L'alba stava delineando il profilo della città. Le case prendevano dei contorni definiti, le strade cominciavano a popolarsi di macchine, di persone mattutine che uscivano di casa per andare a correre, fare una passeggiata o per andare a lavorare. Ci sedemmo sul muricciolo che correva lungo la stradina. Era bello stare lì a guardare, a veder nascere un nuovo giorno. Mi voltai verso Alex e pensai "Vorrei vedere l'alba con te ogni giorno", ma non lo dissi.
Alex mi guardò e mi sorrise.
"Non avrei potuto desiderare di più di vedere l'alba insieme a te, nemmeno nel mio piano migliore.." mi disse. Io mi limitai a sorriderle, abbassai lo sguardo e poi ritornai a guardare la città. Avevo paura che quel momento finisse, ero felice e non volevo assolutamente nient'altro.
L'alba se n'era ormai andata e il sole era alto in cielo. Cominciammo a scendere e ad andare alla macchina.
"Cosa facciamo?", chiesi ad Alex.
"Pensavo volessi andare a casa, ti vorrai riposare..."
"Sinceramente no..."
"Beh...allora andiamo a fare colazione!"
"Dove?"
"Dove voglio io..."
"Agli ordini!"
Andammo in una pasticceria non lontano da lì. Era molto graziosa: i tavolini erano tondi e bianchi, le sedie era a listarelle di legno e richiamavano un po' quelle dei bistrot francesi, una grandissima vetrina piena di brioches, paste e qualsiasi tipo di dolce si stagliava per tutta la lunghezza del locale. Ordinammo due cappuccini, una brioches alla crema per me e una al cioccolato per lei. Il cappuccino era il più buono che avessi mai bevuto in vita mia.
"Ti piace Piper?"
"Sì, non c'ero mai stata... come fai a conoscerlo?"
"Non ti svelerò tutti i miei trucchi in una volta. Ho i miei assi nella manica, te li mostrerò...sii paziente".
Restammo un po' lì a chiacchierare del più e del meno, a conoscerci, ma nulla di impegnativo. Non parlammo delle nostre vite, ma di libri e scoprii che era un'amante dei libri proprio come me.
Uscimmo e stavolta Alex mi accompagnò a casa. Ci salutammo un po' impacciate. Cosa sarebbe successo di noi?
"Ehm...ci vediamo da Pitt stasera?"
"Sì. Credo proprio di sì", la salutai con un bacio sulla guancia e me ne andai.
Vivevo con Nicky, ed altre due nostre amiche, Norma e Red. Loro, a differenza di me e Nicky studiavano rispettivamente Filosofia e Giurisprudenza. Erano dei personaggi singolari, ma andavamo tutte d'accordo: quando avevo bisogno di fare due risate andavo a chiacchierare con Nicky, quando volevo un po' di conforto andavo da Norma e quando avevo bisogno di un consiglio andavo da Red. Lei era la più concreta del gruppo, la più pratica, oltre che ad essere un'ottima cuoca. Nei giorni speciali preparava delle torte buonissime, e nei giorni non speciali ci deliziava con i suoi irresistibili muffin. Erano più o meno le 9 quando entrai in casa. Erano tutte e tre a tavola a fare colazione e le loro facce erano stupite quando mi videro.
"Pipes? Da dove diavolo vieni? Pensavamo fossi ancora a letto!", disse Nicky.
"Già. Da dove arrivi? Sei stata fuori tutta la notte? Non penso di averti sentito rientrare..", mi chiese Norma.
"Vuoi che ti prepari il caffè?", domandò Red.
Erano tutte molto gentili con me. "No ragazze, ieri sono rientrata tardi, ero fuori con Merida, e stamattina mi...mi sono alzata presto e sono andata a fare una passeggiata...volevo fare un po' di foto.. no grazie Red, sono...sono apposto...", risposi con le prime cose che mi vennero in mente.
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Just a girl in a bar || WATTYS2016
FanfictionNon sempre sappiamo cosa ci può accadere. La maggior parte delle volte la vita cambia quando meno ce l'aspettiamo: quando stiamo camminando per strada, quando siamo ad una festa alla quale non volevamo andare, quando perdiamo un treno. O, sempliceme...