Sei ancora qui? Pensavo fossi andata a casa..."

"In realtà volevo finire di leggere questo capitolo e poi andare a casa..."

"Cosa stai studiando?"

"Meccanica Quantistica..."

"Uhm, bella..."

"Sì, bella, ma io preferisco Relatività.."

"Io preferisco Struttura della Materia..."

"Sì anche quella non mi dispiace, ma il professore che c'è non spiega molto bene..."

"Chi hai?"

"Il professor Stark..."

"Ah oddio no, lui è orribile, le sue lezioni sono noiosissime..."

"Già, e vogliamo parlare delle camicie da boscaiolo che porta?"

"Cos'hanno le sue camicie?"

"Dai andiamo, sono orribili..."

"Io non le trovo poi così male..."

"Perché sei un uomo e per lo più fisico, un binomio fatale per quanto riguarda la moda..."

"Mamma mia, sei proprio una donna, che non può fare a meno di guardare come è vestita una persona!"

"Certo che guardo! Ce l'ho davanti a lezione! Come potrei non notare come si veste?"

"Sì sì certo, e tu pensi di essere una fisica seria?", e scoppia in una risata che guadagna le occhiatacce di quei pochi studenti ancora rimasti in biblioteca.

"La vuoi smettere di fare casino? Per colpa tua ci butteranno fuori! Adesso vai via che devo finire di studiare!"

"Senti, ti va se ti aspetto fuori e poi andiamo a berci qualcosa insieme?"

"E perché vorresti venire a bere qualcosa con una fisica poco seria che si dimostra essere donna per il semplice fatto di avere dei gusti su come si veste un professore?"

"Beh, perché ho un cuore nobile, e mi piace la beneficienza..."

"Sparisci dalla mia vista, essere ignobile!", dissi dandogli un pugno sul braccio.

Just a girl in a bar || WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora