Chapter 30. Le scelte di Alex ~ Parte terza

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Avevo salutato Arizona ed ero finalmente tornata. Quando arrivai c'era in me uno strano brio, una strana nuova determinazione, un'improvvisa voglia di spaccare il mondo. Il mio aereo atterrò la mattina di quella fredda giornata di Dicembre, un sabato mattina più precisamente, e avevo intenzione di parlare con Piper quella sera stessa. Per ironia della sorte, non c'eravamo mai scambiate il numero. Avevamo passato così tante ore assieme, ma non c'era mai passato per la testa di dare l'una all'altra il proprio numero di telefono. Penso sempre che il fato sia strano. Quindi decisi che sarei andata fin sotto casa sua, avrei suonato al campanello e avrei chiesto di lei, se non fosse stata lei a rispondermi ma le sue coinquiline. Non mi importava più nulla, era finito il tempo di nascondersi, stavo facendo sul serio.

Uscii di casa verso le 21 e mi misi le cuffiette. La canzone che trovai pronta ad accompagnarmi in quella lunga passeggiata fu "Break me out" dei "The rescue".

"Break me out tonight, I wanna see the sun rising anywhere but here, come with me..Oh, this could be the only chance we get we gotta take it, we don't do it now we'll never make it, lose this crowd...Oh break me out!", era la canzone giusta, mi dava una super carica. Avevo il sorriso stampato sulle labbra, anche perchè il freddo mi stava letteralmente congelando ogni muscolo della faccia. Svoltai l'angolo prima della casa di Piper e li non fu solo il freddo a bloccarmi. Davanti al cancello c'erano Piper ed un ragazzo. Vicini. Molto vicini. E si stavano baciando. Mi ritrassi e mi appoggiai al muro. Il mio sorriso se n'era andato. Il mondo che da quando ero partita da Harvard era pressoché perfetto, si stava sgretolando. Ma cosa mi aspettavo? Che fosse rimasta single per me per sempre? Che mi avesse aspettato? Che idiota che ero stata a pensare di potermela riprendere. In quel momento, in quella ruota di domande estenuanti e pessimiste, una voce dentro di me prese vita : "Cosa sono tutte queste domande? Non voglio ritornare alla vecchia Alex, quell'insicura idiota! Alex! Se vuoi una cosa, se sei determinata a volere una cosa, continua a fare quello per cui sei tornata : prendertela! Certo, c'è un piccolo ostacolo, ma se davvero rivuoi Piper, devi almeno provare a riprendertela!". Ha ragione, questa voce ha perfettamente ragione. Ma lì, su due piedi non riuscivo a trovare nulla. Poi una lampadina si accese. Mi rincamminai verso casa, presi il telefono e digitai un numero. Dall'altro capo mi rispose Arizona.

"Allora?? Com'è andata?? Hai parlato con Piper?"

"Ehm, c'è stato un incidente di percorso..."

"Cosa? Cos'è successo? Qualcosa di grave?"

"No no nulla di grave, è risolvibile... Comunque, potresti prendere il primo aereo e raggiungermi?"

Il silenzio.

"Arizona? Sei ancora in linea?"

"Sì"

"E quindi?"

"Ti ha dato di volta il cervello?"

"Andiamo! Mi serve una mano! Please!"

Arizona riattaccò. Mi aveva letteralmente sbattuto il telefono in faccia.

Dopo qualche minuto mi scrisse un messaggio : "Arrivo lunedì mattina, abbi almeno la creanza di venirmi a prendere all'aeroporto. Fino a lunedì non ti voglio sentire. Ciao"

Che persona fantastica. Mi rimisi le cuffie e decisi di allungare la strada, non ero proprio propensa a ritornare a casa. "So this is what you meant when you said that you were spent and now it's time to build from the bottom of the pit right to the top don't hold back packing my bags and giving the academy a rain check...I don't ever want to let you down, I don't ever want to leave this town 'cause after all this city never sleeps at night...It's time to begin, isn't it? I get a little bit bigger, but then I'll admit, I'm just the same as I was, now don't you understand I'm never changing who I am...". Era "It's time" degli Imagine Dragons, la musica, ancora una volta, non aveva sbagliato.

Il lunedì mattina arrivò Arizona. All'aeroporto mi stava aspettando con una valigia e una borsa. La sua faccia non era delle più allegre, anzi, era alquanto imbronciata, ma non resistetti e mi misi a ridere. Lei cominciò a picchiarmi con la borsa.

"Mi fai prendere un aereo così a caso e ti metti pure a ridere? Ma che razza di persona sei?"

"Ma smettila Arizona che non aspettavi altro che venire a trovarmi!"

"Portami a casa! Devo farmi una doccia!"

"Pure? Mica hai sudato in aereo!", e si incamminò mentre io, dietro di lei, non la smettevo di ridere.

A casa, dopo la doccia, preparai ad Arizona una tazza di tè caldo e le raccontai di quello che avevo visto davanti casa di Piper.

"Ah, wow, fantastico"

"Esattamente quello che ho pensato io quando li ho visti"

"Quindi, Piper, durante la tua assenza, si è fidanzata"

"Già..."

"Con un ragazzo"

"Yes"

"Devo dire che non ha perso tempo la ragazza!"

"Come potrei biasimarla? Dopo tutto quello che ho fatto? Per come mi sono comportata?"

"Hai ragione pure tu...quindi, qual è la tua idea? Come intendi agire?"

"Come intendiamo agire..."

"Aspetta un attimo....hai detto... "intendiamo"?"

"Sì"

"E cosa centro io?"

"Tu mi aiuterai, sennò cosa ti ho fatto venire qui a fare?"

"Pensavo ti servisse sostegno morale!"

"Ma no!"

"Bene, chi ti dice che io voglia fare parte di questa tua...ehm...idea?"

"Io"

"Non è una risposta molto convincente"

"Prima aspetta di sentire il mio piano!"

Raccontai ad Arizona quello che avevo in mente di fare e dopo avermi detto che ero pazza da legare, accettò di aiutarmi.

"Io spero per te che tutto questo funzioni, anche perché io non posso rimanere da te in eterno, quindi, al massimo in una settimana dovrai tirare le somme di qualcosa, e poi, in bene o in male, io ti lascerò!"

"Una settimana va più che bene!"

"Mah, se lo dici tu!"

Quella sera guardammo un film insieme e poi andammo a letto. Io ero assolutamente elettrizzata dalla mia idea e non vedevo l'ora che arrivasse la sera seguente.

Martedì sera, andai con Arizona da Pitt verso le 23. Prima di entrare Arizona si fermò e mi prese per un braccio.

"Aspetta un attimo, se c'è Piper, e c'è anche il suo ragazzo...qual è il piano?"

"Lo stesso"

"Anche se c'è lui?"

"Certo, anzi, direi che è peggio per lui se c'è!"

"Vabbè, era tanto per sapere".

Entrammo. Diedi un'occhiata veloce alla sala e la vidi. Era di spalle. Come la prima volta. Era insieme alla sua amica, Merida, dopotutto, me lo aspettavo. Erano solo loro due. Scostai subito lo sguardo da loro, ma riuscii a vedere Merida dire qualcosa a Piper, evidentemente, qualcosa che la fece voltare. I miei occhi non incontrarono i suoi, ma li sentii, forti come non mai, ma ero quasi convinta che più che su di me, fossero concentrati su Arizona.

Ebbene sì, Piper. Sono tornata.

Just a girl in a bar || WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora