Chapter 58. Una lettera da stracciare

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"Cara Stella,

ho deciso di scriverti questa lettera perché tu la possa confrontare con l'altra che ti ho lasciato prima che tu partissi e perché mettendo le parole per iscritto, potrai evitare di girare quello che dico a tuo favore, perché è quello che hai fatto da quando sei tornata: hai cercato di screditarmi in tutti i modi, dicendomi che in realtà non ero cambiata, che in cuor mio provavo ancora qualcosa per te, che tu sei tornata per me, che non mi hai mai dimenticata. Tutte cazzate. Sì, è proprio così. E sai quando l'ho capito? L'ho capito quando mi hai baciata sul terrazzo, anzi no, se devo essere sincera l'ho capito qualche minuto dopo, quando sono tornata in camera mia. Ho capito che quello era l'ennesimo esempio del tuo egoismo. Presentarti qui e pretendere che tutto fosse esattamente nello stesso modo in cui l'avevi lasciato. Quando ti sei accorta che così non era, hai tirato fuori quella che da sempre è stata la tua arma migliore per dissuadermi e farmi cadere ai tuoi piedi: le parole. Sono sempre stata appesa alle tue parole, dalla prima volta che su quella terrazza ci siamo scambiate un pezzettino di vita fino a quando mi lasciavi bigliettini con stralci di canzoni. Stavolta però avevo deciso che avrei fatto con te quello che tu avevi fatto con me, ossia illuderti. Così, da quella sera, decisi di lasciarti fare, di uscire con te, di vedere come ti saresti comportata. Non avrei detto niente ad Alex fino a quando non avessi deciso di finire tutta questa storia, e l'avrei fatto dandoti questa lettera. Allo stesso modo, non ti ho mai voluto parlare di Alex, per darti forse l'idea che non tenessi abbastanza a lei per parlarne con te e tu, hai abboccato in pieno. In tutte le sere in cui ci siamo viste, non hai accennato minimamente ad Alex, zero assoluto. Eri troppo impegnata a raccontarmi le tue avventure, i tuoi obiettivi raggiunti, per interessarti anche minimamente a quello che avevo fatto io o che provavo io. In quei momenti mi sono resa conto che nonostante tu dicessi di essere innamorata di me, quello di cui eri innamorata davvero era sentire la tua voce risuonare nell'aria. Mi vedevi come un ennesimo traguardo da raggiungere, un traguardo che avevi abbandonato per strada e che qualcun altro era riuscito a guadagnare. Eri tornata per finire una cosa, non per iniziarla, perché se mai io avessi lasciato Alex per te, tu te ne saresti tirata fuori il prima possibile. Come un bambino viziato che dopo aver avuto il suo giocattolo grazie ad innumerevoli capricci, non ci gioca più perché la voglia di averlo era maggiore della sua necessità. Ho voluto lasciarti credere che sì, mi stavi riconquistando, che per te stavo mettendo da parte una persona che fino a quel momento era stata solo un ripiego nell'attesa del tuo ritorno. Ho voluto fartelo credere, ma così non è. Non ho mai dimenticato nemmeno per un secondo Alex, anche se non è stata facile nemmeno con lei, anche se ho versato lacrime, anche se pur di dimenticarla sono stata con un altro, anche se mi ha lasciato senza salutarmi per andare a migliaia di chilometri di distanza da qui. Ma Alex non è te, ed io è Alex che amo e con la quale voglio provare a costruire un qualcosa di talmente grande ed incerto che si chiama "futuro". Sì, con te avevo creato un rapporto speciale, un qualcosa che ammetto non ho creato nemmeno con Alex, ma quel rapporto è svanito nell'istante esatto in cui sei salita su quell'aereo. E' stato giusto così, penso, perché sono convinta che non avrebbe potuto spingersi oltre, anche se io in quel momento non riuscivo a capirlo, ero troppo invischiata nelle mie emozioni, nelle mie sensazioni, per te per poter vedere la situazione con lucidità. Se ci fosse qui Merida, direbbe che non sono stata stronza tanto quanto tu lo sei stata con me, ma a me è bastato illuderti, darti una speranza che le cose sarebbero andate come volevi tu. Sono cambiata, anche se non sembra. Ho sostituito i fatti alle parole, cosa che tu non hai capito, perché hai continuato a comportarti nello stesso modo in cui facevi quando eri qui : parlare di te, continuamente. Eravamo in due nel nostro rapporto, ma per te l'unica cosa importante eri tu. Solo ed esclusivamente tu.

Sai, in una delle sere in cui stavo venendo da te, sono passata davanti ad un negozio etnico e in vetrina ho visto due ciondoli con disegnato un mandala in ciascuno. Un mandala rappresenta il ciclo della vita nella credenza orientale. In India, dopo aver disegnato un mandala con la sabbia, ed è un processo che richiede molto tempo ed una tecnica incredibile, questo viene distrutto, a simboleggiare che le cose della vita, sebbene meravigliose, finiscono. Sono entrata e ho preso due ciondoli, uno per me e uno per Alex. Gliel'ho preso per prima cosa perché lei ama tutto ciò che è etnico, in secondo luogo perché voglio che sappia che anche se nelle nostre vite i momenti belli finiranno, io sarò sempre pronta a creare dei nuovi attimi e ricordi insieme a lei.

Just a girl in a bar || WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora