Chapter 11. Un sonno senza sogni

1.5K 95 2
                                    

Non era Alex. E non era Alex nemmeno le altre tre volte che la porta si aprì, fino a quando io e Merida restammo da Pitt, fino alla chiusura.

Inutile dire che ci avevo davvero sperato. Ci avevo sperato veramente.

Merida mi accompagnò a casa e quando stavo per aprire il cancellò mi voltai, sicura che Alex sarebbe stata lì ad aspettarmi con il finestrino abbassato per dirmi "Pipes salta su che ti porto da qualche parte", ma così non è stato. Entrai in casa, convinta di trovarla avvolta nel silenzio ed invece c'era Red, in cucina che stava impastando qualcosa.

"Red che ci fai ancora sveglia? Sono le 2 e mezza..."

"Non riuscivo a dormire e allora sono venuta a cucinare qualcosa..."

"Cosa cucini?"

"Un plumcake, così domani mattina, anzi, tra poche ore quando verrete a fare colazione, potrete mangiare questo..."

Aveva sempre un fare da mamma quando cucinava per noi.

"Come mai non riesci a dormire?"

"Sono pensierosa..."

"E' successo qualcosa?"

"No, semplicemente c'è qualche problema a casa e non riesco a non pensare o a non fare nulla quando qualcosa non va..."

Red era abbastanza chiusa e non parlava molto della sua famiglia.

"Spero nulla di grave, se vuoi parlarne sai che ci sono"

"Grazie Piper"

Restammo un po' in silenzio. Io non riuscivo a trovare la forza per andare a dormire perché sapevo che appena fossi stata da sola, i pensieri mi avrebbero travolto e quindi cercavo di posticipare quel momento il più possibile. Stare nella stessa stanza con qualcuno, anche senza parlare, mi permetteva di mantenere la mente tranquilla, riuscivo a non pensare a nulla.

"Com'è andata la serata con i tuoi compagni? Nicky è tornata prima e mi ha detto che vi siete divertiti..."

"Si si è andato tutto bene. Io sono rimasta fuori un po' di più con Merida mentre gli altri sono andati via prima..."

Altro momento di silenzio.

"Cosa c'è Pipes?"

"Scusa? Niente, perché?"

"Perché è da due giorni che torni la mattina..."

"Come? Io..."

"Piper puoi darla a bere a Norma o a Nicky, ma non a me... quando sei tornata alle 9 di mattina, io non avevo dormito per tutta la notte e alle 4 ero già sveglia ed ero proprio qui in cucina a preparare una torta, quindi la storia delle foto all'alba so che te la sei inventata di sana pianta, e so anche che tu non sei il tipo che dorme fino a mezzogiorno, quindi sicuramente eri stata sveglia tutta la notte, mentre ieri ti ho sentita rientrare ed erano le 6.30 o giù di lì. Solo che io non parlo a vanvera come le altre due, quindi se so le cose, me le tengo per me e in caso ne parlo con la diretta interessata. Quando sei tornata mentre facevamo colazione, mi sono accorta che nei tuoi occhi, sebbene stanchi, c'era un qualcosa che brillava, quindi ho pensato che fosse successo qualcosa di bello, mentre ora i tuoi occhi sono spenti e tristi"

Red aveva questo modo di relazionarsi con le persone che spesso mi spiazzava.

"Io..."

"Non me ne parlare se non vuoi, vorrei solo dirti che anche io ho un cuore, anche non lo mostro sempre e che se ti va di parlare, sono disposta ad ascoltarti..."

Sapevo che se avrei parlato, sarei scoppiata a piangere, quindi cercai di darmi un contegno e provai a dire qualcosa.

"Un paio di settimane fa ho conosciuto una persona e, come dire, mi ha preso molto. In queste due settimane ci siamo viste quasi sempre per caso al bar da Pitt, ma non ci siamo dette molto, fino a che la sera di due giorni fa, quando stavo rientrando, è arrivata sotto casa e mi ha detto che mi doveva portate in un posto. "Sei pazza a salire in macchina con qualcuno che conosci appena", penserai, ma io sentivo che potevo fidarmi. Quando sono tornata alle 9 di mattina, pensavo di aver passato la notte più bella della mia vita. Ho vista l'alba, ho visto nascere il giorno e questa persona mi ha detto parole che nessuno mi aveva mai detto e che mi hanno toccato il cuore..."

"E' una cosa bella..."

"Sì... la sera dopo mi sono trovata con questa persona, che mi ha portata a casa sua e mentre stavamo parlando ci siamo addormentate, quando mi sono svegliata sono tornata qui..."

"E come mai sei così triste? Qualcosa non è andato per il verso giusto?"

"No, anzi, ma forse tutto quello che avevo in mente, tutto quello in cui speravo, forse non si può avverare, con questa persona intendo..."

"Perché? Insomma, la conosci da pochissimo, mi sembra che sapere se le cose andranno bene o meno sia presto per dirlo, ma comunque avete cominciato bene, sembrate prese tutte e due..."

"Non penso che potrà continuare..."

"Ti ripeto, perché?"

"Questo per adesso non posso dirtelo"

"Va bene. Sono contenta che tu me ne abbia parlato"

"Sono contenta che tu mi abbia chiesto cos'ho"

"L'unico consiglio che mi sento di darti è che se tieni davvero tanto ad una persona, se le vuoi bene, se la ami, non la lasci uscire dalla tua vita molto facilmente. Lotta, fai tutto quello che ti è possibile fare se non la vuoi perdere. Le cose, comunque, andranno come devono andare: se è destino che qualcosa accada, accadrà, nessuno ti può dire quando e come, ma accadrà e potrebbe essere adesso come tra dieci anni, ma se due persone sono destinate a stare insieme, staranno insieme"

"Lo terrò a mente, anche se non credo molto nel destino..."

"Posso sapere il nome di questa persona?"

"Alex"

"Ah Alexander...come mio cugino"

"No, Alex...andra"

Red mi guardò. E sorrise.

"Ah, sei proprio un persona da scoprire Pipe!"

"Mi prometti che non ne parlerai alle altre? A Nicky soprattutto?"

"Parlare? E di cosa?"

"Grazie", la abbracciai, anche se sapevo che non era un tipo da "abbracci".

"Vado a letto Red. Grazie per la chiacchierata"

"Non mi ringraziare, buonanotte"

Andai in stanza e pregai di addormentarmi subito, sperando di avere un sonno senza sogni.

Just a girl in a bar || WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora