Chapter 36. Balliamo insieme anche stanotte?

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Durante la notte aveva nevicato ed ora il sole risplendeva sul ghiaccio che si era formato sui tetti, sulle auto parcheggiate nei vialetti, sull'erba del giardino. Piper ripensò a quella serata che aveva trascorso passeggiando, prima di andare da Pitt e di ritrovare Alex.

La stava aspettando seduta al tavolo del soggiorno, con una gamba sulla sedia e l'altra giù, come faceva di solito quando era pensierosa. Mentre Alex preparava la pasta erano rimaste entrambe in silenzio.

Alex portò in tavola le posate, i bicchieri, dell'acqua e dopo poco arrivò con due piatti di pasta al pesto fumante, si sedettero l'una di fronte all'altra e Alex decise che avrebbe parlato per prima di quello che era successo in tutto quel tempo in cui non si erano viste. Parlò di Sylvie, del loro rapporto, di come aveva messo una pietra sopra quella storia che andava trascinandosi ormai da troppo tempo, di come aveva deciso di parlare con Xavier, dopo anni e di come lui era riuscito a farle capire che quella non era la vera Alex e che prima di fare delle scelte, avrebbe dovuto rimettersi in carreggiata, doveva ripartire da sé stessa.

"Mi hai fatto molto male quando mi hai detto che saresti andata via e che tra di noi era tutto finito", disse Piper.

"Lo so, ma era necessario, perché volevo che tu dimenticassi quella persona, quella persona che pensava di proteggerti, anche se in realtà tu non avevi bisogno di nessuna protezione. Credevo che l'unica cosa in pericolo in questa relazione fosse la mia carriera, ma in realtà, anche tu avevi qualcosa da perdere se qualcuno lo avesse saputo", Piper la guardò con un sorriso di comprensione.

"Quindi avevo bisogno di allontanarmi da te, anche fisicamente, perché sapevo che starti vicino non mi avrebbe aiutato a riordinare i miei pensieri e la mia vita. Sapevo che se ti avessi vista ogni giorno, anche per un istante, camminare nei corridoi dell'università o nel cortile, sapevo che non avrei resistito molto e sarei venuta da te. Per questo decisi di accettare quel lavoro ad Harvard e di stare lontana da te, anche se sapevo che mi sarebbe costato caro lasciarti, ma almeno lì avrei potuto decidere in modo lucido quello che davvero desideravo, potevo sentire e mettere alla prova i miei sentimenti per te", Piper capì che Alex era davvero cambiata, e preferiva di gran lunga questa che le stava parlando che quella precedente.

Raccontò di come aveva conosciuto Arizona, che si era dimostrata una buona amica.

"Ci sei andata a letto?", chiese in tono tranquillo Piper, prima di addentare una sforchettata di pasta.

"No, ma mi ha baciato..."

"E?", disse Piper, non rendendosi conto di stringere la forchetta più forte del previsto, pronta a tirarla addosso ad Alex se avesse detto qualcosa non di suo gradimento.

"E non c'è stato un seguito"

"Perché?", Piper voleva vedere se Alex aveva il coraggio di dire quello che lei immaginava, voleva che avesse il coraggio di dire cose che potevano sembrare scontate. Abbiamo evitato di dire troppe cose l'una all'altra perché pensavamo di ferirci o chissà che altro, adesso è tempo di dire qualsiasi cosa, pensò.

"Perché non eri tu. Non mi dispiaceva quel bacio e con Arizona avevo instaurato un ottimo rapporto fin dall'inizio. Adoravo la sua compagnia, ma non era te. Quel bacio che non andò oltre fu la conferma che quello che volevo eri tu". Ora gli occhi di Alex sorridevano guardandola e la forchetta tornò ad essere una comune posata e non un'arma d'assalto.

Alex raccontò di come l'aveva vista baciarsi con un ragazzo quella sera che aveva deciso di andare a casa sua, della chiamata fatta subito dopo ad Arizona perché arrivasse a darle una mano e di quella sera da Pitt, in cui lei ed Arizona fingevano di essere una coppia e che lei l'avrebbe sicuramente raggiunta in bagno, per evitare che si ripetesse, con Arizona, quello che era successo a loro due.

Just a girl in a bar || WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora